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Scritto dal 10 al 25/11/94, rivisto nel Marzo-Aprile 95, Aprile 96.
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D e u t e r o n o m i
o
1 3
"[2]Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti proponga un
segno o un prodigio
[3]e il segno e il prodigio annunciato succeda ed
egli ti dica: Seguiamo dei stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e rendiamo
loro un culto,
[4]tu non dovrai ascoltare le parole di quel profeta o di
quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla prova per sapere se
amate il Signore vostro Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima.
[5]Seguirete il Signore vostro Dio, temerete lui, osserverete i suoi
comandi, obbedirete alla sua voce, lo servirete e gli resterete fedeli.
[6]Quanto a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà essere messo a
morte, perché ha proposto l'apostasia dal Signore, dal vostro Dio, che vi ha
fatti uscire dal paese di Egitto e vi ha riscattati dalla condizione servile,
per trascinarti fuori della via per la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato
di camminare. Così estirperai il male da te.
[7]Qualora il tuo
fratello, figlio di tuo padre o figlio di tua madre, o il figlio o la figlia o
la moglie che riposa sul tuo petto o l'amico che è come te stesso, t'istighi in
segreto, dicendo: Andiamo, serviamo altri dei, dei che né tu né i tuoi padri
avete conosciuti,
[8]divinità dei popoli che vi circondano, vicini a te
o da te lontani da una estremità all'altra della terra,
[9]tu non dargli
retta, non ascoltarlo; il tuo occhio non lo compianga; non risparmiarlo, non
coprire la sua colpa.
[10]Anzi devi ucciderlo: la tua mano sia la prima
contro di lui per metterlo a morte; poi la mano di tutto il popolo;
[11]lapidalo e muoia, perché ha cercato di trascinarti lontano dal
Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione
servile.
[12]Tutto Israele lo verrà a sapere, ne avrà timore e non
commetterà in mezzo a te una tale azione malvagia.
[13]Qualora tu senta
dire di una delle tue città che il Signore tuo Dio ti dà per abitare,
[14]che uomini iniqui sono usciti in mezzo a te e hanno sedotto gli
abitanti della loro città dicendo: Andiamo, serviamo altri dei, che voi non
avete mai conosciuti,
[15]tu farai le indagini, investigherai,
interrogherai con cura; se troverai che la cosa è vera, che il fatto sussiste e
che un tale abominio è stato realmente commesso in mezzo a te,
[16]allora dovrai passare a fil di spada gli abitanti di quella città,
la voterai allo sterminio, con quanto contiene e passerai a fil di spada anche
il suo bestiame.
[17]Poi radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza
e brucerai nel fuoco la città e l'intero suo bottino, sacrificio per il Signore
tuo Dio; diventerà una rovina per sempre e non sarà più ricostruita.
[18]Nulla di ciò che sarà votato allo sterminio si attaccherà alle tue
mani, perché il Signore desista dalla sua ira ardente, ti conceda misericordia,
abbia pietà di te e ti moltiplichi come ha giurato ai tuoi padri,
[19]qualora tu ascolti la voce del Signore tuo Dio, osservando tutti i
suoi comandi che oggi ti dò e facendo ciò che è retto agli occhi del Signore tuo
Dio."
Mosè era al corrente dei più grandi segreti
del mondo
e dell'universo intero. Di lui il Cristo dice: "...perché di me egli ha scritto." (Giov. 5:46).
Sarebbe quindi un errore grossolano e imperdonabile il credere
che
egli abbia parlato, in questo capitolo 13 del Deuteronomio, solamente
in
linea teorica e generale. Egli ha sempre saputo con esattezza
ciò
che diceva, e se ha potuto parlare del Cristo ha sicuramente potuto
parlare
anche dell'Anticristo.
Comunque ... che sia dato ad ognuno secondo la propria fede.
Questo capitolo presenta una notevole quantità di
analogie
con gli avvenimenti che, in accordo con altri passi scritturali,
avverranno
nel tempo finale.
