Le Sabbie di Avalon

capitolo XXX

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CAPITOLO XXX - LA FORZA DELLE SABBIE

16 Aprile, Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

"Presto, prendila, aiutami!" urlò Minus a Dominic. Lydia era tra le sue braccia, priva di sensi.

"Cosa le è capitato?" chiese il ragazzo francese.

"La nostra ospite comincia ad avvertire la presenza delle Sabbie..." mormorò soddisfatto Lord Voldemort, guardandosi attorno, ritornando con la memoria al tempo in cui i confini della Foresta rappresentavano un luogo di grande fascino, per lui giovane studente.

Fleur guardava la scena impietrita, gli occhi pieni di lacrime, il volto pallido come quello di un cadavere. In pochi istanti il mondo le era crollato addosso, era successo tutto lì, davanti ad i suoi occhi, Voldemort era tornato ad Hogwarts...

"Nicky" sussurrò con quel filo di voce che le era rimasto.

"Fleur, tutto questo è per noi, ti prego ascol--"

"PER NOI? Ma ti rendi conto di cosa stai fascendo!" Fleur si scagliò urlante su Dominic, ma lui la bloccò, le fermò le esili braccia con forza, la guardò negli occhi.

"Fleur, ti prego...io ti amo..."

"No, non mi ami..." iniziò la ragazza singhiozzando "...non avresti fatto tutto questo...mi fai solo ribrezzo" concluse con freddezza, mandando uno sguardo pieno di odio a Dominic.

"Silenzio, voi due!" urlò Minus attirando l'attenzione dei due ragazzi "...è arrivato il momento" aggiunse raggiante.

"Ma cosa..." mormorò Fleur. La zingara aveva ripreso i sensi, o almeno così sembrava. Era in piedi, fissava la foresta, quasi non sembrava accorgersi di Voldemort che le era vicino, guardandola ansioso. Mosse un passo incerto, lo sguardo perso nel vuoto più assoluto...e poi ancora un altro, in direzione della foresta...

"Seguiamola. Le Sabbie la stanno chiamando...è questione di pochi minuti, e poi il suo potere non potrà essere fermato neanche dagli Elfi" nella voce di Voldemort c'era soddisfazione, crudeltà, cupidigia. "Porta con noi la ragazza, potrebbe scappare a chiedere aiuto" ammonì Minus a Dominic, mentre seguiva il suo padrone e Lydia.

"Dominic...ti prego...lasciami..." disse supplicante Fleur, ancora con i polsi attorniati dalla forte presa di Nicky.

"Mi spiace Fleur" rispose lui freddamente "Ormai è troppo tardi...troppo tardi"

Continuarono a camminare a lungo nella foresta, e ad ogni passo Lydia sembrava riprendere sempre più le forze. La sua trance era totale, niente avrebbe potuto fermarla, e ad ogni passo, ad ogni singolo passo che la avvicinava alle sabbie poteva sentire il potere crescere dentro di lei, inarrestabile, invincibile. Camminava, senza accorgersi di cosa le era intorno, gli occhi luminosi e fissi, dietro di lei Voldemort, Minus, Fleur e Dominic, tutti curiosi di vedere cosa sarebbe successo poi.

"Dove stiamo andando? Chi è quella ragassa?" chiese Fleur con disprezzo a Nicky.

"Tra poco vedrai...amore, tra poco vedrai..."

Un improvviso movimento nella boscaglia fece sobbalzare tutti, tranne che la zingarella. Dal folto della foresta venne loro incontro, lentamente, avvolto da luce bianca e lattea, uno splendido unicorno.

"É inoffensivo..." disse Dominic. "Non quando ci sono Ninfe in giro...è una sentinella!" Voldemort fece per alzare la bacchetta contro l'animale, ma la reazione di Lydia alla vista della creatura lo fermò. La ragazza non fermò il suo cammino verso la sua fonte di potere, continuò noncurante dell'unicorno. Passando accanto alla creatura, alzò semplicemente un braccio, una luce blu elettrica avvolse la sua mano, ed in un attimo, in un sospiro, l'unicorno cadde a terra, morto, immobile nel suo candore, sulle fronde e sulle foglie che ricoprivano il sottobosco.

Fleur osservò terrorizzata, Voldemort sorrise, proseguendo il cammino "É solo una dimostrazione di ciò che toccherà ai guardiani delle Sabbie" disse minacciosamente. Ormai erano vicini alla radura dove Elfi e Ninfe proteggevano quel bene così pericoloso...pochi alberi li dividevano dall'ara che Lunastorta e Felpato avevano visto tempo prima.

