Le Sabbie di Avalon
capitolo XXXI
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CAPITOLO
XXXI - IL DONO
17
Aprile, Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Sirius
si affrettava con Remus per i corridoi del castello, i capelli neri legati in
una coda, il mantello sulle spalle. Remus non aveva detto una parola, fin dalla
sera precedente, riguardo il comportamento del suo compagno nei confronti di
Fleur. Non se la sentiva, non in quel momento, di affannare Sirius e Fleur con
le sue sciocche gelosie, non dopo quello che era successo e quello che sarebbe
successo in seguito.
"Ci
siamo svegliati tardi, maledizione!" esclamò Sirius avanzando verso la
sala professori "Anche se, dopotutto, con tutto ciò che è accaduto ieri
una nottata di riposo ce la meritavamo..."
Remus
lo guardava, immerso in mille pensieri. Finalmente giunsero alla porta della
sala. Era chiusa, probabilmente già tutti erano dentro, pensarono i due. Ma si
sbagliavano.
Alle
loro spalle, infatti, apparve Fleur, anche lei in ritardo. Indossava un freddo
abito bianco, i capelli arruffati erano raccolti in una lunga treccia, ed il
volto era stanco e triste. Due pesanti occhiaie rabbuiavano gli occhi azzurri,
ed i polsi sottili erano stati coperti alla meglio con dei grossi bracciali
d'argento, per nascondere i lividi provocati dalla possente stretta di Dominic.
"Salve"
disse in un filo di voce "Anche voi in ritardo?" domandò accennando
un sorriso.
Sirius
non le rispose, le si avvicinò e le prese le mani tra le sue "Fleur"
disse dolcemente "Prima...prima di entrare, prima di vedere Silente e gli
altri...io e Remus volevamo farti sapere quanto ci dispiace per ciò che è
accaduto. Non avremmo mai voluto che Nicky..."
"Lascia
perdere, Siriùs" lo fermò la ragazza "...Nicky avrà quel che si
merita. Così come Minùs...Silente mi ha detto che due accoglienti celle di
Azkaban sono già pronte per loro. E a me..." si tocco la fronte con la
mano, come se la sua testa stesse per scoppiare "...a me passerà, Siriùs.
Ormai dovresti conoscermi, sono una ragazza forte" disse, sorridendo.
"Lo
sei" si intromise Remus, avvicinandosi e poggiando una mano sulla spalla di
Sirius "e noi ti vogliamo bene"
Fleur
fece ad entrambi un ampio sorriso, quando d'improvviso la porta della sala si
spalancò, ed il cappello porpora di Silente spuntò fuori.
"Oh
bene siete qui!" disse il mago sorridendo e guardandoli con i rassicuranti
occhi celesti "Entrate, aspettavamo solo voi..."
I
tre entrarono nella sala, dove tutti i professori erano seduti attorno ad un
ampio tavolo. Alla sinistra di Silente sedeva Piton, ed accanto a lui Rita
Skeeter, con il suo taccuino tra le mani. Alla destra del Preside era la
Professoressa Cooman, pallida ma sorridente, e Remus non poté fare a meno di
sorridere con gioia nel vederla nuovamente in piedi.
"Bene!"
iniziò Silente quando tutti ebbero preso posto "...prima che voi
arrivaste, stavo spiegando ai colleghi tutta l'azione che c'è stata nella
foresta ieri notte" sorrise, mandando lo sguardo a Fleur "ma questa
non è una novità per la nostra scuola. Non è la prima volta che un male tanto
pericoloso viene sconfitto nei confini di Hogwarts"
Sirius
notò un crescente sorriso sulle labbra di Piton. Probabilmente stava gioendo
dentro di se al pensiero che questa volta Potter non aveva a che fare con la
faccenda.
"Comunque"
continuò Silente "Credo di dovere delle scuse a tutti voi, ed in
particolare alla Professoressa Cooman" il mago si girò vero la strega
"...senza il cui prezioso aiuto ieri notte la nostra piccola 'squadra di
salvataggio' non avrebbe mai potuto trovare il male che si nascondeva nella
foresta. Le sue premonizioni sono state indispensabili"
Sibilla
Cooman sorrise. Per la prima volta nella sua vita i suoi colleghi le erano
riconoscenti, per la prima volta si sentiva utile.