Il verso 2 dice:
"[2]Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti proponga un
segno o un prodigio"
Il Cristo in Matteo 24:24 avverte: "Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e
miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti."
L'Apostolo Paolo in II Tess. 2:9 dice: "la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di
segni e prodigi menzogneri,"
L'Apostolo Giovanni (Apoc.13:13-14) dice: "Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti
agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della
bestia, sedusse gli abitanti della terra... "
Il personaggio di cui parla Giovanni non è
l'Anticristo ma
il falso profeta che metterà al suo servizio le conoscenze
magiche
occulte delle quali sarà diventato padrone, al quale, attraverso
queste conoscenze, sarà dato di sedurre gli abitanti della
terra.
Sarà questo falso profeta che istituirà il
Marchio.
Le parole dell'Apostolo Paolo non sono in contrasto con quelle
dell'Apostolo
Giovanni, anzi, sono complementari. Paolo parla dell'Anticristo
indicando
la sua venuta a causa di opere potenti, di segni e prodigi bugiardi, ma
non specifica che egli ne sarà l'autore diretto,
bensì
il beneficiario, infatti la realizzazione di tali opere potenti e segni
e prodigi bugiardi sarà resa possibile "nella potenza di satana", presumibilmente congiunta con
quella
dei suoi agenti in Terra.
L'Apostolo Giovanni entra più nel dettaglio e pone una
distinzione
netta e precisa tra l'Anticristo, ovvero la Bestia che sale dal mare, e
il Falso Profeta attraverso il quale l'Anticristo sarà adorato
dagli
abitanti della Terra, rappresentando questo Falso Profeta con una
Bestia
che sale dalla Terra.
La relazione tra il primo verso del capitolo 13 del
Deuteronomio
di Mosè e la Fine dei Tempi, è da rilevare con l'avvento
e conseguente -predicazione- del Falso Profeta che sì
porrà
al servizio dell'Anticristo.
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Prima analogia : il profeta che
mostra segni
e prodigi.
Verso 3 :
"[3]e il segno e il prodigio annunciato succeda ed
egli ti dica: Seguiamo dei stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e rendiamo
loro un culto,"
Questi segni e prodigi di cui parla Mosè avrebbero
avuto come
scopo la seduzione del popolo di Dio, spingendolo a seguire dei fino ad
allora sconosciuti, così come il falso profeta del tempo che
verrà
avrà come scopo la seduzione degli abitanti della terra per
spingerli
a servire l'Anticristo. Questi saranno sedotti, cioè sviati
da Dio: "... perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi.". "... (
Nota : i quali) ... hanno acconsentito all'iniquità." ( II Tess. 2:10-12), il che significa che trarranno un
qualche
genere di beneficio personale da questa loro scelta.
Questi segni e prodigi non sono fini a se stessi, ma
attuati allo
scopo di distogliere la fede degli uomini in Dio per indirizzarla verso
altri dei. Da notare che questo scopo è diametralmente opposto a
quello voluto dal Cristo nei miracoli che Egli operava, il quale se
sanava
malati, dava la vista ai ciechi, mondava lebbrosi, resuscitava i morti,
faceva ciò a testimonianza della Potenza do Dio, e questo
affinché
gli uomini avessero fede nel Padre.
Il Falso Profeta, invece, compirà tali prodigi per
spingere
all'adorazione dell'Anticristo e, quindi, all'adorazione di Satana in
lui.
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Seconda analogia : tali segni
spingono
all' allontanamento da Dio.
Versi 3, 7, 14:
"[3]e il segno e il prodigio annunciato succeda ed egli ti dica: Seguiamo dei
stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e rendiamo loro un culto,
"[7]Qualora il tuo fratello, figlio di tuo padre o figlio di tua madre, o il
figlio o la figlia o la moglie che riposa sul tuo petto o l'amico che è come te
stesso, t'istighi in segreto, dicendo: Andiamo, serviamo altri dei, dei che né
tu né i tuoi padri avete conosciuti,"
"[14]che uomini iniqui sono usciti in mezzo a te e hanno sedotto gli abitanti
della loro città dicendo: Andiamo, serviamo altri dei, che voi non avete mai
conosciuti,"
Per tre volte Mosè sottolinea che questi dei verso i
quali
i falsi profeti spingeranno il popolo, saranno degli dei che loro non
avevano
mai conosciuto.
