Le Sabbie di Avalon
capitolo XII
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CAPITOLO
XII - ELFI E FATE
1
Settembre, Diagon Alley
Il
mattino del primo Settembre l'intero Paiolo Magico si mobilitò per l'inizio
dell'anno scolastico ad Hogwarts. Infatti, i Wesaley e la loro compagnia non
erano i soli che avevano scelto l'osteria come punto di appoggio a Diagon Alley.
Diversi giovani maghi e streghe si riversarono nella sala principale del Paiolo
per la prima colazione, e già dalle prime luci dell'alba tutti erano svegli per
prepararsi.
I
signori Weasley scesero a colazione per primi, seguiti quasi immediatamente da
Sirius e Remus, Fleur, Dominic, e dopo circa una ventina di minuti, anche i
ragazzi, come al solito ritardatari.
"Scusateci
per il ritardo, Hedvige non voleva stare calma questa mattina" si affrettò
a dire Harry mentre si sedava accanto a Fleur, prendendo del succo d'arancia per
lui e per Ron. Ginny era più silenziosa del solito, forse un po' preoccupata
per l'inizio del suo quinto anno, mentre Hermione non stava più nella pelle.
Ogni
volta che la ragazzina diceva una delle sue frasi entusiastiche circa l'inizio
delle lezioni, o sui professori, o sui programmi e sui libri che lei
naturalmente aveva già letto, Ron e Sirius le mandavano all'unisono uno sguardo
tra lo stupito ed il compassionevole, e scuotevano lentamente la testa.
"Bene
bene, buon giorno!" una vocetta squillante proveniente dalle sue spalle
fece sobbalzare Harry sulla sedia. Il ragazzo si girò e si ritrovò davanti il
sorriso a quarantaquattro denti di Gilderoy Allock. "Oh no, non di nuovo
lui" commentò sconsolato Potter.
"Harry,
non essere scortese" gli bisbigliò Hermione.
"Cosa
vuoi?" chiese Harry senza troppa voglia al neo cameriere.
"Vi
ho portato la colazione, ecco qui, dieci brioche calde, e...ma mi raccomando,
non ditelo a nessuno..." aggiunse Allock sottovoce e guardandosi le spalle
"...anche quattro fette formato speciale di torta alla crema per il signor
Harry Potter ed i suoi amici studenti, state per iniziare la scuola, avete
bisogno di forze" disse facendo l'occhiolino a Harry "...offre la
casa"
"Sai
che mi stai diventando simpatico" disse Ron sgranando gli occhi e
gettandosi sull'enorme pezzo di torta
"Grazie, grazie!" iniziò a squittire Allock
diventando rosso "Ora devo andare, buona fortuna signor Potter" e tornò
al bancone ridacchiando come un bambino.
"Allora,
si può sapere chi è quello?" domandò Sirius indicando il mago biondo.
"Era
un nostro professore di Difesa Contro le Arti Oscure..." rispose Harry
sbuffando.
"Professore,
già, certo.." aggiunse sarcastico Ron, con la bocca piena di torta.
"E
poi qualcuno dice che io ero l'incapace" disse Remus tagliente, mandando
uno sguardo a Fleur, che gli sorrise arrossendo.
In
quell'istante, la porta dell'osteria si aprì lentamente, ed entrarono nella
sala tre uomini molto alti, vestiti di bianco e con lunghi capelli color
platino. Camminavano in maniera leggiadra ed elegante, e la folla che intasava
il Paiolo quasi sembrava spostarti al loro passaggio. Si sedettero al bancone,
ordinando qualcosa che Harry non potè sentire, per la confusione che c'era. Da
quando erano entrati, gli occhi verdi del ragazzino non avevano potuto staccarsi
da loro. Una strana aurea chiara, una specie di vapore li circondava, e scaldava
l'ambiente.
Era
l'unico al tavolo che li aveva notati, gli altri erano intenti a mangiare. Con
un gesto della mano, Harry richiamò l'attenzione di Ron che gli era seduto
accanto, ed indicò all'amico quelle strane presenze. Ron spalancò la bocca,
non preoccupandosi di aver appena addentato un'altra porzione di torta "Woooow!"
esclamò.
"Cosa...cosa
sono?" chiese Harry stupito.
