Il manuale del piccolo profeta.
http://www.oocities.org/mapipro

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Luoghi "prestabiliti" di nascita.

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Uno speciale ringraziamento a     che ospita questa pagina.

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 . Scritto dal 15/04/95  al  19/06/95, rivisto in Aprile 96.
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"Da te è uscito colui che trama
il male contro il Signore, il consigliere malvagio."

(Nahum 1:11).
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Nessun verso in tutta la Bibbia è più specifico di questo ad indicare il luogo di nascita dell'Anticristo .

Perché il  Cristo è nato a Betlemme?

Il Cristo è nato a Betlemme in adempimento alla profezia di Michea, oppure invece non v'era alcun altro luogo in cui sarebbe potuto nascere?

Nel primo caso si dovrebbe ammettere che il Cristo sarebbe anche potuto nascere a Gerusalemme, se il profeta avesse indicato questa città piuttosto che l'altra e questo farebbe assumere al profeta ruolo di -guida al nascente Cristo-, ovvero il Cristo sarebbe nato a Betlemme perché predetto dal profeta Michea.
Nel secondo caso (più probabile a mio parere), significherebbe invece che il profeta Michea -individuò-, tramite conoscenze sue o/e rivelazione divina, nelle città di Betlemme tutte le caratteristiche e le prerogative che avrebbe dovuto possedere il luogo in cui sarebbe nato il Figlio di Dio, cioè il luogo in cui Dio avrebbe materializzato se stesso in Terra. Questo significherebbe che il luogo di nascita del Cristo era già stato scelto fin dal principio dei tempi.

Betlemme significa letteralmente -casa del pane-, e siccome è verosimile che un nome abbia precise e specifiche origini si può ipotizzare che il nome alla città in cui sarebbe nato il Cristo fu scelto da Dio per indicare il luogo di nascita del Figlio.
Facile in questo caso collegare la figura del Cristo alla parola -pane-, poiché il Cristo dice di sse stesso di essere il vero Pane che è disceso dal cielo :

"Io sono il pane della vita", e  "Io sono il pane vivo, disceso dal cielo." (Giovanni cap. 6:48 e 51).

Il significato del nome della città di Betlemme sarebbe : -luogo dal quale esce il Pane- (il Cristoo), per questo il significato non avrebbe potuto essere più preciso di così.

Si potrebbe obiettare che dal tempo dei profeti fino ad oggi c'erano non una ma due Betlemme e che quindi la spiegazione del significato del nome, -casa del pane-, si adatta anche alla seconda, quella dove non nacque Gesù, il che invaliderebbe la spiegazione fornita sul significato del nome della città. Obiezione logica che però si risolve ugualmente a favore della spiegazione pretesa nel nome con riguardo al Cristo, poiché questa seconda Betlemme sorgeva ad undici chilometri dalla città di Nazaret in Galilea. Strana coincidenza?

La Scrittura parla chiaro.
Il profeta Isaia dice: "In passato umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano e la curva di Goim." (vs 8:23) "Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse." (vs 9:1) (Vedi nota fondo pagina su:Vangelo di Matteo).

I territori di Zabulon e di Neftali furono così chiamati quando Israele fu suddivisa tra le dodici tribù, intorno al 1200 A.C.
Nel centro dell'antico territorio di Zabulon sorse la città di Nazaret, territorio che all'epoca del Cristo si chiamava Galilea.
Ho suggerito che la seconda Betlemme indicasse il luogo di residenza del Cristo.
Coincidentalmente infatti il significato della parola -Zabulon- è -abitazione-. Sembrerebbe che quel territorio sia stato chiamato Zabulon in funzione del luogo in cui il Cristo avrebbe soggiornato trascorrendovi la sua giovinezza.

La città di Betlemme sembra essere benedetta sin dall'epoca di Re Davide e forse sin dalle epoche più remote. Fu in questa città che nacque il re, com'è questa città che dette i natali a suo padre e ai suoi antenati. Nella città di Betlemme Davide fu unto re dal sacerdote Samuele (1Sam.16).

