Le Sabbie di Avalon
capitolo XX
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CAPITOLO
XX - QUIDDITCH
30
Settembre, Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Dopo
quella memorabile mattinata in cui Rita Skeeter aveva turbato gli animi di tutta
Hogwarts, la situazione nella scuola sembrava essere tornata ad una normalità
apparente, che però dietro nascondeva uno stato di continua apprensione che
affliggeva soprattutto gli alunni più giovani, scossi ed impauriti da quelle
rivelazioni che la giornalista della Gazzetta aveva così apertamente messo in
piazza.
Certo,
avere in giro per il castello una ragazza che aveva aiutato Voldemort solo pochi
mesi prima non era proprio molto rassicurante per i ragazzi, ne’ tanto meno
era rassicurante la presenza di Sirius Black, colui che per anni era stato il
protagonista degli incubi di non pochi bambini, e che ora passava le sue
giornate tranquillamente, come un qualsiasi altro ospite, alternando le ore di
lezione passate insieme a Remus con piacevoli pomeriggi e serate nella sala
comune dei Grifondoro, tra memorie che si rincorrevano e risate gioviali.
Sirius
e Remus certo ancora rimpiangevano in parte l'intimità della loro casa, ma la
permanenza nella scuola risultava essere di giorno in giorno sempre più
entusiasmante. Per Sirius, quella era la situazione ideale, quella legata ai
momenti più belli della sua vita: lui e Lunastorta ad Hogwarts, come tanti anni
prima. Ed ora, non solo come amici, ma sviluppando quel sentimento che per anni
entrambi avevano covato segretamente nei propri cuori, quando erano studenti, e
la loro amicizia già si distingueva per la forza e la dolcezza del legame che
li teneva uniti.
Eppure
c'era ancora qualcosa che gettava un'ombra su tutta quella situazione di
tranquillità generale. E sia Black che Lupin non potevano fare a meno di
pensarci ogni tanto, con una certa preoccupazione. Ciò che Silente aveva loro
rivelato era di grande importanza, e non era una situazione facile da
amministrare. E proprio per questo motivo ora Sirius non poteva fare a meno di
guardare a Piton con un minimo, minuscolo, miserrimo senso di rispetto.
Dopotutto, il mago stava mettendo in gioco tutto se stesso aiutando Silente e,
quel che più conta, aiutando una causa così importante come quella della lotta
contro il Signore Oscuro.
"Hai
avuto notizie dalla Chips?" chiese Sirius quella sera standosene steso su
un fianco sul letto a baldacchino, mentre Remus si preparava per scendere a
cena.
"Si,
le ho parlato questa mattina...sembra che Sibilla stia molto meglio, per ora. Ma
è difficile parlare di qualcosa di sicuro...gli attacchi vanno e vengono"
rispose Lupin annodandosi il mantello.
"Chi
lo avrebbe mai creduto. E io che pensavo che quella fosse solo una ciarlatana
come tante" disse Sirius con un mezzo sorriso.
"E
invece ci volevano le Sabbie delle Fate per farti ricredere sul suo conto"
ammonì Remus sedendosi vicino a Black. A lui, in fondo, la Cooman era stata
sempre abbastanza simpatica, ed averla vista in quelle condizioni era stato
terribile.
"Poveraccia"
cominciò Sirius con lo sguardo perso nei pensieri "La vicinanza di quella
maledetta roba di quelle maledette fate le sta mandando in tilt l'occhio
interiore" sorrise sornione.
"Sirius,
avanti, non hai visto come sta male, non scherzare. Anche se non sembra, Silente
ci ha detto che la Cooman è effettivamente quello che dice di essere...ha
poteri di veggenza. Che sono centuplicati grazie alla presenza nel bosco di
quell'allegra comitiva..." lo ammonì nuovamente Remus.
"Lo
so testone, cercavo di sdrammatizzare"
"Credi...credi
che sia pericoloso, voglio dire...credi che Voldemort potrebbe arrivare a...?"
chiese Remus dubbioso.
"Non
so, Remus, non so. Certo, con elfi, druidi, tutta la popolazione magica della
foresta...per non parlare di quelle tremende cose..." Sirius fece una
smorfia.
"...non
le definirei 'cose'...le ninfe sono molto suscettibili" consigliò Remus
storcendo il naso in un sorrisetto.
Sirius
lo adorava quando faceva così, e gli sorrise dicendo "...ninfa o no,
comunque quella cosa mi ha terrorizzato...e non capita di frequente"
"Non
capita di frequente neanche di aver puntato sul proprio corpo lo sguardo di una
Dea indispettita dopo una chiacchierata con un unicorno...con le ninfe non si
scherza. E comunque sono lì per proteggere le Sabbie, e noi in quel momento
potevamo benissimo essere inviati di Voldemort per quanto ne possano sapere
loro..."
"Va
bene, va bene, hai vinto. Non farò più commenti sulle
creaturacci---ehm---creature magiche che sono nel bosco" disse Sirius
facendo sorridere Lupin.
Perchè
d'altronde ne avevano proprio bisogno, di sorridere. Sirius aveva ragione,
quella potente arma era ben protetta da Voldemort. E loro ne erano venuti a
conoscenza per puro caso, non dovevano preoccuparsi.
