Le Sabbie di Avalon
capitolo XIX
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CAPITOLO
XIX - CRONISTA D'ASSALTO
3
Settembre, Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Harry
si svegliò nell'abbraccio caldo e rassicurante delle sue coperte di lana. Scostò
la tenda del suo letto, prese gli occhiali dal piccolo mobile, li inforcò e si
preparò ad affrontare la sua seconda giornata ad Hogwarts per quell'anno.
Dean
e Seamus dovevano già essere scesi per la colazione, mentre Neville e Ron
ancora ronfavano nei rispettivi letti. Potter si alzò ed in punta di piedi andò
verso il baldacchino di Ron, aprì le tende e diede uno spintone al ragazzo dai
capelli rossi, che si svegliò di soprassalto.
"Harry,
ma sei impazzito?!?" gridò Weasley lamentandosi.
"Avanti,
Ron! Abbiamo Trasfigurazione in prima ora, dobbiamo scendere a fare colazione,
siamo già in ritardo"
In
poco tempo, i due ragazzi furono nella Sala Grande, dove si andarono ad unire
con Hermione e Ginny, che mangiavano in compagnia di Fleur e Dominic. Harry si
sedette vicino alla sedia della ragazza francese, e mandò uno sguardo verso il
tavolo dei professori. Remus non c'era, e neanche Sirius si era fatto ancora
vedere. Certo, entrambi avevano dovuto passare la nottata fuori per via della
Luna, ma ormai erano le otto e mezza passate, e Harry sapeva che Lupin aveva
lezione alla prima ora. Ormai entrambi si sarebbero dovuti trovare a colazione.
Silente,
seduto come al solito al centro tra gli altri insegnati, sembrava assente, come
se un pensiero affliggesse la sua mente.
"Credete
che Remus e Sirius stiano ancora dormendo?" chiese Harry a nessuno in
particolare, versandosi il suo succo d'arancia.
"Spero
di no, io ho lezione col Professor Lupin tra una ventina di minuti" rispose
Ginny timidamente. "Chissà che ora avranno fatto ieri sera, non
preoccuparti Harry" cercò di rincuorarlo Fleur.
"Già
Harry, staranno ancora dormendo. Ti ricordi quando siamo stati da loro lo scorso
Natale, come erano esausti dopo la notte!" commentò Ron masticando cereali
e latte.
Tutti
gli mandarono uno sguardo divertito.
"I--io
intendevo..dopo le notti di Luna Piena, cosa avevate capito?!" esclamò il
ragazzo arrossendo. "Sarà come dite voi, ma...non so, ho una strana
sensazione. Forse sono solo paranoie ma...non riesco a spiegarmelo: dopo ieri,
dopo la lezione della Cooman, ho come un...non so che di...bah, sono proprio un
idiota..." sbuffò il ragazzo toccandosi istintivamente la fronte con la
mano.
"Ti
lasci condizionare troppo da quella vecchia pazza, ecco cosa c'è!" ammonì
Hermione candidamente. "Probabilmente hai ragione..." rispose Harry
soprappensiero.
Poi,
finalmente i suoi occhi verdi si illuminarono, alla vista della persona che si
avvicinava al loro tavolo. Sirius, visibilmente assonnato, si sedette vicino ad
Hermione augurando a tutti buon giorno. I presenti lo guardavano interrogativi
mentre, svogliato e stanco, si versava del caffè.
"Sirius,
sembri stravolto" constatò Dominic guardandolo negli occhi.
"É
stata una lunga notte...ed una lunga mattinata" rispose Black guardando al
tavolo dei professori, dove intanto Remus aveva preso posto.
"É
accaduto qualcosa?" chiese il ragazzo francese.
"No...no...niente
di cui dovete preoccuparvi" fece evasivo Sirius "Non datevi alcun
pensiero...è tutto a posto" continuò con poco entusiasmo nella voce.
Più
Harry lo osservava, più capiva che non era tutto a posto, come il mago voleva
far credere. Il ragazzino guardò Remus, che parlottava con Silente. E poi guardò
di nuovo Sirius, nei cui occhi neri c'era un velo di apprensione.