Immediato è quindi il collegamento con il libro di
Daniele,
nel quale, parlando dell'ultimo personaggio negativo del tempo della
fine
egli dice: "[37] Egli non si curerà neppure delle divinità dei suoi padri né del dio amato
dalle donne, né di altro dio, poiché egli si esalterà sopra tutti. [38]
Onorerà invece il dio delle fortezze: onorerà, con oro e argento, con gemme e
con cose preziose, un dio che i suoi padri non hanno mai conosciuto. " ( Dan 11:37-38 ).
Questo secondo la versione biblica CEI.
Il Martini invece dice: "Egli non
farà
stima del dio de' suoi padri, e sarà dominato dalla libidine, e
non terrà conto d'alcuno degli dei, perché si
metterà
al di sopra di tutte le cose. Ma renderà onore al dio Maozim
nella sua residenza: e questo dio ignoto a' padri suoi
onorerà
con doni d'oro, d'argento, di pietre preziose, e di ricca
suppellettile."
Il Martini ci fornisce il nome di questo dio che
sarà
adorato da questo personaggio.
Il Martini dice: "dio Maozim".
"Deum autem Maozim ..." secondo
la Vulgata.
"Et Deum Mahozim ..." secondo
la bibbia
ebraico-latina Pagnini del 1581.
La parola ebraica -Maozim- così come viene
pronunciata significa
in effetti -fortezze- e la -m- finale pluralizza la
parola.
Nei tre casi sopra citati la parola è stata restituita
così
come appare dall'ebraico ed è assunta a funzione di nome proprio
(nota:
ne ignoro il motivo), nelle altre Bibbie il termine è
semplicemente
tradotto nel suo significato: -fortezze-.
Comunque sia :
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Terza analogia : dèi
sconosciuti ai
padri.
Verso 6 :
"[6]Quanto a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà essere messo a
morte, perché ha proposto l'apostasia dal Signore, dal vostro Dio, che vi ha
fatti uscire dal paese di Egitto e vi ha riscattati dalla condizione servile,
per trascinarti fuori della via per la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato
di camminare. Così estirperai il male da te."
Questo falso profeta che compie segni e opere straordinarie
spinge
all'apostasia dal Signore.
Apostasia, non significa un semplice allontanamento, ma
piuttosto
rinnegamento.
"Nel suo significato originale indica
l'abbandono
totale della fede cristiana da parte di chi è stato battezzato" (Enciclopedia
Minerva).
L'apostata non è colui che cessa di credere in Dio, ma
bensì
colui che si ribella volontariamente a Dio, ben consapevole della sua
esistenza.
Nell'apostata è insita la profonda convinzione che
ciò
che Dio fa, o che ha fatto, è sbagliato, l'apostata è
profondamente
convinto di saper far funzionare le cose in modo migliore di come possa
fare Dio, ... egli conosce un modo migliore.
Per pensare di poter fare le cose meglio di Dio serve
naturalmente
una fiducia sconfinata in se stessi, che in altre parole significa
possedere
un orgoglio sterminato.
L'aver fiducia in se stessi è sicuramente un lato
positivo
che ogni essere umano dovrebbe avere, mentre l'ergersi al di sopra di
quelli
che sono i limiti reali rientra in quella sfera dell'orgoglio umano
nella
quale Satana gioca, contro l'uomo, le sue carte migliori.
L'orgoglio è una grossa e temibile bestia contro la
quale
Dio ha da sempre usato nei suoi profeti la spada tagliente
dell'umiltà
perché rimanessero integri nei loro cuori e nelle loro menti.
