GOTTFRIED WILHELM LEIBNIZ
   Rapporto tra Dio e Natura
Leibniz ha una concezione spiritualistica del mondo basata su una fusione tra il razionalismo filosofico – scientifico dell’epoca e la metafisica. Suo punto di partenza è che l’essere del mondo è formato da atomi inestesi, dotati di una forza viva, con la capacità di produrre un determinato effetto: le Monadi.
Tutte queste cose si aggregano a formare la materia seconda: ogni essere possiede la sua monade dominante.
Il processo conoscitivo
Leibniz ha individuato la legge della continuità della Natura, che significa che la Natura non fa mai salti (ripropone il paradosso di Zenone dell'infinita divisibilità dello spazio), dal che deriva i suo rifiuto della costituzione atomica della materia.
Mentre per Leibniz, in un sistema fisico isolato rimane costante l’energia cinetica, per Cartesio vi  rimane costante la quantità di moto (m x V).
Nel processo conoscitivo, l’Uomo si appella allo spazio e al tempo, senza i quali non può conoscere.
Per i Pitagorici il punto geometrico era assimilabile ad un piccolissimo corpuscolo inscindibile ma materiale; ma se ha spazio, il segmento sarebbe costituito da un numero finito di punti.