
I
giallisti italiani: Giuseppe Genna.
di Daniele Cambiaso.
Non e` cosi` semplice consigliare o sconsigliare
questo autore. Con Giuseppe Genna siamo, a mio parere, di fronte ad un
autore particolarissimo, capace di destare "odio" oppure "amore"
letterario, ma non indifferenza. Lo definirei un tentativo italiano di
misurarsi con la grande narrativa noir, ma non solo, di scuola
americana; per lui sono stati scomodati paragoni impegnativi con
Ellroy e Grisham, ma sono state anche stilate irritate
stroncature, in modo particolare dagli ex-Luther Blissett, che,
qualche anno fa, non gli perdonarono la beffa del provocatorio
Net.gener@tion (1996), pubblicato sfruttando (e, implicitamente,
attaccando) il loro progetto di multiple name. La polemica, poi,
rientro` e Genna su Clarence dichiaro`: "dopo sette anni di
coltelli, uno non puo` pretendere ne` i tarallucci ne` il vino. [...] Mi
interessa soltanto contribuire ad aprire una crepa irreversibile nella
calcificazione sociale di questo pezzo di pianeta in questa frazione di
tempo - opera che non dipende da me e che si sta già compiendo. Questa
crepa irreversibile, negli ultimi dieci anni, gli attuali Wu Ming hanno
lavorato molto per spalancarla - sono tra i parecchi a cui va ascritto
questo merito".
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Giuseppe Genna
Luogo di Nascita: Milano
Data di Nascita: 12 dicembre 1969
Biografia: E' nato il giorno, l'ora e il minuto
dell'esplosione della bomba a Piazza Fontana. Giuseppe, il primo nome, e
Carlo, il secondo, gli sono stati assegnati in onore di Stalin e Marx. Ha
trascorso l'adolescenza in una sezione di zona del Pci, e la prima
giovinezza in compagnia della destra radicale.
Carriera: E' stato redattore della rivista
"Poesia", ha lavorato a Montecitorio nel '95 studiando gli atti della
Commissione P2, ed ha creato e diretto il sito dei libri Mondadori.
Ha pubblicato Assalto a un tempo devastato e vile (Pequod 2001), ed
è appena uscito il suo nuovo libro
Nel nome di Ishmael (Mondadori 2002).

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