IL GRIFO NELLE PERLE NERE
for piano and hypersampler (2008)

Dur. 9'
Il pianista esegue una texture di suoni isolati, organizzati secondo differenti gradi di complessità verticale derivanti dalla coesistenza di stratificazioni successive di materiale. Gli eventi musicali sono originati dalla lettura flessibile e adattiva di stringhe alfanumeriche. Il livello di complessità formale parte da un massimo e decresce secondo una curva di tipo logaritmico sino alla sezione aurea, centro vuoto del brano e zona di massima rarefazione, quindi i piani armonici si spostano e una differente forma di organizzazione viene introdotta ma non sviluppata. A un incremento della rarefazione del materiale strumentale corrisponde una maggiore fragilità nella distillazione dei processi di interazione tra oggetti sonori strumentali e oggetti generati attraverso il live electronics.

Il segnale del pianofortre viene ripreso da 3 microfoni (2 a contatto e 1 posizionato sopra la cordiera). Attraverso un processo di feature extraction operato sul materiale eseguito dal pianista è possibile mappare un iperstrumento i cui parametri sono generati a partire dai parametri dell'esecuzione della partitura pianistica e sono controllati in tempo reale dal secondo esecutore, in un'interazione continua tra tastiera tradizionale e ipercampionatore.
Il grifo nelle perle nere è stato composto in occasione del XVII Colloquio di Informatica Musicale, tenutosi a Venezia nei giorni 15-17 ottobre 2008
First performance:
Sala dei Concerti di Palazzo Pisani, Venezia - 16 october 2008 h5pm
XVII CIM - Colloquio di Informatica Musicale
La Biennale di Venezia - 52. Festival Internazionale di Musica Contemporanea

Davide Tiso, piano
Marco Marinoni, hypersampler

Alvise Vidolin
, sound direction
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