L'apostata
è quell'uomo orgoglioso che non sentendosi riconosciuto nei suoi
meriti passa dalla parte opposta. Giuda Iscariota è un perfetto
esempio di apostata. Quando si rese conto che la via di Cristo non era
parallela alla sua non esitò, e lo dette in man dei suoi nemici.
Apostasia e tradimento abitano insieme.
Chi sarà traditore? Chi si ergerà al di sopra
dei
suoi limiti per andare a giudicare Iddio?
Chi gli dirà : - Dio, tu hai sbagliato, adesso spostati
e
lascia fare a noi - ?
Poiché questo è ciò che lo spirito di
Satana
nell'Anticristo spingerà a fare, spingerà all'apostasia.
L'apostasia è tra i segni dell'ultimo tempo
prima che
il Cristo ritorni per stabilire il Suo Regno Eterno sulla Terra: "... Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia..." (2Tess
2:3).
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Quarta analogia : l'apostasia.
Verso 15 :
"[15]tu farai le indagini, investigherai,
interrogherai con cura; se troverai che la cosa è vera, che il fatto sussiste e
che un tale abominio è stato realmente commesso in mezzo a te,"
La parola abominazione appare anche nel libro di Daniele
che dice:
"[31] Forze da lui armate si muoveranno a profanare il santuario della
cittadella, aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l'abominio della
desolazione." (Dan.
11: 31).
Mosè applica il termine -abominazione- in queste
circostanze:
"[10]Non si trovi in mezzo a te (Nota
: popolo d' Israele) chi immola, facendoli passare per il fuoco, il
suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o
l'augurio o la magia; [11]né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli
spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, [12]perché chiunque
fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore
tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni (nota
: le quali commettono tali cose) davanti a te." ... quindi chi esercita arti occulte è
abominazione
all'Eterno.
In II Re 21:1-7 viene descritto Manasse, Re di Giuda,
che
si rese responsabile di tutte le abominazioni descritte in
Deuteronomio
18:10-12. Egli eresse altari a Baal, si dette alla magia, fece passare
il figlio per il fuoco, adorò l'esercito del cielo, fece idoli
d'Astarte.
Lo stesso testo si trova anche in II Cronache 33:1-7.
E' a motivo di tali pratiche magiche, profane e demoniache che
Iddio
dette agli Israeliti ordine di non prendere moglie, né andare a
marito con nessuno di quelle nazioni, alfine di non esserne a loro
volta
contaminati.
Esdra, all'udire dai capi, che i capi stessi e il popolo
ignoravano
questa legge di Mosè si stracciò le vesti ed il mantello,
si strappò i capelli della testa e della barba e si mise a
sedere,
costernato, fino all'ora dell'oblazione della sera, poi
pregò
dicendo:
"6] ... Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare, Dio mio, la
faccia verso di te, poiché le nostre colpe si sono moltiplicate fin sopra la
nostra testa; la nostra colpevolezza è aumentata fino al cielo." (Esdra 9:6).
Egli nella sua preghiera ricorda, in segno di colpa, il
comandamento
dato dai profeti al popolo, i quali dissero :
"[11] ... Il paese di
cui voi andate a prendere il possesso è un paese immondo, per l'immondezza dei
popoli indigeni, per le nefandezze di cui l'hanno colmato da un capo all'altro
con le loro impurità." (Esdra 9:11)
I capi del popolo riferendo tali cose ad Esdra dissero:
"[1] ... -Il popolo
d'Israele, i sacerdoti e i leviti non si sono separati dalle popolazioni locali,
nonostante i loro abomini, ... [2] ma hanno preso in moglie le
loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno profanato la stirpe santa con
le popolazioni locali; anzi i capi e i magistrati sono stati i primi a darsi a
questa infedeltà-." (Esdra 9:1-2).
-Abominazione- è esercitare arti occulte.
In Deuteronomio 7:25 Mosè dice che le immagini degli
dei sono
un'abominazione.
Apocalisse 13:15 (sul falso profeta): "[15] Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua
perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero
la statua della bestia."
