Le Sabbie di Avalon
capitolo I
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CAPITOLO
I - L'ANNIVERSARIO
10
Agosto, casa Lupin
Quella
sembrava una mattina come tante nella piccola casa diroccata, ai margini della
scura e maestosa foresta. Una mattina scaldata da un incerto Sole estivo, che
illuminava con la sua luce fioca e misteriosa le pietre antiche e muschiate che
formavano le mura esterne della casetta.
All'interno,
avvolti in coperte leggere, stesi sul letto di legno che occupava una parete
della camera, Remus Lupin e Sirius Black ancora dormivano, cullati e coccolati
dal lievissimo cinguettio delle prime allodole che annunciavano l'apprestarsi
del giorno.
O
meglio, era Remus a dormire ancora, un'espressione serena sul volto.
Black
infatti, pur rimanendo in silenzio e perfettamente fermo accanto al suo
compagno, aveva ormai aperto gli occhi d'ebano. Fissava il soffitto della casa
con aria assente, quasi rapito nei suoi pensieri, un lieve sorriso gli
attraversava il volto scavato.
Si,
quella forse poteva sembrare una mattina come tante, ma in realtà quella era
una mattina speciale, una mattina che Sirius non avrebbe mai immaginato nella
sua vita di poter trascorrere. Mai lo avrebbe immaginato ai tempi della scuola,
tanto meno lo avrebbe immaginato durante gli anni ad Azkaban.
Mai
avrebbe creduto di potersi svegliare un giorno accanto alla persona che amava, e
di poter affermare dentro di se che questa volta ci era riuscito--questa volta
aveva trovato davvero qualcuno con cui poter trascorrere il resto della vita.
Un
anno, era passato un intero anno da quel giorno in cui Sirius era tornato alla
porta della casa di Lupin, e questa volta per restarci. Un traguardo importante,
un giorno da ricordare. Un intero anno in cui il loro amore non aveva fatto
altro che crescere, di giorno in giorno, rafforzando in ogni singolo momento
passato insieme quella complicità così speciale che li faceva estraniare da
qualsiasi altra cosa al mondo, che creava un universo di cui solo loro erano i
protagonisti.
Da
un anno esistevano solo loro, erano loro, e solo loro, ed i sentimenti che
provavano l'uno per l'altro...il resto era annullato, era inutile, era
superfluo.
E
Sirius non si sarebbe lasciato sfuggire per nulla al mondo un'occasione del
genere, lui, così teatrale e travolgente, certo non avrebbe lasciato che una
giornata così particolare fosse iniziata come tutte le altre. Ad un leggero,
appena accennato movimento di Remus tra le coperte, Black alzò di scatto il
capo, controllando che l'altro mago stesse ancora dormendo.
Sirius
tirò un sospiro di sollievo quando vide le palpebre ancora basse sugli occhi
ambrati di Lupin. Pian piano si sfilò dal letto, ed una volta in piedi rimise a
posto le coperte, rimboccando Remus con dolcezza. Si mosse con movimenti felpati
fino al piccolo angolo della casa dedicato alla cucina, e cercando di fare il
minor rumore possibile, prese il bollitore di rame e lo riempì d'acqua, per poi
metterlo sul fuoco del caminetto, acceso con la punta della bacchetta magica.
Muto ed attento nello spostarsi, radunò sul tavolo un vassoio e delle tazze,
affettò del pane, preparò la marmellata ed il miele, il burro e naturalmente
l'immancabile cioccolata. Sapeva bene come deliziare Remus.
Con
cura versò l'acqua bollente nelle tazze di porcellana, e vi immerse dentro la
polvere profumata ed aromatica del tè. Subito la stanza si intrise di un fumo
avvolgente e di fragrante intensità. Portò il vassoio pieno sul piccolo mobile
accanto al letto, sempre attento a non far svegliare Lupin.
Poggiata
la colazione, aprì lentamente l'anta dell'armadio in cui si trovavano i suoi
abiti. Nascosto tra camice e casacche si trovava un pacchetto blu, chiuso con un
nastro argentato, che Sirius prese ed adagiò vicino al vassoio della colazione.
Perfetto.
Tutto
era pronto per dare il buon giorno a Remus nel migliore dei modi. Ora non
restava che svegliarlo. E Sirius sapeva bene come fare. Si andò a distendere
accanto al mago dai capelli ingrigiti, che gli dava le spalle. Cominciò con
delicatezza ad accarezzargli la testa, ed il collo, e dietro le orecchie, il più
piano possibile, il più lievemente possibile. Si avvicinò e prese a baciarlo,
lo strinse forte a se, gli carezzo con la bocca le guance. Remus aprì
lentamente gli occhi, imprigionato nella dolce stretta di Sirius. Si girò e
guardò negli occhi Black, con le pupille ambrate ancora adombrate dal sonno, lo
sguardo sonnolento che andava dallo stupito al divertito.
"Ehi..."
sussurrò Remus, la voce ancora roca per l'improvvisato risveglio "Buon
giorno...come mai tutto questo affetto stamattina?" disse con un sorriso,
mentre Sirius gli si avvicinava ancora di più. "Stamattina? Vuoi dire che
non ti tratto sempre bene?" chiese Sirius in tono ironico, di sfida.