Io vorrei adesso proporre l'ipotesi che Betlemme, al momento in cui nacque il Cristo, fosse, nello spazio e nel tempo, al centro di una specie di -campo spirituale universale-, ovvero che il Cristo nacque in quel luogo ed in quel momento perché in quel luogo ed in quel momento si creò una specie di tunnel tra spirito e materia, lo Spirito di Dio e la Materia dell'Uomo, una specie di  buco nero. Buco nero la cui esistenza fu decretata sin dal momento in cui l'uomo fu cacciato dal Paradiso Terrestre.
Forse l'uomo è la centesima pecora che si perse nello spazio infinito, il Cristo lasciò le sue novantanove nei cieli per scendere a cercare e ritrovare quella smarrita (a).

Teoria dei campi :
"Secondo il significato più esteso del termine, il campo è una funzione il cui valore dipende dalla sua posizione nello spazio ed eventualmente anche all'istante, nel tempo, in cui è considerata; si può dire quindi che il campo è un sistema fisico a infiniti gradi di libertà forniti dalle infinite determinazioni possibili che esso assume in ogni punto dello spazio e in ogni istante del tempo. Da questo punto di vista, il campo può essere descritto, come ogni sistema fisico, mediante le -equazioni del moto- derivabili, ad es., con il formalismo elaborato da Lagrange; da queste si deducono le grandezze associate normalmente a ogni sistema: quindi un campo -porta con se - una certa energia, un certo impulso, un momento angolare e si propaga secondo le equazioni caratteristiche che deve soddisfare. " (Dizionario di Fisica, Rizzoli, 1988).

Betlemme non si sottrarrebbe alla legge esposta nella suddetta teoria, anzi, essendovi
anch'essa sottoposta è stato reso possibile ai profeti dei tempi lontani, individuare in essa il luogo di nascita del Figlio di Dio.
Il ruolo del profeta fu di primaria importanza, ma il suo buon terreno dovette essere preventivamente concimato in giusta misura ed in modo appropriato, solo allora fu possibile ottenerne come frutto la profezia della nascita del Cristo in Betlemme, e questo a vantaggio di tutte le genti.
Questo è a parer mio la funzione e il funzionamento di ogni profeta di Dio.

Se questa ipotesi fosse esatta ne conseguirebbe, a rigor di logica, che la stessa rivelazione fu data ai profeti di Dio affinché ci indicassero anche il luogo di nascita dell'Anticristo.
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I due Alberi.
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Suggerisco che Betlemme abbia una relazione con il luogo dell'Albero della Vita.

Che cos'è l'Albero della Vita ? E che cos'è l'albero della conoscenza del Bene e del Male?
L'albero della conoscenza del Bene e del Male è quello il cui frutto fu mangiato, nonostante l'espresso divieto di Dio, da Adamo ed Eva e che fu all'origine della loro cacciata dal Paradiso Terrestre.
L'Albero della Vita è quello a guardia del quale Iddio pose "... ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita." (Genesi 3:22), affinché l'uomo non ne potesse mangiare il frutto per il quale sarebbe vissuto in perpetuo. 

L'Albero della Vita lo ritroviamo anche nel libro dell'Apocalisse (cap. 22:2 e 14): "[2] In mezzo alla piazza della città (Nota: la Nuova Gerusalemme) e da una parte e dall'altra del fiume si trova un albero di vita che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni." "[14] Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare per le porte nella città."

Entrambi gli alberi sia quello della conoscenza del Bene e del Male, sia quello della Vita stavano in mezzo al Giardino dell'Eden: 

"Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ... l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male." (Genesi 2:9) 

"ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete." (Genesi 3:3)

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L'Albero della Vita
è il Cristo ?
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"Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo." (Giov. 15:1).

S. Agostino scrive : "Qualcuno sostiene ... che nel linguaggio profetico l'albero della vita indica Cristo stesso, poiché Egli è la Sapienza di Dio, della quale Salomone disse - E' un albero di vita per chi ad essa s'attiene- (Prov.3:18)." (La Città di Dio, XX, 26, 2).

Il Cristo è anche la porta stessa del Paradiso, infatti dice :
"Io sono la porta delle pecore ... se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo." (Giovanni 10 versi 7 e 9), ed anche : "... nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6), il che significherebbe che se l'uomo a seguito della sua disobbedienza a Dio è precipitato in quel tunnel la cui porta d'ingresso era il buco nero, l'abisso, non avrebbe avuto modo di ritornare indietro a meno che il Cristo percorrendo quel tunnel (b)  non fosse giunto nel mondo della materia (il nostro) e con il suo sacrificio avesse creato un ingresso dalla materia in quel tunnel, ponendo se stesso a guardia di quella porta  e che solo attraverso di Lui l'Uomo avrebbe potuto tornare al Padre.
Questo significa la frase :"Io sono la Porta...", ed è per questo che nessun uomo potrà tornare al Padre se non per mezzo del Cristo.