Non
dovevano, ma ciò non voleva dire che non si preoccupassero comunque.
Il
mattino dopo, Sirius e Remus furono svegliati dalla risata cristallina e fresca
di Fleur che proveniva da fuori la loro porta. Si alzarono ed ancora in pigiama
diedero il buon giorno alla strega, che stava ad aspettarli fuori dalla camera
insieme a Dominic.
"Oh
buongiorno" sorrise la ragazza "Harry ci ha detto che Remùs non ha
lezione alle prime ore, e così ci ha invitati tutti a vedere i suoi primi
allenamenti di Quidditch"
"Quidditch!?"
Sirius esclamò estasiato "Fantastico! Erano...erano...millenni che non
vedevo qualcuno giocare a Quidditch"
Remus
lo guardò dolcemente, per poi voltarsi nuovamente verso i due francesi "Va
bene Fleur, voi andate pure, vi raggiungiamo appena siamo pronti"
Dopo
una veloce colazione i due maghi si unirono a Fleur e Nicky sul prato che
costituiva il campo da Quidditch della scuola, dove già diversi ragazzi della
varie case stavano allenandosi, volteggiando con le scope a pochi metri da
terra.
Il
Sole autunnale risplendeva tra poche nuvole chiare, e l'aria era resa calda da
un vento non particolarmente forte che spirava facendo innalzare e sventolare
gli stendardi che adornavano lo stadio. Harry venne loro in contro con addosso
il suo completo sportivo, ed in mano i guanti da scopa che il suo padrino gli
aveva regalato l'anno precedente.
"Ciao
Harry!" disse Sirius dando una pacca sulla spalla del ragazzo "Primi
allenamenti della stagione?" "Si, non vedevo l'ora! Volare per me è...meraviglioso"
rispose Potter sognante.
"Sei
proprio il figlio di tuo padre" commentò Black sorridendo.
"Jimmy
era un asso" intervenne Remus "Ma anche Harry è molto bravo"
"Vedremo"
disse Sirius lanciando uno sguardo verso il cielo "Anzi...vediamolo
subito...Harry, avete una vecchia scopa di riserva?"
"Cosa
vuoi fare?" chiese Remus aggrottando un sopracciglio.
"Indovina"
gli sorrise Sirius ammiccante.
Tempo
pochi minuti, e sia Harry che Sirius erano alti in volo, a lanciarsi di corsa
verso un ipotetico boccino, con Black che stentava a riprendere il ritmo
("Non ha più l'età..." aveva commentato Remus scherzoso con Fleur),
ed Harry che lo seguiva come un allievo con il proprio maestro.
"Sai
cosa fascio adesso..." prese a parlare Dominic osservando i vari giocatori
che svolazzavano di qua e di là "...prendo una scopa anche io"
"Oh
Nicky..." si lamentò Fleur.
"Avanti
amore, vado a fare solo un paio di tiri...torno subito" e nel dire ciò, la
baciò sulle labbra e corse via verso i manici di scopa ancora liberi. Fleur lo
salutò con la mano, e si andò a sedere sulla panca sulla quale Remus stava ad
osservare Harry e Sirius.
"Gioca
anche lui a Quidditch?" chiese il mago incuriosito.
"Oh
si, ed è anche molto bravo" rispose la ragazza alzando il naso verso
l'alto, per vedere Nicky che sfrecciava dietro a Black e Potter.
I
due se ne stavano seduti col naso all'insù guardando le prodezze degli altri
tre, fra una piroetta ed un tuffo, un carpiato ed un giro.
Remus
sembrava divertito nel vedere Sirius che con difficoltà si manteneva, con le
sue gambe lunghe, su una scopa adatta ad un ragazzino.
"Che
esibizionista" commentò a voce bassa ridendo.
Fleur
accennò un sorriso e guardò Remus intensamente. Era sempre così dolce e
garbato, e quando parlava di Sirius lo faceva sempre con una tenerezza di fondo
che gli faceva illuminare gli occhi.
"Sai
Remùs" cominciò la fanciulla un po' titubante "sei molto
fortunato"
"Come?"
"Sei...sei
fortunato ad avere Siriùs" si chiarì Fleur con incertezza nella voce.
Remus
la guardò con amorevolezza "Lo so" rispose semplicemente.
"É
una persona magnifica...un vero amico" la strega alzò gli occhi al cielo
per incontrare la traiettoria della scopa di Black.
Remus
la fissò per un lungo momento. Vide l'ombra di un sentimento profondo
attraversare gli occhi blu della ragazza, mentre ella rimirava Sirius volare
alto, tra le nuvole.
Con
sforzo, con grande fatica riuscì a tirar fuori dalla gola quella fatidica
domanda..."Tu lo ami?"
Fleur
si girò di scatto e guardò Remus lacerandolo con il suo sguardo di ghiaccio.
Un
tiepido rossore le accarezzava le guance solitamente candide.
"Rem----ma,
ma cosa..." farfugliò confusamente.
"Fleur,
non è difficile innamorarsi di Sirius Black. Credimi, lo so per
esperienza" Lupin sorrise delicatamente, mentre la ragazza lo guardava con
imbarazzo.
"Io...Remus...io..."
Lupin le portò una mano alla spalla, in maniera amichevole.
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