Le Sabbie di Avalon

capitolo XXXII

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CAPITOLO XXXII - UNA NUOVA ESTATE 

21 Giugno, Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

Il Sole era da non molto spuntato in un limpidissimo cielo di Giugno, quando Ron, elettrizzato, e già perfettamente vestito nei suoi jeans logori e nella solita t-shirt marrone, iniziò a scuotere con decisione Harry, che ancora sonnecchiava sotto il suo bel baldacchino, i capelli scompigliati ed il pigiama stropicciato.

Nella stanza c'erano solo lui e Weasley "Haaarrry!!!" urlò Ron "Avanti Harry, capisco che tu non sia entusiasta di questo, però io lo sono...su avanti, dobbiamo prepararci! Oggi partiamo!!" continuò sorridendo. Harry si alzò svogliato, si strofinò gli occhi ed inforcò gli occhiali.

"Oh..." mormorò mesto "...che bello..." In quel momento la porta della camera si spalancò, e raggiante entrò Hermione, anche lei già pronta nella sua camicia ed i pantaloncini scuri.

"Allora!" disse impaziente "Ron, lo sa?" chiese.

"Sapere cosa?" chiese Harry mentre cercava le sue scarpe.

"Non te lo ha ancora detto Ron??" disse la ragazzina mandando uno sguardo impietrito al ragazzo dai capelli rossi "Stamattina abbiamo parlato con Sirius e Remus..."

"E allora?"

"Harry" iniziò Ron solenne "Oggi non tornerai dai tuoi" concluse, sorridendo da orecchio ad orecchio. Harry lo guardò stupito, accennando un sorriso. Non riusciva a capire, non credeva a ciò che stava pensando...

Hermione intuì la sua confusione "Harry!! Passerai l'estate con Sirius e Remus! Insomma, fino ad ora non ti permettevano che sporadiche visite...ma adesso Sirius è un uomo libero, Harry, libero! Con la cattura di Minus è cambiato tutto..."

"...e tu potrai restare con Sirius per quanto tempo ti pare!" Ron completò la frase della ragazza.

"E giudicando dall'incontro che ho avuto con tuo zio l'estate scorsa, credo proprio che tu vorrai passare il maggior tempo possibile nella casetta nella foresta..." ammiccò Hermione, con una smorfia, ripensando al faccione di Vernon Dursley.

Harry fino a quel momento li aveva guardati a turno, senza dire nulla. Solo alla fine, quando il suo cervello ebbe finito di archiviare tutte le fantastiche novità, riuscì a mandare un urlo di gioia.

Balzò in piedi e gridò a squarciagola "ALLORA!! Cosa aspettiamo ad andarcene di qui!!"

A colazione, Harry ed i due amici si sedettero vicino a Ginny e Fleur. Sirius e Remus arrivarono pochi istanti dopo, e presero posto. Alla loro vista, Harry sorrise talmente che i suoi occhi verdi brillavano come smeraldi. Remus capì da quello sguardo che Ron ed Hermione avevano comunicato ad Harry la loro decisione.

"Grazie" sussurrò il ragazzino, mentre Sirius si sedeva accanto a lui.

"Harry..." iniziò Black con tono paterno "...quando ti raccolsi dalle braccai di tua madre feci una promessa Jim, ed ora è arrivato il momento di mantenerla...non mi devi ringraziare, è un mio dovere..." finì, sorridendo e dando una pacca sulla spalla al figlioccio.

Harry sentì per un attimo che tutta la sua vita era stata proiettata verso quell'istante, verso quelle parole. Lui, lui d'ora in poi avrebbe vissuto con la sua vera famiglia. L'intesa che si era creata tra lui e Sirius fu interrotta dalle parole di Remus "Ho parlato con Silente ieri sera" disse mentre si versava del tè "Ha ricevuto una lunga lettera dal Sire Oberon...è incredibile, Sirius, Fleur! In parte grazie a noi...le Fate hanno riaperto i confini di Avalon, sono tornate a risiedere nella casa delle antiche dinastie, e a quanto sembra Lydia e suo nonno si sono stabiliti lì, come protettori delle Sabbie..."

"É meraviglioso" mormorò Fleur "Almeno qualcuno ha ricavato qualcosa di buono da tutta questa faccenda..."

Sirius la osservò. Sapeva a cosa, e a chi stava pensando..."Fleur" domandò affettuoso "Cosa hai deciso di fare?"

