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Piccoli e grandi scrittori italiani, che hanno scritto anche gialli.

Ansèlmi Luciano, scrittore e giornalista italiano (Fano 1934-1996). Collaboratore di giornali e riviste, ha scritto opere narrative ( Gramignano, 1967), romanzi polizieschi (Storie parallele, 1974; Gli amici dell'impiccato, 1974) e testi teatrali ( Teatro, 1975). Studioso delle opere di Marcel Proust, si è rifatto allo scrittore francese nel racconto Un viaggio(1969) e nel saggio Proust ritrovato(1982). Nel 1982 ha pubblicato il romanzo Piazza degli Armeni. Al giallo di costume Nudo in albergo
(1985), sono seguiti Lettere ai poeti(1987), I poeti dagli occhi di opossum(1988) e Il liocorno blu e altre inchieste del commissario Boffa(1992).

Bufalino Gesualdo, narratore italiano (Comiso, Ragusa, 1920 Vittoria, Ragusa, 1996). Ha sempre vissuto nella città
natale, dove insegnò. Letterato schivo e lontano dal mondo editoriale, solo nel 1981, con Diceria dell'untore, si presentò al pubblico, imponendosi immediatamente all'attenzione. Un autobiografismo filtrato da una sontuosa eleganza formale, uno sgomento esistenziale governato con ricercata e ironica maestria sembrano essere la sua cifra, riconoscibile anche nei successivi Argo il cieco(1984), L'uomo invaso(1986), Le menzogne della notte(1988; premio Campiello), Il Guerrin Meschino e Museo d'ombre, entrambi usciti nel 1993, Bluff di parole(1994). È autore anche di un Dizionario dei personaggi di romanzo(1982), della raccolta di versi L'amaro miele (1982) e del giallo in chiave grottesca. Nel 1997 sono usciti postumi un volume di poesie giovanili, I languori e le furie, e un carteggio con A.Romanò.

Éco Umbèrto, critico, saggista e romanziere italiano (Alessandria 1932). Ordinario di semiotica all'Università di Bologna, oltre che brillante divulgatore e polemista, ha partecipato in prima
persona ai dibattiti di fondazione e sviluppo della "neoavanguardia" letteraria, lasciando di quell'esperienza un'importante documentazione teorica ( Opera aperta, 1962). Nel settore specifico della sua disciplina accademica ha privilegiato i problemi estetici trattati nel quadro
metodologico dello strutturalismo e i fenomeni della comunicazione esaminati nel contesto dell'industria culturale e della società di massa. Tra le opere principali riferibili a quest'ambito di interessi si possono menzionare Il problema estetico in Tommaso d'Aquino(1956), Apocalittici e
integrati(1964), La struttura assente(1968), il fondamentale Trattato di semiotica generale(1975), Il superuomo di massa(1976), Lector in fabula(1979), Semiotica e filosofia del linguaggio(1984),
Sugli specchi e altri saggi(1985), I limiti dell'interpretazione(1990), La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea(1993), Sei passeggiate nei boschi narrativi(1994). E. ha esordito in campo narrativo, riscuotendo un clamoroso successo internazionale, con il romanzo storico-
culturale Il nome della rosa (1980), un "giallo" ambientato in un Medioevo denso di dottissimi riferimenti storici. L'esperimento è stato poi ripetuto con Il pendolo di Foucault(1988) che, pur  sollevando maggiori riserve critiche, ha confermato la vocazione di E. per una narrativa capace
di fondere le più scaltrite tecniche filologiche con i più avanzati strumenti della promozione culturale. Nel 1994 ha pubblicato il suo terzo romanzo, L'isola del giorno prima. Del 1997 sono il saggio filosofico di taglio autobiografico Kant e l'ornitorinco e la raccolta di saggi Cinque scritti morali. Tra menzogna ed ironia(1998) registra un ritorno di E. a uno stile più leggero e giocoso; i 4 saggi contenuti nell'opera trattano del mito di Cagliostro e dei Promessi Sposi, della comicità di
Achille Campanile e della geografia immaginaria di Corto Maltese.

