LUOGHI
STORICI
VALDESI

Il Bars d'la Tajola

Il Castelluzzo e le pendici del Vandalino.
Sulla sinistra si trova il Bars d'la Tajola
(Foto D.Gardiol)

È questa una grande cengia aggettante su una roccia a strapiombo e raggiungibile solo attraverso uno stretto e pericoloso passaggio. Situata a monte di Torre Pellice, sulle pendici del Vandalino, si racconta che servisse da rifugio ai Valdesi per scampare alle frequenti persecuzioni e che potesse ospitare fino a 300 persone.

Nei primi anni dell’800 molti inglesi furono attratti dalla peculiarità del mondo valdese, in quanto antica popolazione protestante che viveva da secoli in tre valli del Piemonte, addirittura molto prima della Riforma di Lutero. Tra questi William S. Gilly che descrisse per la prima volta una visita al Bars.

Da allora anche il Bars d’la Tajola fa parte dei luoghi che raccontano le tribolazioni della popolazione valdese.


«Il termine caverna non si applica esattamente a questa. Non penetra abbastanza profondamente nella roccia ed è perfettamente luminosa in ogni sua parte... Vi abbiamo scoperto un'evidente traccia di fontana... e probabilmente vi è una costante colata di acqua nei mesi meno asciutti. Ma non sono convinto che il luogo possa offrire asilo a un numero di 300 o 400 fuggitivi; né noi trovammo nessuna reliquia del passato, per quanto abbiamo ricercato con diligenza, utilizzando gli attrezzi che avevamo portati, scavando e rigirando la superficie. Né abbiamo visto tracce di fumo o di fuochi e nulla che somigliasse a un forno...»

(William S. Gilly, «Waldensian researces during a Second visit to the Vaudois of Piemont», 1831)