"Sai
cosa voglio dire..." iniziò Lupin lentamente "Guarda che conosco bene
quello sguardo malandrino: cosa stai architettando?"
"Girati..."
consigliò Sirius mandando un'occhiata oltre la testa di Remus, verso la
colazione fumante. Lupin si voltò e, con gli occhi sbarrati per la sorpresa,
mormorò "Ma che cosa...ti é preso?" rigirandosi svelto verso Black
"Perfino la colazione pronta!" affermò ridendo.
Si
alzò seduto sul letto, Sirius dietro di lui steso sulla pancia, e prese tra le
mani una delle due tazze calde. "Tè, pane, cioccolata...hai pensato
proprio a tutto: allora, dov'é il tranello?" chiese Remus mandando uno
sguardo pungente all'altro.
"Nessun
tranello, solo...un regalo, per te" rispose Black.
"Un
regalo? E perché mai?" disse Remus sorseggiando la bevanda bollente.
"Non
ti ricordi che giorno é oggi...?"
"Che
giorno é oggi?"
"Non
ti ricordi cosa é accaduto, esattamente un anno fa...?"
Remus
restò in silenzio ed immobile per alcuni istanti. Cercò di fare mente locale
e...diavolo, come aveva fatto a scordarselo!! "Sei...arrivato qui! Un anno
fa...ci siamo ritrovati..." rispose Lupin di scatto, quasi versando il tè
dalla tazza sui pantaloni di Sirius, che si era seduto accanto a lui ai bordi
del letto. "Buon anniversario Lunastorta" disse Sirius con un sorriso
smagliante.
"Sirius...me
ne sono completamente dimenticato, che razza di idiota..."
"Nessun
problema testone. Fortuna che ci sono qua io...non avrei mai potuto scordarlo,
per me é stato come rinascere una terza volta"
"Anche
per me" esclamó Remus con naturalezza.
"E
quale sarebbe stata la seconda volta?" chiese Sirius stupito.
"Quando
ti ho visto per la prima volta" rispose Remus sorridendo.
Sirius
lo fissò negli occhi, in quegli occhi in cui poteva perdersi per ore. Che
grande regalo che la vita gli aveva offerto. Regalo...ma certo, il regalo!
Sirius tornò alla realtà, distolse lo sguardo da Remus e disse "Guarda un
po' là" indicando il pacchetto blu sul mobile di legno tarlato.
Remus
sorrise "Ma cosa ti é saltato in mente..." prese il regalo ed iniziò
a sciogliere il bel nastro lucente. "É una sciocchezza...più simbolica
che altro..." rispose Sirius sorridendo.
Remus
finì di aprire il pacchetto e dentro vi trovò un batuffolo nero e peloso. Il
morbidissimo peluche di un cagnolino scuro fissava Remus con i suoi occhi neri,
vitrei e brillanti. Remus lo prese in mano e rise di cuore per la dolcezza del
dono.
"Grazie
Sirius...é...bellissimo!" balbettò tra una risata e l'altra "Ma
preferisco l'originale, se non ti offendi..." aggiunse mandando un'occhiata
ammiccante a Black.
"Mi
sarei offeso se fosse stato il contrario..." rispose Sirius ridendo a sua
volta "Quello diciamo che é un...Felpato formato tascabile, da tenere
sempre con te quando io non ci sono"
"Ma
tu ci sarai sempre, ci sei sempre stato e ci sarai sempre..." Remus attorniò
il petto di Sirius con un braccio.
"Sai
Remus...sono in piedi dall'alba...e ho pensato a tantissime cose, a tutto questo
anno che abbiamo passato insieme...chi l'avrebbe mai creduto che alla fine avrei
trovato qualcuno con cui passare così tanto tempo della mia vita, con cui
passare tutta la mia vita...all'inizio non credevo che sarebbe durata..."
Sirius si incupì.
"Non
dire sciocchezze Sirius...é durata fino ad ora, e durerà ancora...quando un
lupo sceglie un compagno, é per la vita" Remus sorrise dolcemente.
"E
tu mi avresti...'scelto'...?!" chiese Sirius con aria falsamente indignata.
"Be'...diciamo
che l'attrazione é stata reciproca, hai subito attirato l'attenzione tra tutti
gli altri del 'branco'..." Remus rise gettando le braccia attorno al collo
di Black.
"E
adesso cosa ti aspetti, un bacio o un...ululato?" chiese Sirius malizioso.
"Indovina"
rispose Remus avvicinando la sua bocca a quella dell'altro, incrociando il suo
sguardo di carbone, arrivando quasi a sfiorargli le labbra...ma...
Dun
dun dun...un'energica bussata alla porta di legno della casa fece trasalire i
due, che sciolsero immediatamente quell'appassionato abbraccio, un po' stupiti.
"Chi...diavolo
é?" mormorò Sirius alterato.
"Be'...apriamo
e lo scopriremo..." Remus si alzò dal letto e si recò alla porta. La aprì
lentamente, e guardò fuori.
L'ultima
persona al mondo che avrebbero immaginato di poter vedere in quel momento era lì,
alla soglia della loro casa.
E
non era sola.
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