L'immagine della bestia che sarà creata nel Tempo della
Fine
è abominazione a Dio, perché rappresenta
l'immagine di un dio. Tale immagine
sarà
adorata dagli uomini.
Il Cristo dice in Matteo 24: "15] Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta
Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, [16] allora
quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, [17] chi si trova sulla
terrazza non scenda a prendere la roba di casa, [18]
e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.
... [21] Poiché vi sarà allora una tribolazione
grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né
mai più ci sarà." (versi 15-18 e 21)
Ora, qual può essere abominazione più grande
dell'immagine
di un dio che esercita arti occulte? E qual desolazione
può essere più
grande
di tale immagine posta nel Santuario di Dio? E qual ribellione a Dio
può
esser maggiore dell'adorazione del popolo di tale immagine?
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Quinta analogia : parola
-abominazione-
e suoi significati derivati.
Verso 14 :
"[14]che uomini iniqui sono usciti in mezzo a te e hanno sedotto gli
abitanti della loro città dicendo: Andiamo, serviamo altri dei, che voi non
avete mai conosciuti,"
Dal testo originale ebraico in questo verso è
presente il
termine -Belijja'al-, che è
tradotto
con -uomini perversi-.
Tale termine ha un significato oscuro.
Nel Grande Lessico del Vecchio Testamento delle edizioni
Paideia
il termine non è tradotto, proprio a causa della
difficoltà
di assegnargli un solo significato. Tale lessico riferisce
testualmente: "L'etimologia è incerta e
controversa, e le versioni antiche ci aiutano
solo a delimitare la sfera semantica della parola, non a chiarire il
problema
etimologico." (Colonna 1329, termine studiato ed esposto da B.
Otzen).
Trascrivo i significati di questo termine ebraico, tratti
dal lessico
sopramenzionato:
A) : Signore dei capri (col. 1329)
B) : Derivazione dal nome della dea accadica Belili, dea
infernale,
quindi il termine significherebbe -aldilà- (col. 1329)
C) : Coloro che si sono scrollati di dosso il giogo di
Dio
(col. 1330)
D) : Ciò che non sale (col. 1330)
E) : Ciò che non ha successo (dunque
-disperazione-)
(col. 1330)
F) : Luogo da cui non si risale, o che non lascia
risalire
con riferimento al regno dei morti. (col. 1330)
G) : Inutilità, comportamento negativo,
nullità
(col. 1331)
H) : Non-re (col. 1331)
I) : Confondere o danneggiare (col. 1331)
L) : Confusione o danno, forse -persona dannosa- (col.
1331)
M) : Divorare, distruzione, abisso ,-divoratore-,
oppure,
personificato -nemico-. (col.1331)
N) : Alcuni pongono in rilievo l'aspetto personale:
Belijja'al
sarebbe una forma del diavolo, un principe del regno dei morti, oppure
un idolo (col. 1331)
O) : I -torrenti di Belijja'al-(a)
hanno
chiaramente carattere infernale e rappresentano tanto la
morte
quanto le acque del caos, dato che il pensiero ebraico identifica il
regno
dei morti e le profondità del caos. (col. 1333)
P) : tutto ciò che proviene dalle forze del caos:
per
gli israeliti questo è tutto ciò che è nemico di
Dio
e della società. (col. 1333)
Q) : Male primordiale (col. 1334)
R) : Re Davide, salmo 101:3, si dice esente da -ogni
cosa
di Belijja'al- (col. 1335)
S) : In II Samuele 23 è- l'antitesi del re giusto
-
(col. 1335)
T) : In Proverbi 6:12 si dice che -il perverso è
un
uomo di Belijja'al, che inganna il prossimo con gesti strani.- Secondo
il Mowinckel, questi gesti sono-segni magici- o -carichi di forza- di
cui si serve il mago, autore d'iniquità. Per mezzo
loro
egli abusa dei poteri cultuali. (col.1337)
U) : Uno che -dissotterra sciagura- (col. 1337)
L'Apostolo Paolo nella sua seconda lettera ai Corinzi,
cap 6:14-15,
dice:
"[14] Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto
infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra la luce
e le tenebre? [15] Quale intesa tra Cristo e Beliar ..."