Lydia cominciò a tremare. Il magnetismo delle Sabbie era fortissimo, insostenibile. Si fecero largo tra i rami degli alberi, nella notte sempre più scura ed afosa.

Finalmente furono al cospetto del tempio delle Fate. Lydia aveva assunto un'espressione diversa. Ora i suoi occhi non erano più limpidi, ma offuscati, offuscati da un'ombra di oscuro potere...i due Elfi di Luce che erano di guardia all'entrata della caverna non ebbero neanche il tempo di realizzare cosa stesse accadendo, fecero appena in tempo ad alzare le loro lance mandando sguardi stupiti alla compagnia che giungeva, quando la ragazzina, intrisa di energia, alzò un braccio e con la stessa magia che aveva annientato l'unicorno, ma con un potere di gran lunga maggiore, li fece volare via, facendoli cadere tramortiti sul terreno.

Avanzò verso il tempio, tutto attorno a lei cominciò a sentire il suo potere, era come se tutte le forze della natura si stessero concentrando in quei pochi metri di foresta. Fleur si aggrappò a Dominic, Minus cadde, Voldemort guardava estasiato, mentre la terra cominciò a tremare, gli occhi di Lydia erano diventati totalmente scuri, un vento raggelante le scompigliava i capelli ricci e le povere vesti, tra le sue mani correnti di energia si formavano, mentre si sentiva sempre più attratta dalle Sabbie.

Le Sabbie la invocavano, la chiamavano...ora si, ora era cosciente, era quello il suo destino. Avere il potere, il potere sul tempo, tutto ai suoi servizi, lei, la povera dolce Lydia, che nessuno prendeva in considerazione, lei ora era potentissima, e tutto si sarebbe piegato al suo volere...mormorii le infestavano la testa, le dicevano parole suadenti, le facevano promesse a cui non poteva rinunciare, sapevano tutto su di lei, sui suoi sogni, sulle sue paure.

Dal tempio, facendosi largo tra le foglie che l'improvviso vento aveva alzato, usci la Ninfa che aveva terrorizzato Remus e Sirius con il solo sguardo. Si guardò attorno con gli occhi d'acqua, avanzò verso la ragazza zingara.

Lydia alzò nuovamente le braccia, pronta a colpire, ad annullare quell'ultimo ostacolo che la separava dalle Sabbie, dalla fonte della sua potenza...

"LYDIA!!" una voce si sollevò al di sopra del trambusto, con tutta la disperazione ed il dolore di un uomo che vedeva il suo bene più caro distruggersi sotto i propri occhi.

"Lydia...no, ti prego" La zingara si fermò per un attimo, abbassò le braccia. Fleur, Nicky, Minus e Voldemort si girarono per trovare la fonte di quella voce.

Sirius, Remus, Piton, Rita Skeeter ed un vecchio uomo zingaro erano ai margini della radura, le bacchette sguainate.

"Lydia, non farlo" continuò ad urlare il vecchio zingaro.

"No, Lydia, continua, ci siamo quasi" l'urlo agghiacciante di Voldemort contrastò quello dolce dell'uomo. La ragazza guardò la Ninfa che ancora si ergeva a difesa del tesoro, fiera e pronta a colpire. Era così vicina. Le Sabbie chiamavano il suo nome. Il potere era lì a pochi passi...la voce delle fate la incantava irresistibilmente...

Il vecchio cercò di avvicinarsi a lei, e lo stesso fecero gli altri tre. Senza che potesse far niente, ancora stordito per ciò che stava accadendo, Minus fu preso da Remus, la Skeeter e Piton, mentre Sirius con l'uomo si dirigeva verso Dominic, che ancora tenendo Fleur cercava di tener lontani i due da Lord Voldemort e Lydia.

"Salve Nicky. Sappilo, non mi sei mai piaciuto" disse Sirius e denti stretti.

"Poche storie, Siriùs. State lontani, o sarà peggio per voi"

"Facci passare. Quest'uomo è l'unica possibilità che abbiamo per salvarci, per salvare anche te...ma non riesci a capire..."

"No!" urlò Nicky lasciando il polso di Fleur libero "É Voldemort la mia unica possibilità..ormai non ho scelta" gli occhi di Dominc brillavano di lacrime represse, mentre balbettava "...non ho scelta, non abbiamo scelta, Fleur..." alzò la bacchetta verso Sirius, stava per lanciargli il suo incantesimo mortale, quando d'improvviso Fleur gli si parò davanti, saltando con la poca forza che le era rimasta, strappandogli la bacchetta dalle mani.

