Le Sabbie di Avalon
Prologo
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PROLOGO - IL CONSIGLIO
10 Agosto, una Terra sconosciuta al più dei Mortali...
La porta, enorme e meravigliosamente bella nel suo splendore bianco ed oro, si aprì lentamente, ma con decisione, sulla grande sala quadrata nella quale troneggiava uno scintillante tavolo di marmi azzurri. L'omino che aveva aperto la porta entrò timidamente dentro, guardandosi attorno. Aveva tutto l'aspetto raccapricciante, ma allo stesso tempo indifeso e dolce, di un elfo domestico, tranne che per il suo abbigliamento: non indossava infatti uno squallido straccio, ma un abito lungo e lucente, di un candore intenso ed avvolgente. In mano aveva una pergamena chiusa da un sigillo di ceralacca rossa, e guardava insicuro con i suoi occhi gialli ed enormi le otto sedie che circondavano il rettangolo del tavolo.
La sala, le cui pareti erano ricoperte da edere profumate e fiori di ogni genere, era deserta tranne che per una, solitaria presenza. Seduto ad una delle estremità del tavolo c'era un uomo alto e magro, che indossava un lungo abito rosso fiamma. Sembrava molto giovane, eppure i suoi capelli, lisci e raccolti in una treccia sulle spalle, erano di un bianco latteo. Il suo volto, bellissimo e triste, era perfetto e luminoso.
L'elfo domestico si avvicinò alla figura, assorta nei suoi pensieri, e con fare ossequioso si inchinò e porse la pergamena mormorando "Sire..." con voce bassa.
"Grazie Manny" rispose lo strano uomo con voce liquida e chiara "Puoi alzarti" intimò. L'elfo si sollevò dal terreno mentre l'altro apriva la pergamena con gesti pacati. La lesse con calma, ed i suoi occhi di un particolare colore violaceo si fecero sempre più cupi.
"Cattive notizie, Maestà?" chiese la creatura un po' preoccupata. "In parte, Manny...purtroppo Lord Voldemort si sta facendo sempre più alleati. Fino a che radunava a se i suoi seguaci umani, allora non dovevamo preoccuparcene...non sono questioni che ci riguardano. Ma ora sta tentando di mettere le mani anche sui potenti eserciti delle creature magiche..."
"Pensa che ci sarà un modo per fermarlo, Maestà?" chiese l'elfo con un'espressione di forte tristezza. "Spero proprio di si...gli inviati di Silente nel Regno dei Giganti hanno portato a termine la loro missione con successo...ma i Giganti sono creature facilmente malleabili, a loro non interessa il potere..."
"Cosa dice la lettera, Sire?"
"Il Popolo dei Goblin é in trattative con il Signore Oscuro...nulla di buono, Manny" rispose il Re portandosi una mano alla fronte.
"Lei crede che...che Lord Voldemort sappia del...?"
"Purtroppo ne sono convinto. É per questo che dobbiamo immediatamente metterci in contatto con Hogwarts. Spero solo che con la riunione di oggi si possa arrivare a qualcosa..."
"A proposito di questo, Vostra Altezza...i Suoi ospiti sono da poco arrivati" Manny si era quasi dimenticato della riunione.
"Bene, allora falli entrare, e fate anche chiamare Sua Maestà la Regina" rispose l'uomo riavvolgendo la pergamena e avvicinando la sua poltrona al tavolo. L'elfo domestico uscì dalla sala, e poco dopo dalla stessa spettacolare porta entrò il corteo più strano e variegato dell'intero mondo magico.
Manny era rimasto sulla porta, ed annunciava l'ingresso di tutti gli ospiti man mano che questi prendevano posto al tavolo.
"Sua Maestà il Re dei Nani" ed un ometto basso e tozzo con i capelli scuri ed una coroncina di rame sulla testa prese posto alla destra del sovrano già presente nella sala.
"L'Onorevole Ambasciatore del Popolo dei Centauri" ed una creatura di un nocciola chiaro, metà cavallo e metà uomo, si fece largo per la stanza e, scansata una sedia, si sedette sulle quattro zampe e poggiò le possenti braccia sul marmo freddo del tavolo.
"Sua Maestà la Regina delle Ninfe" una creatura eterea, irreale ed incredibilmente trasparente entrò nella stanza. Il colore azzurrino dei capelli si confondeva con quello della carnagione, gli occhi erano fissi ed assenti. Prese posto alla sinistra del Re, e lo guardò con aria surreale.
"Il Portavoce dell'Ordine dei Druidi" un vecchio uomo grigio il cui sguardo era coperto da un pesante cappuccio si sedette vicino al nano.
"Sua Maestà il Re degli Elfi di Luce" un'alta figura candida dai lunghi capelli chiari si posizionò accanto alla ninfa. Attorno a se aveva come un'aurea luminosa che riscaldò tutta la sala.
"Il Professor Severus Piton" il mago, alto e nero come era suo solito, occupò uno dei due posti rimanenti, accanto all'Elfo, la cui lucentezza contrastava con l'abito scuro dell'umano.
"E..." gli occhi del Sovrano seduto a capotavola si illuminarono quando l'elfo domestico iniziò ad annunciare l'ultimo arrivato "...Lady Titania, Regina delle Fate". La donna, anch'ella avvolta in un lungo abito porpora, si sedette all'altro capo del tavolo, e guardò il suo consorte con i profondi occhi blu. Manny uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di se. Dopo alcuni attimi di silenzio, il Re delle Fate prese parola. "Cari amici...benvenuti nella mia dimora. Mi spiace che siate ospiti presso questo Regno per un motivo tanto triste..."