Nel momento in cui l'anima lascerà il corpo mortale la fede in Cristo come Figlio di Dio è la chiave che consentirà di trovare e aprire tale Porta.
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L' Albero della conoscenza del Bene e del Male
è Satana ?

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E' possibile teorizzare che Betlemme sorga sul luogo esatto in cui nel principio Iddio piantò l'Albero della Vita? Ed è possibile ipotizzare che è da questo che Betlemme ricevette da allora e in perpetuo, una benedizione eterna ?
Ed è altrettanto possibile teorizzare che quindi anche il luogo di nascita dell'Anticristo è il luogo esatto in cui sorgeva l'albero della conoscenza del Bene e del Male e che è proprio a causa di tale motivo che quel luogo fu maledetto in perpetuo ?

La -contrapposizione- di Betlemme e di Ninive viene da S.Ignazio.
Nei suoi Esercizi Spirituali, punto 138, il Santo suggerisce di provare ad immaginare: " ... Un grande accampamento in tutta quella regione di Gerusalemme dove il sommo condottiero generale dei buoni è Cristo nostro Signore; e un altro accampamento nella regione di Babilonia dove il capo dei nemici è Lucifero."
I due eserciti si fronteggiano. L'uno dislocato nella regione di Gerusalemme, l'altro in quella di Babilonia. Perché "...la regione di Gerusalemme e la regione di Babilonia"?
Caso di simbologia letterale?

Non sarebbe stato possibile individuare il luogo di nascita del Cristo se il profeta Michea (guidato dallo Spirito e dalla rivelazione divina) non ne avesse scritto il nome, come non sarebbe possibile individuare il luogo di nascita dell'Anticristo se non ne fosse stato scritto chiaramente il nome da qualche parte nelle Scritture.

La città di nascita dell'Anticristo è descritta da qualche parte nella Bibbia ?
In che modo?
Con quale codice?
Con quali parole antiche viene descritto quest'uomo?
E questo nome, in che modo viene mostrato palesemente e tuttavia tenuto in segreto?

Suggerisco, come sempre, una parola-chiave : LETTERALITA'.
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"Da te è uscito colui che trama
il male contro il Signore, il consigliere malvagio."

(Nahum 1:11).

dice il profeta Nahum (cap. 1:11), rivolto a Ninive.

Se nel 750 A.C. il profeta Michea riconosce alla città di Betlemme un onore così grande, può il profeta Nahum, cento anni dopo, esporre all'infamia la città di Ninive additandola come luogo di nascita di quella Bestia descritta da Giovanni nell'Apocalisse il cui nome sarebbe stato -666- ?

Io penso di si.

Credo che il venente Anticristo nasce in Ninive, e con più precisione, entro la cinta
perimetrale dell'antica città.
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Ampiezza della città di Ninive.






Il Layard non era un ricercatore delle antiche filosofie mesopotamiche, egli era principalmente un archeologo, ed egli ci configura la città di Ninive come occupante il territorio compreso tra quattro grandi alture: Nimroud, Kouyunjik, Khorsabad e Karamles -, il che significa una città immensa.
Per determinare le esatte dimensioni di Ninive il Layard si appoggia a due antiche fonti: Diodoro Siculo e il profeta biblico Giona. Il profeta Giona ci dice che ai suoi tempi Ninive era "... una città molto grande, di tre giornate di cammino."(Giona 3:3).
Diodoro Siculo ci descrive Ninive come un rettangolo avente i lati di 150 e 90 stadi, quindi 480 stadi di perimetro, equivalenti a 60 miglia, corrispondenti a 90 chilometri.
Sempre secondo il Layard, i -tre giorni di cammino- del profeta Giona corrisponderebbero alla stessa lunghezza, poiché sembrerebbe che il tragitto percorribile in un giorno fosse 20 miglia.

