Origine degli scacchi

 

     Le origini degli scacchi si perdono nella notte dei tempi e nessuno può dire con assoluta certezza dove e quando furono inventati. 

     Al proposito esistono varie teorie ma l'ipotesi più accreditata pone il luogo d'origine in India. 

     In particolare antichi poemi persiani descrivono, talvolta anche in dettaglio, un antico gioco da tavolo, lo Chatrang, che sembra avere notevoli tratti in comune con il moderno gioco degli scacchi. 

     Questi stessi poemi (risalenti circa al VI-VII secolo d.C.) definiscono il gioco persiano del Chatrang come derivato da un gioco ancor più antico e di provenienza indiana, lo Chaturanga. 

     Alcuni studiosi ritengono addirittura che lo Chaturanga derivi a sua volta da arcaici giochi cinesi, tuttavia dagli elementi finora raccolti sembra che lo Chaturanga sia il gioco che ha i maggiori diritti di fregiarsi del titolo di progenitore originale del moderno gioco degli scacchi, in quanto i giochi più antichi presentavano solo alcuni tratti in comune con esso. 

     Ritrovamenti archeologici di antichi pezzi dello Chaturanga avvenuti nel 1972 nell'Uzbekistan del Sud fanno risalire quindi la data di nascita del gioco a circa il II o III secolo dopo Cristo. Nulla esclude comunque che le origini dello Chaturanga siano ancora più antiche. 

     In ogni caso la diffusione del nuovo gioco fu rapida, anche grazie ai mercanti ed ai carovanieri dell'epoca, ansiosi di portare nelle loro patrie ogni possibile novità. 

     Con il trascorrere del tempo il nome e le regole dell'originale Chaturanga cambiarono in vari modi e secondo la regione di adozione. E' così che nel Borneo il gioco venne denominato Chatur, nell'isola di Giava Chator e nella regione di Burma Chitareen. 

     In Persia un po' alla volta cambiarono non solo il nome, prima Chatrang e poi Shatranj, ma progressivamente anche le regole, che pertanto a piccoli passi si stavano avvicinando a quelle moderne.