Le Sabbie di Avalon

capitolo XI

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CAPITOLO XI - L'OMBRA DEI RICORDI

31 Agosto, Diagon Alley

Il pomeriggio fu trascorso da tutti in giro per Diagon Alley, tra le vie piacevolmente affollate del quartiere. Harry, Ron, Hermione e Ginny si erano incaricati di fare da guida turistica a Fleur e a Dominic, che non erano mai stati nel quartiere magico di Londra, mentre i signori Weasley erano indaffarati tra libri usati e visite in banca.

Remus e Sirius avevano deciso di andare per conto loro in giro per negozi, e si erano dati tutti appuntamento al Paiolo Magico per la cena.

In tutta quell'allegra confusione, Sirius si sentiva perso. I suoi occhi neri andavano da persona in persona, stupiti ed incantati come quelli di un bambino. Quanto tempo era passato dalla sua ultima visita a Diagon Alley? Non se lo ricordava nemmeno. Era come uno straniero in quella marmaglia di gente e di animali, di starnazzi e di vociare. E Remus lo osservava dolcemente, il suo Sirius sempre così sicuro di se. Lo osservava nei suoi movimenti entusiastici, mentre si muoveva da un banco di dolciumi ad un negozio per lo sport, da un laboratorio per pozioni alla vecchia biblioteca, lo osservava e dentro di se non poteva fare a meno di essere immensamente felice. Perchè in quelle strade assolate, alla luce cristallina ed afosa del Sole d'Agosto, Sirius sembrava essere tornato alla vita, quella vera, quella di tutti i giorni. Quella che la prigione tenta in ogni modo di uccidere.

Una vita che non era più solo un rapporto di coppia, ma un'apertura al mondo, alla gente. Sirius ne aveva bisogno, perchè anche se durante quell'anno trascorso insieme nulla era stato più importante di loro due, il resto del mondo ancora aspettava Sirius Black, e Sirius Black voleva tornare al resto del mondo--era nel suo carattere, non poteva farne a meno.

"Ti stai divertendo?" chiese Lupin ben conoscendo la risposta alla sua domande, mentre i due si aggiravano tra i numerosi scaffali di una libreria.

"Oh mio Dio Lunastorta...da quanto tempo è che non vengo qui? L'ultima volta che ci sono stato...c'eri anche tu" rispose Sirius sorridendo.

"Mi ricordo benissimo...estate del...'78, se non mi sbaglio"

"Siamo così vecchi?" scherzò Black sfogliando un libro.

"E con noi c'era Lily. Ed anche...anche quella ragazza che ti faceva il filo..." continuò Lupin facendo il finto offeso.

"Ah si, Ruth"

"No"

"Oh, ma certo, era Gladys"

"No"

"Rosemarie?"

"Uh uh"

"Renée? Catherine? Liz? Susan?" Remus incrociò le braccia e fissò Sirius con un'occhiata lacerante, secca e divertita.

"Ne hai per molto?" chiese sarcastico.

"Be', queste sono solo quelle dell'ultimo quadrimestre dell'ultimo anno...vuoi che ti faccia anche il primo quadrimestre?" rispose Black ridendo.

"No grazie, risparmiami lo strazio" disse Remus anche lui soffocando una risata "Comunque, era Julia, la compagna di stanza di Lily. Poi c'eravamo io, te, e..."

"...Pete"

"Già" Remus posò lo sguardo sul libro che stava per prendere dallo scaffale, distratto "Bei tempi, però" "Ma sono cambiati, i tempi...siamo cambiati, noi" sussurrò Sirius prendendo la mano di Remus e distogliendolo dai suoi volumi.

"Dio quanto odiavo Julia" disse Remus scherzoso.

Sirius sfiorò la bocca di Lupin con le dita "Ma io già avevo una sola persona in mente".

