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OF SHAPE AND ACTION III | ||||||||||
IN THE BLINDED ROOM | ||||||||||
acousmatic music for multi-channel digital audio (2002-03) | ||||||||||
Dur. 4'45'' | ||||||||||
First performance (8-channel version): Saturday May 10th 2003 H6pm, Firenze (ITALY) "XIV CIM - Colloquium on musical informatics" - Studio C - RAI Sede Regionale per la Toscana Sound Projection: Marco Marinoni First performance (4-channel version) May 17th 2003 H7pm, Belgrade (SERBIA) Festival "XII International Review of Composers.zip - Belgrade 2003" Student's Cultural Center - Big Hall First italian performance (4-channel version) |
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"A child at play by itself will express its delight by its voice and motion; and every inflexion of tone and every gesture will bear exact relation to a corresponding antitype in the pleasurable impressions which awakened it; it will be the reflected image of that impression; and as the lyre trembles and sounds after the wind has died away, so the child seeks by prolonging in its voice and motions the duration of the effect, to prolong also the consciousness of the cause" (Percy B. Shelley, Defence of poetry. Part first) |
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La prima stesura di In the Blinded Room è stata ultimata l'8 Agosto 2002. Ho iniziato a comporre questo pezzo insieme a And Sound Alone e The Dying of the Light intorno alla fine del Luglio 2002 e ho portato avanti la processazione mentre terminavo gli altri due lavori. In seguito, tra il 3 e l'8 Agosto ho ripulito, inviluppato e modellato ogni bordo e confine dei materiali grezzi mantenendo una risoluzione di 5-10ms al fine di ottenere il mix definitivo. Una volta operato il mixaggio finale stereo, non ho conservato i materiali di montaggio quindi sia la versione a 8 canali che quella a 4 sono state elaborate a partire dal master stereo. Sebbene sia divisa in 6 strofe, la poesia Soledad di Robert Hayden su cui si basa questo lavoro è esperibile come un solo movimento, un gesto linguistico unitario e omogeneo in un solo respiro (non è cosi per Do Not Go Gentle Into That Good Night di Dylan Thomas) e ho voluto rispecchiare questa caratteristica nel brano, costruendolo a sua volta come un unico respiro, un solo lento processo di mutazione organica. I temi su cui ho lavorato sono il buio (motore di introflessione), l'oblio di sè e la riflessione (rieccheggiamento di voci, urto di suoni contro superfici riflettenti in un ambiente chiuso, quindi filtraggio): la stanza a cui si riferisce Hayden è quella dove muore il sole, un luogo all'interno dell'anima abitato da spettri, fantasmi di oggetti, frammenti di immagini riflesse che rieccheggiano e accompagnano l'Io verso le terre dell'abbandono. Di qui la scelta della ricursività e insistenza dei frammenti, ognuno trattato secondo una particolare tecnica di filtraggio ed elaborazione timbrica, come tanti echi ciascuno differente dall'altro e con un proprio colore. L'effetto è quasi ipnotico, se in The Dying of the Light l'unico colore è il grigio scuro venato di rosso della rabbia e della disperazione con cui Dylan Thomas si scaglia contro l'impossibilità e in And Sound Alone è impossibile distinguere (separare, ordinare, discernere) i singoli colori poichè la texture è liquida e caotica, In the Blinded Room è concepito come un mosaico di echi, ognuno di essi intelligibile e separato, disposti in una rete secondo relazioni di sovrapposizione, mutazione, fusione, contrasto, contiguità, consequenzialità. Una organizzazione che può richiamare la struttura di una rete neurale. In ultima analisi, il tema portante di Soledad è la memoria, la sua persistenza e il suo annientamento. (1st January 2008) |
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In the Blinded Room - stereo mixdown - waveform | ||||||||||
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LISTEN TO 10'' MP3 SAMPLE! (right-click to save object) | ||||||||||
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