"Elfi"
rispose Remus alzando il naso dalla sua tazza e seguendo la traiettoria dello
sguardo di Potter. Tutti i presenti al tavolo si girarono, e fecero lo stesso.
"Elfi?
Ma...Dobby..."
"Quelli
sono Elfi di Luce" rispose Hermione saccente, ma anche lei meravigliata.
"Io
non ne avevo mai visto uno da vicino" commentò Ron incredulo, mentre Ginny
gli si accalcava vicino per guardare meglio.
Anche
Fleur e Dominic sembravano molto incuriositi. "Sono...bellissimi"
esclamò la ragazza con entusiasmo.
"Un
tempo se ne vedevano molti di più in giro" disse Remus, affatto colpito
dall'apparizione, così come Sirius ed i signori Weasley "Ai nostri tempi
ce ne erano perfino una paio a Hogwarts"
"Già...Elfi"
iniziò Black scocciato "...che creature irritanti. Con la testa sempre fra
le nuvole, camminano ad un metro da terra...per non parlare poi di quando aprono
bocca: una parola ogni quarto d'ora"
"Sono
molto...riflessivi" constatò Arthur Weasley sorridendo alla frase di
Sirius.
"Ma
Arthur, come mai sono qui? Gli Elfi ormai escono raramente dalle loro
Terre" disse un po' ansiosa la signora Weasley.
"Non
saprei Molly...in effetti, al Ministero era giunta voce che un gruppo di Elfi di
Luce era stato visto in giro per l'Inghilterra, aggirarsi in maniera
guardinga...ma non so di cosa si tratti. Non mi occupo di Politica Estera, lo
sai"
"Spero
solo che non abbia nulla a che fare con in problemi che c'erano al Ministero
giorni fa" disse Molly continuando a bere il suo tè.
"Problemi,
Arthur?" chiese Remus interessato.
"Oh,
niente di importante...i soliti giornali che gridano allo scandalo. Tutte
buffonate. Adesso dicono che il Ministero è invischiato con le potenze
straniere, parlano di un accordo tra il Re delle Fate e i maghi...ma
figuriamoci!" rise Weasley.
"Esiste
un Re delle Fate??" chiese Harry stupito. Ormai
ci era dentro da sei anni, ma quel mondo ancora non finiva di lasciarlo senza
parole.
"Certo,
la Monarchia è stata restaurata dal 59 a. C. dopo un breve periodo di
Democrazia, seguita alle rivolte del 55 dette delle 'Ali Blu', per il
particolare colore che i figli della Rivoluzione davano ai loro abiti.
Brutt'affare, quello della Rivoluzione" Hermione dette la sua lezioncina
molto soddisfatta dall'attenzione che aveva attirato.
Harry
la guardò basito.
"Era
su 'Peter ed Io: Confessioni di una Fatina'...bel saggio, ma si lasciava andare
a qualche frivolezza nella seconda parte" si affrettò a precisare la
ragazzina
"Brava
Hermione, otto in Storia della Magia" disse Remus divertito.
"Comunque,
le Fate non si sarebbero mai abbassate a tanto. Ci odiano. Ed io odio loro.
Bah...anche peggio degli Elfi: altezzose, noiose" disse Sirius con una
smorfia.
"A
Sirius non sono molto simpatiche le creature magiche" constatò Fleur
rivolta agli altri.
"Tranne
i Lupi Mannari" rispose Sirius, sorridendo e mandando uno sguardo di
complicità a Remus. "Oh mio Dio!" Ginny urlò, facendo saltare tutti
sulla sedia "Mamma, è tardi, dobbiamo correre alla stazione!"
"Cara,
ha ragione!" annuì la signora Weasley guardando l'orologio.
"Bene"
Arthur si alzò "Vado a parlare con Tom, voi iniziate a portare le cose giù"
Anche
Sirius e Fleur si alzarono ed andarono con Weasley a pagare l'oste, mentre tutti
gli altri si affrettarono nelle camere e raccolsero bauli e valigie.
In
poco tempo furono alla stazione King's Cross, attraversato il binario 9 e 3/4,
sulla banchina dell'Hogwarts Express.
Un
nuovo anno ad Hogwarts stava per iniziare.
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