Passato il pomeriggio, e finita la cena, Sirius augurò la buona notte ad Harry, dopo aver passato circa una mezz'ora con il ragazzino seduto al bancone del Paiolo sorseggiando una burrobirra e chiacchierando di Quidditch. Era ormai mezza notte passata e Sirius non voleva far andare Harry a letto troppo tardi. Lo salutò scompigliandogli i capelli, già naturalmente arruffati, con una delle sue grandi mani dalle dita affusolate, per poi recarsi al piano superiore dove Remus già lo aspettava in camera.

"Già a letto?" chiese Black entrando nella stanza, e notando Remus avvolto nelle coperte, mentre leggeva alla luce fioca di una candela.

"Ho iniziato il libro che abbiamo comprato questa mattina" rispose Lupin, chiudendo il volume e poggiandolo sul mobile accanto al letto.

"Interessante?"

"Molto...Sirius?"

"Si?"

"Avanti, non aspetto altro" rispose Remus misterioso, facendo spazio a Black sotto le coperte.

"Cosa?"

"Come se non ti conoscessi meglio delle mie tasche...tu stai morendo dalla voglia di farmi una domanda, da questa mattina, e ti da anche fastidio che io non abbia ancora affrontato l'argomento..."

"Hai vinto Lunastorta, già che ci sei dammi direttamente la risposta, non farmi sprecare fiato per farti la domanda" disse Black sorridendo ed accoccolandosi tra le braccia di Lupin.

"Mio fratello"

"Tuo fratello?"

"Si...conosco Arthur e Molly Weasley perchè loro andavano a scuola con mio fratello. Erano legatissimi, e ci vedevamo spesso...poi, da quando lui..." Remus si toccò con la mano il braccio sinistro.

"Da...quel giorno?" mormorò Sirius.

"Si, da quel giorno" Remus sospirò "Da quel giorno..."

Sirius strinse forte a se Remus "Non è strano...noi condividiamo tutto, ma quel giorno..."

"Quel giorno rappresenta qualcosa di troppo...troppo...radicato in me, è difficile condividerlo con qualcuno"

"Parlami di lui, com'era? Come...Remus, tu non mi hai mai detto nemmeno il suo nome.." nella voce di Sirius c'era come una punta di stupore. Fino ad allora il fratello di Remus era rimasto sempre avvolto nel mistero per lui...e non aveva mai voluto insistere. Sirius sentiva quel giorno lontano anni luce dal Remus che ora teneva stretto tra le sue braccia, eppure quello stesso Remus era frutto di quei tragici avvenimenti. Cercava di immaginarsi il suo piccolo Remus, bambino e condannato ad un destino crudele, e di come un bambino così piccolo avesse avuto la forza di andare avanti.

Ma dopotutto sapeva bene che Remus era fatto così, era stata la cosa che più lo aveva colpito in lui: in quel corpo minuto e delicato e dietro una fragilità apparente si nascondeva una volontà di ferro ed un carattere insicuro ma anche forte.

"Collean..si chiamava Collean. E lui...era tutto per me. Agli occhi di un bambino di sei anni, un fratello maggiore è come un eroe...e...lui ti somigliava così tanto" Remus rise "testardo, impulsivo, estroverso, sempre di grande successo..ti sarebbe piaciuto. O forse vi sareste odiati, chissà..."

"Ora ci sono io qui per te" mormorò Sirius stringendo Lupin teneramente "come avrei voluto esserci anche quel giorno, averti potuto abbracciare come sto facendo adesso quando avevi davvero bisogno di qualcuno accanto, proteggerti quando davvero tutto ti era contro...l'idea che tu abbia passato tutte quelle cose senza...senza di me..."

Remus voltò il capo verso Sirius, lo guardò a fondo con gli occhi d'ambra adombrati "Ci sei ora, ed è questo che conta" Lupin avvicinò la sua bocca alla testa di Black, e lo baciò sulla fronte.

Ancora stretti l'un l'altro, si addormentarono, e l'ombra dei ricordi svanì nel nulla.

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