Dal libro del Layard, pag 196 :"... Queste rovine, comunque (Nota : quelle della città vicina a Mosul), prese da sole, occupano uno spazio troppo limitato per essere quelle di una città, persino più larga, secondo Strabo, della stessa Babilonia. Le sue dimensioni così come ci riporta Diodoro Siculo, erano 150 stadi sui due lati maggiori del quadrangolo e 90 ai minori, lo spazio era 480 stadi, cioè circa 60 miglia. Nel libro di Giona, è chiamata -la gran città di tre giorni di caammino- ... è evidente che la città era di un estensione molto considerevole, e che non poteva essere compresa nello spazio occupato dalle rovine situate sulla sponda opposta a Mosul, scarsamente cinque miglia di circonferenza... ... Che le rovine di Nimroud sorgessero entro la cerchia di Ninive appare provato da Strabo e dai resoconti di Tolomeo che la città era sul Lycus confortato dalla tradizione mantenuta dai primi geografi Arabi... ... Sembrerebbe da monumenti esistenti che la città fu originariamente fondata sul luogo ora occupato da queste alture ... la città, allargandosi gradualmente, arrivò ad abbracciare questi altri luoghi. Questo sembra essere stato il caso con Ninive.
Nimroud rappresenta il luogo originale della città. Al primo palazzo il figlio del suo fondatore ne aggiunse un secondo, del quale abbiamo le rovine al centro dell'altura. Egli costruì inoltre l'edificio ora ricoperto dalla grande altura di Baasheika, come le iscrizioni sui mattoni di quel palazzo provano. Egli fondò contemporaneamente una nuova città a Kalah Shergat. Un sovrano successivo aggiunse ai palazzi di Nimroud, registrando tali eventi sulle lastre del pavimento delle camere superiori del lato occidentale dell'altura. In un periodo molto più tardo, quando i vecchi palazzi erano già in rovina, furono edificati edifici sul posto ora contrassegnato dalle alture di Khorsabad e Karamles. Il figlio del loro fondatore costruì il grande palazzo di Kouyunjik, che deve aver sorpassato quelli dei suoi predecessori sia in estensione che in magnificenza... La città raggiunse così le dimensioni assegnatele dal libro di Giona e da Diodoro Siculo. Se noi prendiamo le quattro grandi alture di Nimroud, Kouyunjik, Khorsadab e Karamles, come fossero gli angoli di uno spazio, si troverà che i suoi quattro lati corrispondono piuttosto accuratamente con i 480 stadi, o le 60 miglia geografiche, che fanno i tre giorni di viaggio del profeta.
Entro questo spazio ci sono molte grandi alture, incluse le principali rovine in Assiria, così come Karakush, Baasheika, Baazani, Husseini, Tel Yara, ecc.ecc. e che la superficie della zona era ricoperta da resti di mattoni, cocci ed altri frammenti di vario tipo... Dall'estremità nord di Kouyunjik fino a Nimroud, sono circa diciotto miglia, la distanza da Nimroud a Karamles, circa dodici; i lati opposti dello spazio sono uguali; queste misurazioni corrispondono accuratamente con il prolungamento del quadrangolo di Diodoro.
Venti miglia è il giorno di viaggio dell'Est, e così abbiamo conseguentemente i tre giorni di viaggio del profeta Giona per la circonferenza della città. La concordanza di queste misurazioni è rimarchevole."

Ringraziando così il Layard, alcuni altri e ... Iddio, abbiamo adesso le esatte dimensioni dell'antica città di Ninive, e quindi il preciso ed esatto luogo di nascita dell'Anticristo.
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L'Anticristo nasce
in quest'area.

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L'esatta configurazione del luogo su cui sorse la città è stata rivelata al Layard nella metà del secolo scorso perché il tempo in cui queste cose dovranno avvenire si avvicina.
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Comunque ... posso sbagliare.
 
 
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. Vangelo di Matteo.
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"[12] Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea [13] e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, [14] perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: [15] Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; [16] il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata."
(Matteo 4:12-16).

 

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(a) Dice S. Ireneo, nel suo terzo libro "Contro le eresie" 19,3: “... (Nota : il Cristo)... disceso nelle bassure della terra a cercare la pecorella smarrita, cioè la sua opera, per risalire in alto e presentare e raccomandare al padre l’uomo così ritrovato.”
 
 


 
 
 

(b) 
"Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio," (Ebrei 4:14).
 
 
 
 
 
 


 


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