"Avanti
Sirius, cos---" iniziò Harry.
Ma
non fece in tempo a finire la sua frase, che dall'ingresso della sala si levò
un gran baccano che fece trasalire tutta la scuola. Si sentivano urla sconnesse
ed isteriche venire dal corridoio d'ingresso del castello, e la voce di Hagrid
che cercava di fermare quella....furia che si dirigeva verso la Sala Grande.
Silente e la McGrannitt si alzarono preoccupati, e si fecero largo tra i
ragazzi, nel vociare generale, per andare a vedere cosa, o meglio chi stesse
provocando tutta quella confusione.
D'improvviso,
prima ancora che i due potessero arrivare ad aprire la porta della sala, questa
si spalancò sbattendo contro il muro, ed apparvero sul ciglio dell'ingresso i
due protagonisti di quella confusionaria baraonda.
"La
prego signorina, la prego, NON LE É PERMESSO ENTRARE!!" gridava Hagrid
respirando a fatica, e tutto rosso in volto.
"No,
NO, lasciami andare brutto mastodonte, FAMMI ENTRARE, bruto! Devo parlare con
Silente!!" tra le braccia del gigante si dimenava una figura femminile con
i capelli biondi e corti, arruffati, sotto i quali splendevano due lenti
ingioiellate. Tailleur verde, gambe sottili, la donna tirava calci e pugni nel
vuoto cercando di liberarsi dalla stretta, e continuava a gridare con voce
stridula "La gente deve sapere!! Fatemi entraaare!! Il diritto di
stampa..."
"Ma
insomma, cosa sta succedendo!" la voce di Silente si fece largo tra le
grida e la confusone generale, e con la sua calma impassibile prese in mano il
controllo della situazione facendo zittire tutti. Pur essendo roca e bassa, la
sua voce aveva il potere straordinario di ammutolire qualsiasi tipo di marasma.
Intanto, Harry ed i suoi amici, Fleur, Dominic ed anche Remus e Sirius si erano
avvicinati all'ingresso per vedere meglio la scena, cosa che aveva fatto anche
la buona metà di tutti gli studenti che in quel momento si trovavano a fare
colazione. Quando i tre ragazzini Grifondoro ebbero modo di vedere bene in volto
la provenienza di quelle urla da arpia, sussultarono di stupore. Era proprio
lei, tra le braccia possenti di Hagrid, inviperita come non mai, Rita Skeeter,
la giornalista più impicciona dell'intero mondo dei maghi, era riuscita ad
entrare a Hogwarts.
"Cosa
ci fa qui, signorina Skeeter? Come è entrata?" chiese Silente alla donna.
Quella
si strattonò da Hagrid, che aveva allentato la presa confortato dalla presenza
del preside. "Sono venuta...dall'alto" disse con un sorriso beffardo
la giornalista.
"Mi
spiace preside, non sono riuscita a fermarla...è più forte di un bue" si
scusò Hagrid arrossendo ancora di più.
"Non
preoccuparti Hagrid...non è colpa tua" lo consolò Silente "Ora,
signorina, mi vuole dire per favore cosa ci fa qui? Non ha causato già
abbastanza problemi?" Harry guardava il tutto allibito.
Sirius
e Remus lo osservarono "Ma chi è quella?" chiese Lupin al ragazzo.
"Oh
Remus, credimi, una persona che non vorresti conoscere" rispose Harry.
Hermione e Ron annuirono.
"Una
persona che spescialmente Siriùs non vorrebbe conoscere" aggiunse Fleur
guardando la strega che discorreva col preside.
"Sono
qui Silente, perché la gente deve sapere! É un diritto di tutti i maghi liberi
di questo paese sapere cosa sta accadendo in questa scuola---e mi creda, sono
pienamente convinta che qui stia accadendo qualcosa...di...strano" rispose
tutto d'un fiato Rita. Silente mandò uno sguardo a Piton, mentre Remus e Sirius
si mandarono uno sguardo magnetico d'intesa.
Harry lo notò. Cosa sapevano quei due? E la Cooman...e cosa voleva dire la
Skeeter quando parlava di qualcosa di strano?