"Il
compito affidatomi dal mio buon amico, il Sire delle Fate, era troppo grave per
mettere al corrente tutti voi" proseguì il preside con voce lenta "e
sarebbe stato portato a termine senza problemi se non fossimo stati traditi
dall'interno" Remus e Sirius guardarono Fleur, che stava mestamente a testa
bassa. "Con questo non voglio certo incolpare il Professor Lupin, ne' il
signor Black ne' la Professoressa Delacour...le loro intenzioni erano sincere, e
anzi senza il loro aiuto solo il cielo sa cosa sarebbe accaduto..." nel
dire ciò Silente fece un ampio sorriso a Fleur, che si sentì rincuorata.
Il
vecchio mago aveva la straordinaria capacità di rassicurare le persone, con la
sua infinita dolcezza.
"E
voglio anche ringraziare il Professor Piton, per il coraggio dimostrato..."
Sirius fece una smorfia "e.." Silente tirò un lungo sospiro
"...la signorina Skeeter, che si è gentilmente offerta di raccontare al
resto del mondo ciò che noi preferiremmo rimanesse tra queste mura"
Rita
sorrise pungente, e per tutta risposta appuntò le parole del mago con
precisione.
"L'unica
cosa che rimpiango è che il Signore Oscuro sia riuscito a scappare, nel
trambusto, usando la Passaporta che gli era già servita per entrare"
mormorò il preside "Ma almeno ora sappiamo che non ha più i suoi
fedelissimi accanto, e questo non può che farci piacere. Tra non molto
infatti...penso che il signor Black qui tra noi, potrà finalmente dirsi un uomo
pienamente libero"
Sirius
sussultò, così come Remus. Non avevano pensato a cosa potesse accadere con la
cattura di Minus, non ne avevano avuto il tempo...sotto il tavolo, Lupin strinse
forte la mano del suo compagno, ed un sorriso risplendente gli illuminò il
viso.
"Ed
ora, potete anche tornare tutti alle vostre mansioni..." tutti i presenti
fecero per alzarsi "tranne voi, Professor Lupin, Professor Piton, signor
Black, signorina Skeeter e signorina Delacour"
I
cinque si guardarono stupiti "...credo" continuò Silente "...che
se vogliate seguirmi, presso l'antico tempio delle Fate ci sia qualcuno che non
vede l'ora di incontrarvi" concluse misterioso.
Silente
guidò i maghi e le streghe verso la radura nella foresta. Quando giunsero, il
prato tra gli alberi era illuminato dal Sole del mattino, e tutta la tensione
che c'era stata la sera prima sembrava essersi dissolta.
I
cinque notarono per primi, in piedi davanti all'ara, Lydia e suo nonno. Erano
molto diversi da come apparivano la sera prima: erano entrambi vestiti di abiti
nuovi e lucenti, e sorridevano felici. Solo in un secondo momento la compagnia
si accorse che nella radura c'era qualcun'altro...ai lati del tempio erano state
poste delle sedie di legno, ornate da fiori ed edere, e sopra vi sedevano le
creature più belle e magiche che i maghi e le streghe presenti avessero mai
potuto immaginare di vedere.
"...fate..."
mormorò Fleur in un filo di voce, mentre si avvicinavano.
Silente
li condusse vicino ai troni. Lydia ed il nonno si andarono a disporre tra le due
creature.
"Mio
caro Oberon...!" il vecchio mago diede cordiale la mano all'uomo dai lunghi
capelli bianchi, ed il viso luminoso "Ecco, vi ho portato gli artefici
dell'insperato salvataggio" disse sorridendo.
Il
Sire non disse una parola. Fu invece la Dama accanto a lui ad alzarsi, ed a
scrutare i cinque arrivati con occhi viola pieni di ammirazione.
