Le Sabbie di Avalon
capitolo V
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CAPITOLO
V - LE SPIAGGE DI AVALON
12
Agosto, il Regno delle Fate
Lord
Oberon si avvicinò in silenzio alla colonna d'avorio dietro la quale era seduta
la sua amata Regina. Titania, delicatamente poggiata su di un tronco in fiore,
era assorta nei suoi pensieri, lo sguardo fisso rivolto verso il Sole che
lentamente calava dietro i monti, che apparivano come sagome nere stagliate
contro la luce d'oro e d'arancio dei caldi raggi vesprali.
"Cosa
ti affligge, mia Signora?"
La
fata ebbe un sussulto, si voltò e guardò negli occhi viola del suo compagno.
"La
delegazione degli Elfi è partita" rispose pacata, con una voce che
nascondeva una certa inquietudine.
"Si,
questa mattina...hanno preso con loro ciò per qui ci stiamo tanto
preoccupando..." disse il Re. "Abbiamo messo in mano ad Elfi ed umani
il tesoro più grande, più potente e più...pericoloso del nostro popolo. Mio
padre..."
"Tuo
padre approverebbe, Titania. Il Regno delle Fate non è più invincibile come un
tempo...dobbiamo chiedere aiuto, dobbiamo farlo se vogliamo salvare le Terre dei
figli di Oberon..." la interruppe il marito, con tono rassicurante.
"Tu
non puoi capire...non puoi comprendere cosa significa per me separarmi da quel
bene...le sabbie di Avalon sono parte della mia Terra, sono parte di me
stessa" la Regina si portò una mano al cuore "Sono nata tra i poteri
e tra i misteri delle sabbie argentate dell'Isola delle Fate...la mia gente per
millenni si è affidata ai doni delle sabbie di Avalon per andare avanti nel
migliore dei modi, per rendere il Regno delle Fate il più perfetto possibile...è
questo che ci ha sempre innalzato rispetto a tutti gli altri. Guardare al
passato per comprendere il presente...rubare dal futuro la conoscenza per non
cadere..."
"Ma
immagina cosa potrebbe accadere se quel potere arrivasse nelle mani di Voldemort!
Avrebbe in mano il mondo intero. Le sabbie permettono di guardare al futuro...di
ripercorrere il passato...ma possono essere usate da chiunque ne abbia il
potere...e Voldemort ha quel potere. Non possiamo rischiare"
"Hai
ragione...ma...ora non posso far altro che provare dolore per questa decisione.
É come se parte del mio animo fosse stato strappato via, assieme alle
sabbie...tu non sei della Dinastia reale, non sei nato ad Avalon...non puoi
capire" Titania abbassò la testa mestamente.
"Lo
so Titania...lo so. Non posso capire. Ma ora che Avalon è caduta...non abbiamo
altra scelta. Non possiamo tornare...la tua amata Isola è ormai proibita per le
genti delle Fate, l'ascesa al potere di Voldemort ci impedisce di
scappare...pensa se solo Voldmort riuscisse a scoprire il modo per giungere ad
Avalon. Sarebbe la fine per tutti noi. In quel modo non solo si potrebbe servire
di tutta la sabbia delle spiagge argentate dell'Isola...potrebbe anche arrivare
a scoprire tutti i segreti che l'isola stessa nasconde, tutti i segreti che tuo
padre ha tentato di nascondere ai Poteri Oscuri bloccando il passaggio..."
Oberon
tirò un sospiro "Il destino delle Fate è nelle mani di creature che fino
a poco tempo fa giudicavamo inferiori. Creature che ci hanno tradito. Non
credere che tutto ciò non preoccupi anche me. Ma non c'è altra scelta."
Lady
Titania accennò un sorriso sulla bella bocca candida. Si alzò e porse la mano
vellutata al suo Signore "Un giorno" disse "quando tutto questo
sarà finito, quando le Fate torneranno al posto che loro spetta...un giorno
torneremo alla nostra Terra, ad Avalon...ad Avalon dalle spiagge argentee, sulle
quali si infrangono le onde del Mare di Posidone, sulle quali risplende il
Sorriso di Afrodite...allora anche tu vedrai, mio sposo, qual'è la grandezza
della nostra Dinastia. E le Fate regneranno incontrastate"
Oberon
sorrise e baciò la mano della Signora "Sarà così" le rispose.
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