Le Sabbie di Avalon
capitolo XXV
------------------------------------------------------------
CAPITOLO
XXV - UNA MATTINA DI SOLE
1
Marzo, Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
L'aria
di quella mattina di inizio Marzo era intrisa di un profumo indescrivibile, di
viole e di margherite, un profumo denso e palpabile che si sprigionava su tutto
il grande e rugiadoso prato del Castello.
La
pioggia delle sere precedenti si era portata via tutte le nuvole, ed il cielo
era talmente azzurro e talmente terso che si poteva vedere fino alla fine della
Foresta, oltre i grandi alberi e le conifere, che si stagliavano contro lo
sfondo di montagne blu ed offuscate.
La
Primavera stava arrivando prima del tempo ad Hogwarts. La luce del Sole era
calda, ma non opprimente, ed i suoi raggi baciavano delicatamente il pelo
dell'acqua del lago, così invitantemente cristallina.
"Che
magnifica giornata" esclamò Fleur aprendo la finestra della sua camera, e
lasciando che la brezza leggera del mattino le sfiorasse i capelli lunghi e
sciolti e la pelle vellutata, coperta da un leggero strato di lino candido.
Guardò fuori, verso il campo di Quidditch su cui la sua stanza affacciava,
ancora deserto.
Era
presto, Hogwarts ancora sonnecchiava tra le coperte, mentre lei si era alzata
per assaporare la frizzante atmosfera di quella giornata.
Le
mancavano giornate di questo genere. Le mancava il Sole ed il calore ed il
profumo tutto particolare della sua terra, così vicina eppure così
immensamente lontana, persa nella sua luminescenza del caldo Sud, dove l'uggiosa
Inghilterra sembrava solo un grigio miraggio.
Si
voltò dando le spalle alla finestra, guardò nella camera. I suoi abiti
colorati giacevano su una poltrona porpora, l'arredamento antico era ristretto
tra quattro mura di pietra gelida. Nel letto a baldacchino, avvolto tra le
morbide lenzuola, Dominic ancora dormiva placido. La pelle ambrata del petto
nudo entrava in contrasto con la bianchezza del cotone chiaro che lo sovrastava,
e sotto quel cotone il corpo elegante di un atleta, la testa di soffici capelli
color castagna che lei adorava arruffare, e sotto le palpebre chiuse, gli occhi
marroni più splendidi e più agghiaccianti in cui si fosse mai imbattuta.
Lo
guardava, lo guardava con amore, con dolcezza. Sentiva le sue carezze sulla
pelle, la voce affettuosa che chiamava il suo nome, le mani scure passare tra i
fili d'oro della sua chioma. I suoi occhi celesti non si staccavano da quella
visione, ed inconsciamente si trovò a rigirarsi tra le dita il ciondolo
luccicante che aveva legato al collo.
"Tienitelo
stretto Fleur...è un ragazzo magnifico"...nella mente le risuonavano le
parole di Sirius, così chiare e precise. Continuava a ripeterselo, continuava e
continuava, e fissava in se l'immagine di Dominic. E vedeva gli occhi di Nicky,
ed in quegli occhi perfetti serpeggiava e si intrufolava una presenza, ed ecco
che dalle iridi partiva una spirale, una spirale nera, e quegli occhi si
trasformavano, assumevano un nuovo taglio, un nuovo significato, e si facevano
neri, neri e fiammeggianti di passione, e nella sua mente l'immagine di Dominic
lasciava il posto a quella più rude, quella più invadente di Sirius, e le mani
delicate di Nicky lasciavano il posto alle dita dure e vissute di Sirius, che le
accarezzavano le spalle, la pelle, e la bocca perfetta di Dominic diventava
quella ruvida di Sirius, e le baciava il collo, e la voce melodiosa diventava
roca e profonda, ed i capelli soffici diventavano scuri e crespi...e si sentiva
avvolta da quella presenza, che non riusciva a lasciarla, si divincolava, ma non
poteva, il pensiero di Sirius la tratteneva, forte, e tutto poteva accadere, ora
che lei era tra le braccia di Sirius...e Dominic era sparito, e Remus era
sparito, e Hogwarts era sparita, c'erano solo loro sulla faccia della terra...
"Fleur?"
La ragazza spalancò gli occhi, che aveva automaticamente socchiuso sognando di
Black...Dominic era sveglio, e la guardava perplesso.
"Fleur?
Stai bene?" domandava il ragazzo con voce tenera.
"Si---si
Nicky, perché?"
"Sei
pallida. Sicura di stare bene?"
"Si,
non preoccuparti" rispose lei forzando un sorriso "Guarda" disse
cambiando discorso "guarda che bel Sole, dopo colazione andiamo un po'
fuori, che ne dici?"
Fecero
tutti insieme colazione al tavolo dei Grifondoro, come ogni mattina. Fleur si
distrasse aiutando Ginny con dei complicati compiti di Aritmanzia, e per un po'
non pensò più a Sirius, che le era seduto di fronte, letale per lei quella
mattina come mai lo era stato prima. Dominic sembrava aver dimenticato il
comportamento strano della sua fidanzata, ed era assorto in un'animata
discussione sportiva con Dean Thomas.
Il
soffitto della Sala Grande rifletteva ed ampliava lo splendente cielo esterno, e
tutti gli studenti avrebbero dato qualsiasi cosa pur di non dover restare al
chiuso quel giorno.