"Oggi partirò con voi" disse la ragazza "Silente mi ha trovato un buon posto al Ministero dell'Istruzione Magica...anche la mia famiglia si trasferirà presto in Inghilterra" tirò un sospiro "Non ho più niente che mi aspetti in Francia..."

Quel pomeriggio, furono tutti sull'Hogwarts Express diretto a Londra. Remus aveva scritto ad Arthur Weasley circa il loro arrivo, e si erano messi d’accordo per incontrarsi a cena al Paiolo Magico.

Il viaggio fu piacevole, specialmente per Sirius, che tornava a casa come un uomo nuovo. Ebbe per la prima volta, dopo tutta la baraonda che c'era stata a scuola, dopo il mese che era passato ancora a fare lezione con Remus, ebbe per la prima volta il tempo per riflettere.

Erano solo lui e Remus nella confortevole carrozza del treno. Lupin era immerso in un libro, fuori la campagna e gli alberi lasciavano man mano posto a paesaggi sempre più urbani.

Libero. Era libero.

Era tornato ad essere un essere umano, dopo l'incontro con Remus, ormai quasi due anni prima. Ma...ora, ora un qualcosa di nuovo, di completamente nuovo invadeva la sua anima.

Libero. Ripeté quella parola dentro la sua testa milioni di volte, per fissarla bene, per accertarsi di esserne totalmente cosciente, finché si ritrovò a pronunciarla a voce alta, la testa poggiata alla poltrona, gli occhi socchiusi...

"Libero..."

Remus sollevò gli occhi dal libro, e lo guardò. Non volle dir nulla, perché le parole non gli bastavano per esprimere ciò che provava.

A sera si ritrovarono con Molly ed Arthur Weasley, all'esterno del Paiolo. I signori Weasley strinsero con affetto Ron e Ginny, e salutarono tutti gli altri, prima di far loro strada all'interno, dove una cena fumante li aspettava.

Il locale era illuminato da fioche lampade, quasi deserto. Tutti presero posto, tra le insistenti domande di Molly. La strega non sapeva neanche da dove cominciare: chiedere a Ginny come era andato il suo quinto anno, inondare Ron di domande sugli esami, oppure chiedere tutto a Sirius e Remus riguardo la loro avventura. Anche se, a dire il vero, Rita Skeeter nei suoi articoli era stata fin troppo precisa.

Verso metà serata, mentre immergeva la sua forchetta in un piatto di invitanti patate al forno, Harry sentì d'improvviso dietro di se un urletto isterico. Si voltò di scatto e rimase a bocca aperta. Se ne era completamente dimenticato...

"SIGNOR POTTER!!!" gracchiò il biondo cameriere, mentre portava Burrobirra verso un tavolo "Oh mio Dio, non posso crederci, di nuovo qui!!" Harry notò con un misto di divertimento e stupore che Gilderoy Allock era riuscito a tornare, almeno in parte, al suo vecchio abbigliamento: il grembiule paglierino aveva lasciato il posto ad uno sfavillante grembiulino di un inteso fucsia, decorato con una miriade di fiocchetti giallo limone.

"Oh mio Dio, non potete neanche immaginare quanto sono eccitato!" squittì il mago con una risatina.

"E non vogliamo neanche immaginarcelo..." commentò Sirius guardando il ridicolo uomo bardato a quella maniera.

"Signor Potter, scommetto che è stato lei a fare tutte quelle cose magnifiche che sono uscite sulla Gazzetta, ma non se ne è voluto prendere il merito, vero??" chiese Allock facendo l'occhiolino a Harry. "Non posso crederci" mormorò sarcastico Sirius a Remus "...legge qualcos'altro oltre a 'Fashion for Witches'..."

"No...no Allock" rispose Harry seccato "Non è così"

"Oh ceeeeerto" fece Gilderoy, con un altro occhiolino "E comunque..." poggiò la brocca di Burrobirra che teneva in mano sul tavolo "...questa la offre la casa" disse con un terzo occhiolino, indirizzato a tutta la tavolata, anche se Remus notò che era particolarmente rivolto a Sirius...

"Credo che tu gli piaccia" gli bisbigliò in un orecchio, pungente. Sirius lo guardò di traverso. "ALLOCCO DI UN GILDEROY!!" tuonò la voce del locandiere "Non importunare i clienti!!"

"Oh, ora devo andare...a presto!!" Allock si allontanò con un'altra risatina, e sventolando la mano verso Harry. Ron lo guardò con bocca aperta "Che idiota" disse.