"Vi
ringrazio" disse con voce avvolgente "Vi ringrazio per ciò che avete
fatto...e non solo per aver salvato il tesoro della mia gente" e con una
mano indicò un vaso splendidamente ornato poggiato sull'ara "Ma anche per
aver fatto ritrovare al popolo delle Fate la fiducia nei confronti degli
umani..." Lady Titania sorrise verso Lydia "...le Sabbie sono state
nascoste per secoli senza una protezione. Ma a quanto sembra c'è ancora un
umano il cui cuore è tanto puro da resistere alla forza di esse...le Sabbie
hanno trovato una nuova Sacerdotessa, ed è tutto merito vostro" la Regina
sorrise nuovamente "...per ringraziarvi, il popolo delle fate vi vuole fare
un dono speciale, un dono che mai era stato concesso a nessun mortale. Poter
usare le sabbie, una volta, ed una volta soltanto, per poter andare indietro nel
tempo o per poter osservare il futuro...è a voi al scelta"
Fleur
e Sirius si guardarono negli occhi, mentre Remus osservava tutto con crescente
meraviglia. Piton era appartato, insieme a Silente, mentre al Skeeter prendeva
appunti all'impazzata.
D'improvviso,
accorgendosi della confusione dei presenti, Silente prese parola
"Forse...forse Sirius e Remus conoscono qualcuno che potrebbe usufruire
molto meglio del potere delle Sabbie" disse ammiccante "...molto più
di chiunque qui in questa radura"
In
un lampo, Sirius e Remus ebbero lo stesso pensiero. Si girarono verso Fleur, che
intuì ciò che stavano architettando, ed annuì. Piton sollevò le spalle in
segno di disinteresse "Fate del dono ciò che vi pare, io stavo solo
facendo il mio lavoro" commentò oscuro.
"Per
quanto mi riguarda" disse Rita indaffarata nel dettare appunti "...ho
già la mia ricompensa" disse, indicando le miriadi di fogli che le
fuoriuscivano dalle tasche.
"Allora
credo che sia tempo che Felpato vada a prendere un nostro piccolo amico
all'interno del castello, vero signor Black?" domandò Silente a Sirius.
Black non se lo fece ripetere. Si tramutò in fretta, e scattò come un lampo
verso il castello, e ritornò non molto tempo dopo accompagnato da Harry.
Il
ragazzino era confuso, e lo fu ancora di più quando vide chi e cosa lo
aspettava nella foresta. Continuava a domandare a Sirius cosa stesse accadendo,
ma il mago non volle rispondergli. Lo accompagnò vicino alla Regina delle Fate
e disse "Ecco chi usufruirà del nostro dono"
"Bene"
disse gentile Titania. Chiamò a se Lydia, che portava con lei il vaso con le
Sabbie. La zingara prese una manciata della magica sostanza, che splendeva
d'argento, e la sparse in cerchio attorno ad Harry, che guardava attonito la
scena. Remus e Sirius sorridevano mano nella mano, Fleur li guardava con
affetto, e guardava Harry con dolcezza, Silente era fermo solenne, e gli occhi
azzurri brillavano. "Allora" chiese gentile Lydia con la sua roca
voce, indirizzata ad Harry "...se tu dovessi scegliere di vivere un
momento, un solo momento nel passato o nel futuro, a tua scelta, un qualsiasi
momento...cosa sceglieresti?"
Harry
guardò indietro verso Lupin e Black. I suoi occhi erano lucidi, confusi e
stupiti. I due maghi annuirono, intuendo lo stato del ragazzo. Harry sorrise, e
con voce tremante ripose a Lydia, in un sussurro.
La
zingara levò le mani al cielo, pronunciò parole nell'antico linguaggio delle
fate, tutto all'interno del cerchio si fece luminoso ed offuscato, due figure si
profilarono accanto ad Harry...
Il
ragazzino le guardò con le lacrime agli occhi, erano così reali...un giovane
mago ed una giovane strega che tenevano in braccio un bambino in fasce...Harry
tremò, e riuscì a mormorare un flebile..."Mamma!"
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