Arpino Giovanni, scrittore italiano (Pola 1927-Torino 1987). Perspicacia dell'analisi psicologica e uno spiccato realismo caratterizzano la prima fase della sua narrativa, che raggiunge i momenti più felici nella demistificazione degli aspetti magici della realtà: La suora giovane(1959), Un delitto d'onore (1961), Una nuvola d'ira(1962), L'ombra delle colline(1964), Il buio e il miele(1969). Il passaggio
di A. dal realismo a un surrealismo mistico, denso di simboli, è testimoniato da Randagio è l'eroe (1972), Domingo il favoloso(1975), Il primo quarto di luna(1976). A. è autore anche di raccolte di versi ( Barbaresco, 1954; Il prezzo dell'oro, 1957), di libri per ragazzi ( Le mille e una Italia, 1960) e della commedia Donna amata dolcissima(1969). Nel 1980 pubblicò Il fratello italiano, nel 1983 La sposa segreta, nel 1986 Passo d'addio. Nel 1988 è stato pubblicato, postumo, il romanzo La
trappola amorosa
, un giallo ironico
e incruento basato sul vecchio motivo della seduzione femminile. Già collaboratore di vari quotidiani, dal 1980 scrisse per Il Giornale Nuovo.

Cròvi Raffaèle, poeta e narratore italiano (Paderno Dugnano 1934). Ha svolto un'intensa attività culturale in campo editoriale e televisivo, è direttore de Il Belpaese e collabora a quotidiani e riviste. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie (tra cui: La casa dell'infanzia, 1956; Elogio del disertore, 1973; L'utopia del Natale, 1982), caratterizzate da una vena ironica ed epigrammatica, sostenuta da un'intensa e personale ispirazione religiosa. Fortemente polemiche anche le sue opere di narrativa, che mettono in scena inferni urbani di alienazione sociale. Tra queste: Carnevale a
Milano(1959), Il franco tiratore(1968), Il mondo nudo(1975), Ladro di ferragosto(1984), La valle dei cavalieri(1993). Nel 1994 ha pubblicato il romanzo La parola ai figli. All'insegna della spiritualità sono la raccolta di meditazioni, racconti e canti Parabola(1995) e Il santo peccatore
(1995), mentre Parole incrociate(1995) raccoglie alcune acute riflessioni sulla scrittura. Simbolo del degrado sociale contemporaneo, L'indagine di via Rapallo (1996) è invece una sorta di giallo
morale
ambientato in una Milano che assurge a simbolo universale dell'alienante realtà urbana contemporanea. Nel 1998, basandosi su una documentazione ampia e in parte inedita, ha pubblicato Il lungo viaggio di Vittorini, biografia e saggio critico di tutte le opere dello scrittore siciliano.

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Sciàscia Leonardo, scrittore italiano (Racalmuto, Agrigento, 1921-Palermo 1989). Insegnò nelle scuole elementari fino al 1957 e da questa esperienza trasse lo spunto per il primo romanzo, Le parrocchie di Regalpietra(1956), che rappresenta con realismo aggressivo le contraddizioni più stridenti della società siciliana. Dopo i racconti Gli zii di Sicilia(1958) e i romanzi Il Consiglio d'Egitto(1963) e Morte dell'inquisitore(1964), S. ha affrontato il tema della mafia in alcune tra le sue opere più mature: Il giorno della civetta(1961, portato sullo schermo da D. Damiani nel 1968), L'onorevole (1965), amara satira del mondo politico, e A ciascuno il suo(1966, diretto da E. Petri nel 1967 per il cinema), sulla vana ricerca di un intellettuale per scoprire i responsabili di un duplice delitto. Il procedimento di romanzo giallo caratterizza anche Il contesto (1971, da cui F. Rosi nel 1976 ha tratto il film Cadaveri eccellenti), impietosa analisi del potere politico come strumento di dominio, e Todo modo(1974, tradotto in film nel 1976 per la regia di E. Petri), lucida requisitoria contro l'arroganza del potere che si cela dietro la copertura di una falsa religiosità. A La scomparsa di Majorana(1975), che ha suscitato un appassionato dibattito nel mondo della scienza italiano, hanno fatto seguito I pugnalatori(1976), Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia(1977), i pamphlet politici L'affaire Moro(1978), Nero su nero e il libro-intervista La Sicilia come metafora, pubblicati nel 1979, Kermesse(1982), raccolta di storie incentrate su detti siciliani, La sentenza memorabile(1983), la raccolta saggistica Cruciverba(1983) e il repertorio di locuzioni siciliane Occhio di capra(1984). Del 1988 è il disincantato romanzo Il cavaliere e la morte, seguito da Una storia semplice(1989). Ai suoi due ultimi anni di vita appartengono le conversazioni con D.
Porzio, pubblicate postume con il titolo Fuoco all'anima(1992). Tra il 1987 e il 1991 sono usciti i tre volumi delle Opere, curati da C. Ambroise. Sempre postume (1992) sono state pubblicate le raccolte di saggi Fatti diversi di storia letteraria e civile e A futura memoria (se la memoria ha un futuro). A S. si devono anche acuti saggi letterari (Pirandello e la Sicilia, 1961; La corda pazza, 1971) e tre testi teatrali, riuniti in volume nel 1976: L'onorevole - Recitazione della controversia liparitana - I mafiosi. Collaboratore di numerosi giornali e riviste, come saggista e critico, ha diretto Nuovi Argomenti e svolto la funzione di finissimo suggeritore editoriale per Sellerio. Spirito libero, curioso, coltissimo, critico lucido e provocatorio del nostro tempo, S. è una delle
grandi figure del Novecento italiano ed europeo.

