La Seconda Fase
La seconda fase si apre con “La gaia scienza”. L’impianto è identico a quello di “Così parlo Zaratustra”. E’ ambientato nella piazza del mercato: un uomo arriva e dice che Dio è morto e che l’avevamo ucciso noi.
Zaratustra invece, giunto al tramonto, scende nella piazza, nella massa. La morte di Dio rappresenta la fine dei valori tradizionali, delle certezze. L’abbiamo ucciso noi, perché è finito quel periodo. E’ anche la fine dell’etica.
I nostri valori, se prima erano della rinuncia, adesso devono essere vitalità. Ciascuno di noi deve dire di si alla vita, deve seguire il vitalismo. Se Dio è morto siamo di fronte al nichilismo, al nulla; dobbiamo inventarci nuovi valori. Nel momento della morte di Dio si è vista la coscienza infelice di Hegel. In questo momento di lacerazione, Nietzsche, cancella quello che c’è stato prima, ma salva la storia:

archeologia – l’uomo trova qualcosa da venerare;

monumentale – dimostra la grandezza dell’uomo;

critica – perché l’uomo soffre e ha bisogno di liberazione.

Rompe quindi con la storia tradizionale. La liberazione dell’uomo è dunque uno degli obiettivi di Nietzsche.
Spesso sembra che Nietzsche abbia scritto per allucinazioni. La sua filosofia è la “Trasmutazione” dei valori.
Il verbo volontarismo, unisce Schopenhauer (volontà), Kierkegaard (possibilità) e Nietzsche (amor fati e nichilismo passivo e attivo).