"Bando ai convenevoli Lord Oberon, arriviamo al sodo. Non ho tempo da perdere" lo interruppe sgarbato il nano.
"Bene...é inutile dirvi perché siamo qui. La situazione non é delle più facili. Alcuni mesi fa il Signore Oscuro ha pesantemente attaccato il mondo dei maghi, ma é stato per fortuna sconfitto..."
"E per una volta non da Potter il magnifico" mormorò a denti stretti Piton, con uno sguardo assassino sul volto. Le occhiate delle creature furono immediatamente puntate su di lui. Il Professore rispose con un falso sorriso, e disse "Prego, continuate pure..." cercando di distogliere l'attenzione da quella frase che gli era uscita in maniera incontrollata.
"Dicevo...allora gli attacchi di Voldemort non erano una preoccupazione per la maggior parte di noi, le creature magiche hanno da tempo deciso di non intromettersi nei problemi dei maghi...e degli umani più in generale. Ma ora Voldemort sta radunando eserciti di ogni razza, ed anche il nostro mondo é in pericolo. E sapete bene quanto possa essere pericoloso l'avvicinarsi di un potere così malvagio al Regno delle Fate...sapete cosa é custodito qui, nei nostri antri...sapete cosa può provocare il potere dei figli di Oberon"
"Ma noi cosa possiamo fare, Oberon?" chiese con voce estremamente acuta la Regina delle Ninfe. "Custodirlo...custodire questo immenso potere...in modo che Voldemort non lo trovi" fu la Regina delle Fate a rispondere, con voce elegante. Il suo sguardo sembrava gravato da una terribile preoccupazione. "Dove?? Ad Hogwarts, forse? Vogliamo per caso ripetere tutta quella farsa che é stata la faccenda della Pietra Filosofale?" esordì il Druido con voce severa, mandando uno sguardo duro a Piton.
"Non esattamente..." si limitó a rispondere Oberon.
"E allora perché lui é qui?" urlò il vecchio puntando un dito verso Severus.
"Perché é l'unico tra i maghi ad essersi realmente pentito del suo passato da Mangiamorte!" il Centauro intervenne a difesa di Piton.
"Ed anche perché Hogwarts ci sarà comunque preziosa" aggiunse Lord Oberon. Un vocio si alzò da tutti i convitati, ognuno voleva dire la sua su questa scelta.
"Hogwarts si é dimostrato più volte un luogo non sicuro, per quanto Silente non lo voglia ammettere" disse la Ninfa.
"Già ci siamo fidati troppo di questi...di questi...umani!" urlò il nano con disprezzo.
"Per favore, silenzio, signori, e signore" il Re delle Fate richiamò l'attenzione "Ormai é deciso. Hogwarts sarà fondamentale in questa nostra missione. Il potere di cui disponiamo sarà custodito nella Foresta Proibita, e tutto ciò che chiedo é la vostra collaborazione. Mi servono volontari per portare l'oggetto a destinazione, e delegati dei vostri mondi per proteggerlo una volta arrivato...chi non é d'accordo, può anche andarsene in questo istante" concluse fermo. Il Re dei Nani si alzò e mandò uno sguardo sdegnato alla compagnia "Non contate sull'appoggio dei Nani per questa follia" disse, uscendo velocemente e con rabbia dalla stanza. Lord Oberon lo guardò con tristezza mentre usciva, e poi rivolse gli occhi agli altri presenti. Tutti avevano assunto un'espressione di consenso sul volto.
"Bene" disse "Ora, credo che il Professor Piton abbia qualcosa da dirci..."
"Si, sire" affermò Piton prendendo la parola "Come sicuramente saprete tutti, Voldemort ha forti agganci al Ministero della Magia...si si, lo so cosa stai pensando, Druido, inutile che fai quella faccia...'come sono deboli ed inaffidabili questi umani'...forse é vero, ma é ora di venirci incontro..." L'atmosfera all'interno della sala non era delle più serene. "...proprio grazie a questi appigli" riprese Piton "...il Signore Oscuro é riuscito a guadagnarsi la fiducia di moltissimi Dissennatori...ormai Diagon Alley, Hogsmeade e perfino i dintorni di Hogwarts pullulano di quegli esseri. Ecco perché c'é una sola persona qui dentro che ci può venire in aiuto, per quanto riguarda il trasporto" Severus posò lo sguardo sull'Elfo che gli era accanto "Gli Elfi di Luce sono gli unici a non essere soggetti alla devastazione dei Dissennatori"
"Giusto" quella fu la prima parola che il Signore degli Elfi pronunciò da quando era entrato. La sua voce era ovattata e sembrava venire da lontano..."Mi....preoccuperò....io....del...."
"Abbiamo afferrato il concetto" tagliò corto il Centauro. La lentezza nel parlare degli Elfi era proverbiale.
"Dunque, tutto é a posto. Entro l'inizio dell'anno scolastico emissari da ognuno dei Regni qui rappresentati si dovranno riunire ad Hogwarts, nella Foresta Proibita, per organizzare la protezione necessaria...sperando che tutto fili liscio" affermò Lord Oberon mandando uno sguardo preoccupato alla sua Regina. Piton si guardò intorno, mentre tutti i partecipanti alla riunione si congedavano dai Sovrani delle Fate. Senza dubbio, pensò tra se e se, si prospettava un altro anno pieno di emozioni per Hogwarts.
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