"Cambio di prospettiva, Nicky" disse Fleur malvagiamente, puntando l'oggetto magico verso il ragazzo. "Fleur...amore...cerca di capirmi..." continuava il ragazzo.

"No, Nicky. Non più" Fleur guardò intensamente Sirius, e poi Dominic.

Era giunto il momento, quello che da sempre aveva temuto. Era giunto il momento di scegliere. I suoi occhi cristallini furono ancora una volta coperti dall'ombra di calde lacrime. Singhiozzò esitante, guardò nuovamente negli occhi Dominic...lo conosceva da sempre, lo amava da sempre, ed ora...guardò Sirius, immerse la sua anima nei due splendenti occhi neri che bruciavano di tensione, tremando alzò la bacchetta verso Dominic, pronunciò le parole dell'incantesimo, la sua voce spezzata e flebile, schiantando il ragazzo al terreno, privo di sensi.

La fanciulla si girò verso Sirius, e gli cadde tra le braccia piangendo a dirotto. Black la abbracciò con affetto, rassicurandola "Fleur...hai fatto la cosa giusta..." le mormorò lentamente, attorniando l'esile vita con le lunghe braccia, mentre Remus guardava verso di loro, le ambre degli occhi scintillanti mentre con la mano stringeva più forte e con più rabbia il polso di Peter.

Poi Sirius alzò il volto verso lo zingaro "vada!" incitò "presto, vada da Lydia...non ci è rimasto molto tempo..."

Il vecchio zingaro annuì, e si diresse verso Voldemort e la ragazza. Dentro di lui tutto era puntato ad un solo scopo...non gli interessava di salvare Hogwarts, non gli interessava, non pensava a quello che stava facendo, non pensava che forse il suo gesto avrebbe salvato l'intero mondo dei maghi, nessuno di questi pensieri gli attraversò la mente.

Era lì solo per un motivo..."Lydia" disse a voce alta "Lydia, sono io...ti prego, Lydia...non farlo...ricordi..." continuava a parlare tra le lacrime "ricordi le favole che ti raccontavo...tu non sei come la tua antenata, tu sei buona, sei pura, Lydia..."

"Non starlo a sentire, senti il potere, sentilo crescere verso di te..." le mormorò Voldemort, sibilando, mentre scoteva la fanciulla con le mani fredde.

"Lydia...no...Lydia...tu per me sei importante, io tengo a te" l'uomo tremava avanzando a stento, tra il vento magico che le Sabbie ancora provocavano "...ricorda Lydia" aggiunse infine, allo stremo delle forze, con un ultimo penetrante sospiro "...la forza dell'amore è più potente di qualsiasi magia..." La ragazza apparve confusa.

Le Sabbie continuavano a chiamarla, Voldemort continuava a chiamarla, sentiva la sua testa esplodere, andare in cerchi che si facevano sempre più stretti attorno al suo cervello, mille voci sconosciute la tormentavano, mille parole in un linguaggio antico come il mondo che lei non comprendeva, eppure sentiva di poter decifrare...e tra tutte le voci, quella bassa e rauca di suo nonno, e quelle parole si insinuavano, e facevano luce sulle ombre...Gli occhi ombrosi cominciarono a schiarirsi.

Abbassò lo sguardo, si girò verso il nonno, lo guardò profondamente...le nubi delle sue pupille furono disciolte da calde lacrime..."Nonno..." sussurrò con un filo di voce.

"No, non può finire così!!" urlò rabbioso Lord Voldemort prendendo la ragazza per un braccio, gli occhi sanguigni fiammeggianti "Non mi arrenderò, non adesso...." ma non ebbe il tempo di finire la sua frase, quando Lydia, con un ultimo, estremo sforzo delle sue energie, alzò il braccio libero, e con la magia ed il potere delle fate scaraventò il mago via, tramortito, avvolto dalla magia straordinaria delle Sabbie.

La ragazza corse tra le braccia del vecchio, sfinita, piena di lacrime. Lo abbracciò forte prima di svenire e cadere mollemente sulle ginocchia dello zingaro, mentre lui la stringeva a se, le baciò il capo, la accarezzò...bisbigliò con gli occhi di cioccolata brillanti..."É tutto finito, Lydia...è tutto finito"

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