L'Apostolo presenta Beliar come qualcosa di diametralmente
opposto
a Cristo, così come le tenebre sono opposte alla luce, e come
l'iniquità
è opposta alla giustizia.
I due termini, l'ebraico Belijja'al e il greco Beliar,
appaiono
molto simili, con un unica differenza nella lettera finale, la -elle-
dell'ebraico,
contro la -erre- del greco.
Secondo l'Encyclopaedia Judaica (in lingua inglese, editore Keter Publishing -Gerusalemme- 1971, pag. 428-429), i due
termini
esprimono lo stesso concetto (vedi alla voce: Belial).
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Belijjal, o Beliar, è qualcosa di
diametralmente opposto
al Cristo.
La suddetta enciclopedia cita testualmente:"
... Belial ( usually written Beliar ) is the name of the Prince of
Evil." Che tradotto significa: "...
Belial
(solitamente scritto Beliar) è il nome del Principe del Male".
Continua inoltre: "Belial è lo spirito
delle
tenebre ... Gli uomini malvagi sono dominati da esso o dai suoi spiriti
attendenti."
Sia dunque che il termine Belijja'al simboleggi
un'entità
spirituale ben definita, oppure che rappresenti il mondo infernale,
renderemo
la traduzione del verso 13 con :
"Degli uomini di Belijja'al ...".
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Sesta analogia: Belijja'al
(Nota : non spiego volutamente il motivo per cui collego il
termine
Belijja'al al Tempo della Fine perché mi riservo di trattare
l'argomento
più avanti, mi limito perciò semplicemente a segnalarlo
come
analogia. )
Versi 16-17 :
"[16]allora dovrai passare a fil di spada gli abitanti di quella città,
la voterai allo sterminio, con quanto contiene e passerai a fil di spada anche
il suo bestiame.
[17]Poi radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza
e brucerai nel fuoco la città e l'intero suo bottino, sacrificio per il Signore
tuo Dio; diventerà una rovina per sempre e non sarà più ricostruita."
Tutto il capitolo 13 del libro del Deuteronomio di
Mosè è
un anatema contro chiunque si ribelli a Dio o pratichi arti occulte, in
particolare contro chi, praticando tali prodigi, ne faccia uso
affinché
i figli di Dio siano sviati dalla giusta fede.
Di tutto questo capitolo i versi dal 12 alla fine
costituiscono
la sentenza, ovvero la condanna di tutti quegli uomini di Belijja'al
che
seducendo i figli d'Israele li istigano al servizio di altri dei,
condanna
che colpisce altresì tutti quei figliuoli d'Israele che si
lasciano
fuorviare. La colpa risulta essere così grave che anche le cose
venute a contatto con questi uomini divengono impure in modo tale che
possono
e devono solo essere bruciate, gli abitanti e gli animali passati a fil
di spada, e la città distrutta interamente con divieto perpetuo
di ricostruzione, con divieto inoltre, a coloro che avrebbero eseguito
la condanna, di impossessarsi di alcun tesoro o cosa appartenuta alla
città.
Questa è la conseguenza naturale, ragionata e
pacifica della
fede degli uomini in Belijja'al.
Considerando che la Terra, meravigliata, andrà
dietro alla
Bestia (Apocalisse 13:3 "...Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia"), essa, Terra
tutta,
si renderà colpevole di abominazione agli occhi di Dio, e il
profeta
Isaia nel capitolo 24 dice:
"[3]
Sarà tutta spaccata la terra sarà tutta
saccheggiata... 5] La terra è stata profanata dai suoi
abitanti, perché hanno trasgredito le leggi, hanno disobbedito
al decreto, hanno infranto l'alleanza eterna. [6] Per questo la
maledizione divora la terra, i suoi abitanti ne scontano la pena; per
questo sono bruciati gli abitanti della terrae sono
rimasti solo pochi uomini."
