Le Sabbie di Avalon
capitolo XV
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CAPITOLO
XV - PRIMA DELLA LUNA
2
Settembre, Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
La
cena fu servita quella sera puntuale come al solito. Remus si era seduto a
malincuore al tavolo dei Professori, per parlare con Silente, lasciando così
Sirius tra i Grifondoro.
"É
stata una giornata davvero interessante" esordì Fleur parlando alla
tavolata "Io e Nicky ci siamo divertiti un sacco con Hagrìd".
"Già,
quei cuscioli di liocorno che ci ha mostrato erano deliziosi" aggiunse
Dominic.
"E
a voi come è andata oggi, ragazzi?" chiese Sirius rivolto ad Harry.
"É
stata una giornata ordinaria...tranne..." prese a parlare Harry.
"Cosa?"
"Oh,
nulla...la Cooman" rispose il ragazzino.
"Ah,
come sta la vecchia menagramo?" domandò Sirius ridacchiando.
"Non..so...oggi
mi è sembrata strana" esclamò Potter.
Sirius
mandò al giovane uno sguardo sarcastico.
"Cioè...voglio
dire...più strana del solito" si corresse Harry ridendo
"...delirava..."
Altro
sguardo di Sirius.
"...delirava...in
maniera più sconnessa del solito!"
"É
vero, faceva quasi paura" Ron si inserì nella conversazione "Un
momento la solita sgangherata Cooman...il momento dopo...occhi spiritati, pelle
bianchissima, non riusciva neanche a restare in piedi, e nello sguardo..."
"...c'era
paura, non la solita aria da ciarlatana..." Harry completò il pensiero
dell'amico "...paura vera" "Calì era terrorizzata, avrà pensato
che il malore della Cooman significasse morte certa per tutta Hogwarts"
disse Ron facendo un mezzo sorriso, ma non nascondendo la sua stessa
apprensione. "Secondo me quella ha respirato troppi dei suoi fumi"
commentò Hermione scettica.
"Non
so Hermione, dovrò parlarne con Remus. Potrebbe davvero avere qualche
problema" disse Black preoccupato. Nel pronunciare il nome del suo
compagno, Sirius mandò un'occhiata al tavolo degli insegnati. Remus stava
chiacchierando con il preside e con il piccolo Professor Vitious, sorridendo, ma
lanciando sempre un occhio al tavolo cui era seduto Black. In effetti, a Lupin
faceva piacere parlare con vecchi amici. Ma ormai era talmente abituato alla
presenza di Sirius che provava una sensazione strana nel non averlo vicino,
anche se l'altro era lontano solo pochissimi metri.
Silente
stava finendo di raccontargli del suo ultimo viaggio nella Terra dei Nani,
quando Severus Piton si fece avanti, con aria assorta, e rivolse la parola a
Vitious.
"Scusami
Filius, ti dispiace cedermi il tuo posto per alcuni minuti?" disse il
Professore con la sua voce pacata "Dovrei parlare con il Preside"
"Oh
certo certo Severus" rispose il nanetto guizzante, alzandosi e lasciando il
posto all'alto uomo in nero. Il preside si voltò per parlare con Piton, ma
Remus attirò nuovamente la sua attenzione "Scusami Severus, vorrei finire
di chiedere una cosa a Silente, tra poco devo andare".
"Oh...certo
Lupin" rispose Piton ricordandosi della Luna piena.
"Allora
caro Professor Lupin, cosa voleva chiedermi?" domandò il preside curioso.
"Vede...venendo
qui a Hogwarts, Sirius, io ed i ragazzi abbiamo visto...degli Elfi. Elfi di
Luce".
A
quelle parole Piton divenne più pallido del solito, ed i suoi occhi neri si
infiammarono. Anche Silente sembrò contrariato. I due si guardarono negli
occhi, rimasti senza parole.
Proprio
in quel momento arrivò alle spalle di Piton Sirius, venuto per prendere Remus
ed uscire dal castello. La serata si stava schiarendo, le nuvole si stavano
diradando...la Luna avrebbe presto fatto la sua comparsa.
"Remus...oh,
scusa, stavate parlando? Mio Dio Severus, sei più brutto del solito, hai visto
un fantasma?" Piton guardò Sirius con odio, si alzò di scatto e si
allontanò dal tavolo
"Preside...le
parlerò dopo"
"Ora
vada Professor Lupin, e non si preoccupi degli Elfi...sono creature strane"
mentì Silente, seguendo con lo sguardo Piton che usciva dalla sala.
"Elfi?
Gli hai parlato degli Elfi?" chiese Sirius a Remus.
"Si
ma...ora è davvero ora di andare" rispose Lupin alzandosi e portandosi una
mano alla testa. Sirius e Remus si affrettarono verso l'ingresso, Lupin iniziava
a non reggersi più in piedi, Sirius lo sosteneva tra le sue braccia.
"Cosa
ha detto Silente degli Elfi?" chiese Black mentre attraversavano la sala
d'ingresso diretti verso il portone.
"Non...non
ha avuto il tempo di rispondermi...mi è sembrato evasivo" rispose Lupin
tra gli spasmi di dolore che iniziavano a prenderlo alla schiena. Sirius spalancò
il portone, ed appena fuori Remus si gettò in terra, rotolando sul marmo delle
scale, contorcendosi tra i vestiti che si laceravano.
Sirius
aspettò che la tremenda trasformazione fosse completa, e poi si tramutò egli
stesso.
Sirius
e Remus si fissarono nei grandi occhi canini, avvicinarono i musi e si
strofinarono dolcemente l'un l'altro. Scesero i pochi scalini dell'ingresso, e
si ritrovarono sul prato umido che precedeva la foresta.
La
Luna illuminava la casetta di Hagrid, ed il grande Platano Picchiatore, e tutti
i familiari luoghi che erano serviti da scenografia alle avventure dei quattro
Malandrini.
I
due grandi animali si diressero verso gli alberi scuri, e con un ululato
annunciarono a tutti gli abitanti dell'imponente foresta che Lunastorta e
Felpato erano tornati.
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