"Ron, sei maleducato..." ammonì Hermione.

"Ma andiamo..."

"Davvero, non dovresti dire certe cose"

"Ma Hermione..."

"Non discutere!"

"E tu tieni il becco chiuso!"

"Adesso basta!!" la voce di Harry si fece sentire da tutta la tavolata, mentre interrompeva i due amici "Mi ero ripromesso di intervenire se questa storia non fosse finita prima della fine delle lezioni...quindi..." Harry tirò un sospiro "...piantatela, tutti e due. So benissimo Ron che tu sei pazzo di Hermione..." Ron fece per parlare, ma Harry lo fermò "...e tu Hermione, smettila di fare la distaccata, perché so benissimo che Ron per te è più di un amico..." Harry si interruppe, e vide i volti dei suoi amici diventare più rossi dei capelli dei Weasley.

Molly e Arthur guardavano i due con dolcezza e sorridendo, Ginny era sul punto di esplodere dalle risate. Hermione e Ron non dissero più una parola per il resto della serata, e Harry si ritenne soddisfatto della sua intromissione. Si sarebbero chiariti, ora che le carte erano state messe in tavola...

Nel silenzio mortale che si era creato dopo il discorso di Harry, Remus si schiarì la voce ed attirò l'attenzione dei presenti "Scusate..." disse, mentre le guance gli si tingevano di rosa. Sirius lo squadrò.

Il suo Lunastorta che attirava su di se l'attenzione in maniera spontanea...non era da lui!

"Visto che siamo in ambito sentimentale..." continuò Lupin, sorridendo alle facce ancora infuocate di Ron ed Hermione "...anche io avrei qualcosa da dire alla mia metà" Sirius drizzò le orecchie e spalancò gli occhi.

"Be'..." Lupin sorrise mentre le parole gli uscivano incontrollate "...devo dire che, anche se capisco perfettamente la situazione, e capisco che la nostra amica era in una condizione morale davvero orribile..." Remus guardò Fleur "...il comportamento di Sirius nei suoi riguardi mi è pesato molto" deglutì.

Non poteva credere alle sue stesse parole.

"Quindi..." continuò "...per porre definitivamente una pietra sopra a questa faccenda, vorrei questa sera prendermi la mia piccola vendetta" Sirius lo guardò interrogativo, gli occhi neri pieni di sorpresa. Anche gli altri erano curiosi di vedere cosa sarebbe accaduto.

"Scusami Fleur" e dicendo ciò Remus si alzò, si sporse sul tavolo in direzione della fanciulla che gli era seduta di fronte, le pose delicatamente un mano dietro la testa, la avvicinò a se, e prima che Fleur potesse porre alcuna resistenza Remus si era slanciato in un appassionato bacio, le sue labbra contro quelle morbide di Fleur, la ragazza che non aveva la possibilità (e dopo qualche istante, neanche la voglia...) di indietreggiare.

Sirius guardava la scena con occhi sempre più spalancati, e si mise a contare i secondi...uno, due, tre, nove, dieci, dodici, quindici...venti secondi di totale apnea prima che Remus si decidesse finalmente a staccare le sue labbra da quelle della ragazza, la quale tornò a sedersi con un tonfo, cercando di rinfrescarsi la faccia tutta rossa con lo sventolio delle mani, e trattenendo le risate.

Remus tornò a sedere vicino a Sirius con gli occhi dei signori Weasley, di Harry e dei suoi amici puntati su di lui come delle calamite, e ci fu un attimo di silenzio prima che tutti iniziassero a ridere.

"Allora" bisbigliò Remus a Sirius, con il sorriso sulle labbra, il volto ancora arrossato, "Cosa si prova ad essere dall'altra parte?"

Sirius abbandonò l'espressione sbigottita con cui aveva continuato a fissare Lupin, chiuse la bocca e fece un ampio sorriso.

"Me lo sono meritato" mormorò mentre gli altri erano tornati alle loro chiacchiere.

"Si" rispose semplicemente Lupin.

"Però sei uno stupido testone geloso" esclamò Sirius con aria di falsa offesa.

"E tu sei un mascalzone malandrino" fece eco Remus.

"Ed è per questo che ti voglio bene" disse Black avvicinando il suo capo a quello di Lupin.

"Ed è per questo che ti voglio bene..." ripeté Remus sorridendo, prima che Sirius bloccasse la sua bocca con un bacio.

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