FEUERBACH
Feuerbach è un esponente della sinistra hegeliana, e la sua indagine filosofica riguarda principalmente l’aspetto religioso: non a caso viene ritenuto il fondatore dell’ateismo filosofico. L’obiettivo della filosofia di Feuerbach (che in tedesco significa torrente di fuoco) è cogliere l’uomo nella sua concretezza; il che implica una critica radicale dell’Idealismo, perché l’Idealismo implica uno stravolgimento dei rapporti tra concreto e astratto, tra soggetto e predicato; cercava di ricondurre il finito all’infinito, di dimostrare che ciò che esiste è manifestazione di un principio superiore, il che implica che tutto ciò che è concreto (l’Uomo, il suo mondo, le istituzioni) diventa un attributo di qualcosa che è astratto.
Questo è un modello dell'Idealismo che viene criticato (deove con Pensiero si intende Soggetto, Spirito). Bisogna compiere un rovesciamento dei rapporti di predicazione (ESSERE  - PENSIERO).
Tutta la teologia è un prodotto finto dell’Uomo con le sue insicurezze e le sue preoccupazioni. Per l’Idealista esiste prima la categoria (Frutta), poi i singoli aspetti (mela, pera, banana). Non è stato Dio a creare l’Uomo, ma è stato l’uomo a creare Dio. Dio è la proiezione di tutte le migliori qualità umane (Massimo grado di bene) su un essere trascendente ed onnipotente a cui poi ci si sottomette. Dietro la teologia c’è l’antropologia, che è una sorta di infanzia dell’Umanità che ha generato la divinità con lo stesso procedimento con cui il bambino piccolo tende a proiettare sui genitori tutte le sue certezze.
Esistono tre modi in cui si forma il concetto di Dio:
1) Personificazione immaginaria di tutte le qualità che possiede la specie umana, perché l’uomo ha la coscienza di sé stesso sia come individuo, sia come specie. L’uomo, in quanto singola persona pensa di essere finito e limitato, ma l’uomo in quanto specie capisce che la sua genìa si perpetua nel tempo, quindi tende a proiettare in Dio tutte le caratteristiche positive della specie.
2) Creazione di una creatura nella quale il volere coincide con il potere, perché l’Uomo possiede una volontà di tipo illimitato e libera, ma il suo potere è limitato e non gli consente la piena soddisfazione: così ritiene che la condizione ottimale sia quella di un Essere in cui volere e potere sono coincidenti.
3) Dio che possiede tutte le caratteristiche naturali da cui l’uomo si sente dipendente.
Questo procedimento genera un’alienazione di carattere religioso, che consiste nella separazione di qualità da sé stesso e attribuzione di queste cose ad un’altra entità. Qui si inserisce la critica Marxista a Feuerbach: l’ateismo è un dovere intellettuale e un dovere morale. La filosofia di Hegel è una teologia mascherata, poiché pone l’essenza della Natura fuori della Natura e l’essenza dell’Uomo fuori dall’Uomo . Tutta la filosofia moderna culmina con l’esaltazione dello Spirito: crisi dello smarrimento dell’Uomo: la filosofia dell’Avvenire è fatta di Umanismo e Naturalismo. L’uomo deve partire da ciò che gli dà piacere: l’Uomo che gioisce, che ama, è animale sociale. Solo scambiandosi idee con l’altro uomo acquisisce socialità e certezze. Feuerbach, per dimostrare la fondatezza delle sue idee, afferma che l’Uomo è ciò che mangia: per capire le caratteristiche dell’Uomo si deve partire dai suoi bisogni.