Finita
la colazione, Fleur e Dominic si diressero verso il parco. Era magnifico sentire
i raggi del Sole sulla pelle, tutto era così verde e così chiaro. I due
ragazzi arrivarono fino al grande lago, ridendo e chiacchierando. Dominic si
sfilò le scarpe, si distese sull'erba umida ed invitò Fleur a fare lo stesso.
La
fanciulla rimase lì, immobile tra le braccia di Nicky per quelle che sembrarono
ore. La sua testa poggiava sul petto dell'altro, e ne poteva sentire ogni
battito. Gli occhi socchiusi, Dominic sentiva il profumo di Fleur che lo
inebriava, così dolce, così invitante.
La
strinse forte a se e le baciò la testa piena di ondeggianti capelli d'oro. La
testa di Fleur era libera da ogni pensiero.
Nell'aria
circostante, afosa e densa, si sentiva solo il lontano ronzare delle api. Il
battito regolare del cuore di Dominic le riempiva la mente, e tra quelle braccia
si sentiva protetta...protetta da se stessa. Prese nuovamente e giocherellare
con il ciondolo dorato...come era strano. Non era freddo a contatto con la
pelle, come tutti gli altri gioielli che portava. Era caldo, ed avvolgente, e
rassicurante.
"Hey,
ragazzi!" No! Non poteva essere...non ora...la voce di Sirius arrivò nelle
orecchie di Fleur come una freccia avvelenata.
"Siriùs,
Remùs, buon giorno" disse cordiale Dominic.
I
due maghi avanzavano verso lo specchio d'acqua, sorridenti, i capelli luccicanti
nella morbida aria solare.
"Non...non
vi distur---Sirius, li stiamo disturbando" esclamò Remus imbarazzato
osservando i due giovani avvinghiati l'uno all'altra sull'erba "Te lo avevo
detto, che dovevamo lasciarli soli" aggiunse, arrossendo.
"No
no, non preoccupatevi" mentì Dominic mettendosi seduto sul prato, e
staccandosi da Fleur.
"Ci
riposavano solamente" disse la ragazza, eterea nella luce mattutina.
"Siamo
venuti solo per dire a Dominic che Harry vorrebbe parlargli...è sul campo di
Quidditch. Gli serve una mano" disse Remus.
"Io
ormai non sono più buono" affermò Sirius con una smorfia.
"Avanti,
non è colpa tua se sei rimasto alle regole di Quidditch del '71" lo consolò
ridendo Remus.
"Va
bene" rispose divertito Dominic "Vado subito. Fleur, arrivò in un
attimo, non muoverti di lì" "Vengo con te, devo parlare con la Bump...Sirius,
ci vediamo dopo" disse Lupin seguendo il ragazzo francese.
Fleur
era rimasta seduta per terra. Fissava Sirius con occhi di ghiaccio.
"Sembra
proprio che ci abbiano abbandonato" rise Black sedendosi vicino a lei.
"Già"
rispose freddamente Fleur. Continuava a rigirarsi tra le dita il prezioso
ciondolo, e guardava il suo interlocutore. Era proprio come lo aveva sognato
quella mattina...come lo sognava ormai spesso, da quando lo aveva incontrato.
Disteso
sul manto erboso, un corpo provato eppur ancora così affascinante, i capelli
liberi sulle spalle, la barba incolta...e quei profondissimi occhi.
Aveva
notato più di una volta come Remus si perdesse in quegli occhi, quando guardava
intensamente Sirius...e lei comprendeva benissimo perché. Cosa aveva Sirius
Black? Cosa aveva di così speciale da farle mettere in gioco tutto ciò in cui
credeva, in cui aveva sempre creduto, mettere in gioco se stessa? "Ormai
sei inseparabile da quel coso" disse secco Sirius rompendo il silenzio.
"Come?"
domandò confusa la strega.
"Il
ciondolo" chiarì Sirius alzando un braccio per indicare il collo di Fleur
"Lo porti da quando Nicky te lo ha regalato...e continui a tormentarlo
quando sei nervosa"
Fleur
guardò istintivamente il gioiello ancora stretto tra le sue dita smaltate
"Oh...oh si, non--non mi rendo neanche conto...ma...come...chi ti dice che
sono nervosa?"
"Intuito"
rispose sarcastico Sirius distendendosi sul terreno e poggiando le mani dietro
la nuca.
"É
strano...non riesco neanche a toglierlo...cioè...non--non ci ho neanche mai
provato" disse la ragazza. Realizzò in quel momento per la prima volta che
non si era mai sfilata la catenina dal collo da quando Dominic gliel'aveva
regalata.
"É
perché rappresenta l'amore di Dominic per te...ed è tanto. É davvero tanto,
credimi"
"Si..."
rispose lei "...ma temo ci sia un'ombra. Un'ombra nera che incombe sulla
nostra relazione..." Sirius si rivoltò sulla pancia e mandò un profondo
sguardo alla strega "E tu lascia che quella rimanga un'ombra...le ombre
sono deboli. Cambia il Sole, ed ecco che loro spariscono"
"Spero
sia così" mormorò Fleur.
Ma
ormai, guardando quella figura scura e traboccante di desiderio che le era
distesa davanti, era fermamente convinta che non c'era più spazio per i raggi
del Sole nel suo cuore.
------------------------------------------------------------