Se l'atto di condanna di Mosè pronunciato in questo
capitolo
dovrà essere eseguito letteralmente ciò
significherebbe che a seguito dell'
adorazione
della Terra di quest'uomo elevato a dio, tutta la Terra
sarà data alle
fiamme
ed ogni cosa in essa, distrutta.
Cosa siano in realtà queste -fiamme- non saprei.
Certo è che in ogni parte delle Scritture quel giorno
è
descritto come qualcosa di terribile e tremendo.
Ho già detto e ripeto che la Fine dei Tempi non
è
la fine del genere umano, ma che in quella Fine dei Tempi il genere
umano si sentirà addosso il peso dell'ira del Giudizio di Dio
questo
è certo !
"[37] Come fu ai giorni di Noè... venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà
anche alla venuta del Figlio dell'uomo" dice
il
Cristo (Matteo 24:37-39).
Matteo 13:24-30, parabola delle zizzanie.
"[24] Un'altra parabola espose loro così: "Il regno dei cieli si può paragonare a
un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. [25] Ma mentre
tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne
andò. [26] Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche
la zizzania. [27] Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli
dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene
dunque la zizzania? [28] Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto
questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?
[29] No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con
essa sradichiate anche il grano. [30] Lasciate che l'una e l'altro
crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai
mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il
grano invece riponetelo nel mio granaio".
Spiegazione: ( Matteo 13 : 37-43 )
"[37] Ed egli rispose: "Colui che semina il buon seme è il Figlio
dell'uomo. [38] Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del
regno; la zizzania sono i figli del maligno, [39] e il nemico che l'ha
seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo (Nota: letteralmente -il
compimento
dell' evo-), e i mietitori
sono gli angeli. [40] Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia
nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. [41] Il Figlio dell'uomo
manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e
tutti gli operatori di iniquità [42] e li getteranno nella fornace
ardente dove sarà pianto e stridore di denti. [43] Allora i giusti
splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!"
L'Apostolo Pietro dice nella sua seconda lettera (vs.
3:7-12):
"[7]
Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola,
riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli
empi... [10] Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i
cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si
dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà
distrutta... [12] ... la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si
dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno!"
Con un ipotesi così agghiacciante in vista ognuno si
sentirebbe
spronato a fare in modo che tale giorno arrivi il più tardi
possibile,
invece l'Apostolo Pietro sempre nella sua seconda lettera, cap.3 versi
11 e 12 dice: "[11] Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete
essere voi, nella santità della condotta e nella pietà, [12] attendendo
e affrettando la venuta del giorno di Dio..." e il Cristo, in Matteo 24:14: "[14] Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo,
perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine."
.
Settima Analogia : il Fuoco.
La predicazione del futuro Regno di Dio sulla Terra da
parte di ogni
credente sarà ciò che affretterà la venuta
di quel giorno, ed essi
saranno
combattuti aspramente e violentemente dai figli delle tenebre
viventi su questa Terra,
che
ne stermineranno in gran numero .
Dan 11:
"[32] ... ma
quanti riconoscono il proprio Dio si fortificheranno e agiranno. [33] I
più saggi tra il popolo ammaestreranno molti, ma cadranno di spada, saranno dati
alle fiamme, condotti in schiavitù e saccheggiati per molti giorni."
Dan 8: "[24] ... distruggerà i potenti e il popolo dei
santi."
Dan 7:
"[25] ... i santi gli saranno dati
in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo."
Apoc. 13:
"[7] Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli..."
Matteo 24: "[21] Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne
dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. [22] E se quei
giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli
eletti quei giorni saranno abbreviati."
Questo sarà l'epilogo della guerra iniziata al
principio del
mondo, la grande guerra dello Spirito, le forze del bene contrapposte
a
quelle del male, le forze della luce contrapposte a quelle
delle tenebre, le forze del Cristo
contrapposte
a quelle dell'Anticristo, e i suoi effetti devasteranno la terra e
l'animo
di ogni essere umano vivente e vissuto.
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"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno."
(Luca 21:33).
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