"E
cosa le fa pensare ciò?" chiese Silente gentilmente e serenamente.
"Il
Preside della Scuola di Magia, interrogato sugli scottanti fatti di cronaca
recente si mostra evasivo e scontroso, restio a parlare con la stampa..."
Rita mormorava i suoi appunti alla penna magica, che vicino a lei annotava
tutto, e poi rispose "Tante cose, Silente...le voci corrono...il Ministero
centra qualcosa. E le potenza straniera...il popolo ha diritto di sapere"
continuava la strega sventolando in alto il foglio dei suoi appunti "Voci
interne al Ministero parlano di un nuovo accordo tra maghi e creature
magiche" Nella sala si levò un mormorio di stupore. La Skeeter si guardò
intorno, soddisfatta di aver lanciato una prima ombra di dubbio sui ragazzi, e
proseguì "Ed Hogwarts è il centro di tutto, me lo sento. Il mio giornale
scoprirà la verità...I tre Elfi visti in giro per il paese...l'ultimo luogo
dove sono stati avvistati, sono state le foreste nelle prossimità di Hogwarts"
Altro
mormorio sommesso. In tutta la sala si rincorrevano domande sconnesse e risposte
confuse. "Questo non vuol dire niente" Sirius levò la sua voce sopra
quella degli altri, parlando alla giornalista in tono di sfida. La donna lo
scrutò attentamente.
"SIRIUS
BLACK! Il famoso ricercato!...Sirius Black, famigerato ricercato sfuggito dalle
prigioni di Azkaban si trova a Hogwarts, tra bambini innocenti, ed attacca la
stampa in maniera terribilmente minacciosa..." e la penna fedelmente
scrisse tutto.
"Siete
ridicola" rispose Sirius con disgusto.
"Ridicola
o no, scoprirò quello che accade qui dentro, fosse anche l'ultima cosa che
faccio. E non sarà certo un avanzo di galera a fermarmi" gli controbbatè
la donna con un'occhiata infuocata.
Sirius
abbassò lo sguardo, e Remus lo guardò con affetto, per poi mandare un'occhiata
di puro odio dai suoi occhi ambrati nella direzione di Rita.
Fleur
cercò di dire la sua "Anche se qui stessa suscedendo qualcosa, crede forse
che Silonte metterebbe in pericolo i ragassi?"
"Oh,
e qui chi abbiamo? La maestrina francese che l'anno scorso disse di essere stata
posseduta da Voldemort!" gridò Rita in modo da farsi sentire bene da
tutti.
I
ragazzi del primo anno emisero piccoli gemiti di terrore. Fleur apparve scossa e
frustrata.
"Non---non..."
balbettò incerta.
"Oh
fiorellino, con me non la si spunta. Puoi dire ciò che ti pare in tua difesa,
la verità è sempre più oscura di quanto tu non voglia far credere..." la
giornalista sorrise malignamente in direzione di Fleur e di Dominic.
La
ragazza girò il capo, ed indietreggiò tra la folla.
"Signorina
Skeeter, adesso basta" suonò ferma e severa la voce di Silente.
"Va
bene preside, va bene...so bene quando non sono gradita. Ma ormai ho ottenuto ciò
che cercavo. Anche se questo è solo l'inizio" in un battito di palpebre,
la strega svanì nel nulla, ed al suo posto apparve un coleottero ronzante, che
lasciò volando la sala, attraverso una delle finestre.
"Come
vorrei poterla schiacciare sotto la punta del mio stivale..." commentò a
voce bassa Fleur, stringendo i pugni per la rabbia, e facendo sorridere Sirius e
Remus.
"É
solo una vecchia arpia acida, non dovete preoccuparvi di lei" Hermione cercò
di rincuorare i suoi amici.
"Credo
che tu abbia ragione" rispose Sirius mentre, assieme all'intera scuola,
andava nuovamente ad occupare il suo posto al tavolo dei Grifondoro.
Ma
in realtà, per lui e per Fleur, quelle parole dette con cattiveria e con la
precisa intenzione di ferirli, erano risultate più taglienti di uno stiletto
piantato nel cuore.
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