

 
Marco Negri ed Aulauso
de' Themali
Bisognerà attendere una
trentina d’anni prima che un altro umbro si affacci alla ribalta:
Marco Negri,
da poco scomparso, noto a Perugia come accanito collezionista ed
enciclopedia vivente del “giallo”, decide di saltare il fosso e pubblica
nel 1961, presso la Juglar di Firenze, I ritorni, firmato con il
suo classico pseudonimo, Aulauso de’ Themali.
Il romanzo si svolge nell’Italia centro-settentrionale fra Toscana
(Firenze e Montespertoli), Milano, Pavia, Fabriano e Perugia. Il romanzo
non è di facile lettura, soprattutto per il gran numero di personaggi
che si muovono incessantemente alla ricerca dei motivi che hanno portato
alcune persone a scomparire e poi ricomparire dopo alcuni anni di
assenza; tra questi, particolare curioso, ha un suo ruolo uno scoperto
alter ego dell’autore, Marco Negri appunto.
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Gemellaggio
di Aulauso De
Themali
Arrivato a Genova, Jack Murbles
ricordò quanto gli aveva raccontato un collega, di andare a vedere un
portone in via della Porta Vecchia, un rilievo rappresentante una scena di
trionfo. Secondo quello, che vi aveva vissuto due anni, era la cosa più
bella della città. Gli aveva raccomandato di non perderla; gli aveva
compilato l’elenco delle strade da percorrere, "altrimenti" , aveva
concluso, "ti perderai in quei vicoli, perderai il senso della direzione e
dopo non te la sentirai di affrontare di nuovo quel labirinto".
Effettivamente le strade
elencate erano cupe, strette, poco pulite; pareva incredibile che lì si
potesse trovare "la cosa più bella di tutta Genova".
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