Maraini Dàcia, scrittrice italiana (Firenze 1936). Figlia dell'etnologo Fosco, ha esordito con il romanzo La vacanza(1962) e si è affermata con L'età del malessere(1962), spregiudicata indagine sul comportamento sessuale nell'adolescenza. Ha poi pubblicato altre opere narrative: A memoria (1967), Mio marito(1968), Memorie di una ladra(1972), Donne in guerra(1975), Storia di Piera
(1980), Il treno per Helsinki(1984), Isolina(1985), La lunga vita di Marianna Ucria(1990), Bagheria(1993), un "libro della memoria" in cui ripercorre l'infanzia e la giovinezza, e Voci (1994). Ha pubblicato anche diversi testi poetici: Crudeltà all'aria aperta(1966), Donne mie(1974), Mangiami pure(1978), Dimenticato di dimenticare(1982), Viaggiando con passo di volpe(1991). Accanto alla produzione letteraria, ci sono i testi teatrali, anch'essi centrati su figure femminili in rivolta e su tematiche femministe: Il ricatto a teatro e altre commedie(1970), Mela(1982), Stravaganza(1987). Collabora a importanti quotidiani e riviste e ha pubblicato anche alcuni volumi di saggi e interviste: E tu chi eri? (1973), Fare teatro(1975), Il bambino Alberto(1986). Tra le opere recenti La lunga vita di Marianna Ucrìa(1990) e Bagheria(1993), un "libro della memoria" in cui la scrittrice rievoca l'infanzia, Dolce per sé(1997). Le tematiche femministe hanno continuato a ricoprire un ruolo importante nella sua produzione come, fra l'altro, l'acuta analisi critica Cercando Emma(1993), dedicata alla protagonista del celebre romanzo di Flaubert. Tra i testi teatrali incentrati sui problemi delle donne, si ricorda la Commedia femminile, basata sui racconti diretti di quattro prostitute, rappresentata nel 1994. Dello stesso anno è la pubblicazione del giallo Voci, nel quale è dominante il tema della violenza alle donne. Il racconto Un clandestino a bordo(1996) è la riedizione di un libro nel quale racconta l'esperienza personale di un aborto.

Bióndi Màrio, scrittore italiano (Milano 1939). Interessato alla sperimentazione sul linguaggio nell'ambito della neoavanguardia, ha esordito nel 1973 con la raccolta di versi Per rompere qualcosa. Traduttore di Singer, Golding, Soyinka, è noto soprattutto per la sua multiforme opera narrativa che va dal
romanzo di formazione ( Il lupo bambino, 1975) al ritratto generazionale ( La sera del giorno, 1981), dal romanzo storico ( Il cielo della Mezzaluna, 1982) all'epopea familiare ( Gli occhi di una donna, 1985, premio Campiello), dal giallo ( La civetta sul comò,1986) alla fascinazione dei
sentimenti ( Un amore innocente, 1988; Crudele amore, 1990). Nel 1992 ha pubblicato il romanzo Il destino di un uomo, che ha per protagonista una figura archetipica di trovatello, divenuto adulto
nel successivo Due bellissime signore(1993), ambientato nella Lombardia all'epoca della
contestazione sessantottina. In ambito politico-sentimentale rimane anche Un giorno e per tutta la vita(1995), una "love story" ambientata negli anni della Resistenza. Nel romanzo Una porta di Luce(1998) descrive, in un tumulto di episodi, le tensioni scaturite dal rapporto con il coma profondo, in cui viene a trovarsi uno dei personaggi, e la vittoria dell'amore.
 




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