Capodanno ad Eastbourne
capitolo V
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Il famigliare scroscio dell’acqua nella doccia e la delicata pioggia del liquido tiepido sul mio volto mi fecero sentire decisamente meglio. In teoria avrei dovuto essere al settimo cielo, grazie alla prospettiva di passare il capodanno il più vicino possibile a Remus, e in realtà lo ero, ma le trovate di mio padre avevano in genere il potere di freddare ogni mio entusiasmo.
Chiusi il rubinetto della doccia e dopo essermi avvolto in vita un asciugamano mi avviai di fronte a uno dei grandi specchi che troneggiavano nel bagno di noi ragazzi. Era bello lavarsi una volta tanto senza gli altri studenti che schiamazzavano e litigavano per il turno delle abluzioni, ero decisamente l’unico stupido in piedi il primo giorno di vacanza di primissimo mattino, tutti gli altri ne avevano sicuramente approfittato per dormire a letto. . . e in effetti ci sarei rimasto anche io se un maledetto spettro ( una stramaledetta spia di mio padre, per giunta ) non avesse deciso di perseguitarmi.
* Umpf… *
Alzai lo sguardo verso la mia immagine e presi ad osservarmi con aria critica: la mia figura era alta e snella, ma non avevo uno straccio di muscoli … sarei piaciuto ugualmente a Moony? Improvvisamente nella mia mente cominciarono a prendere forma i più svariati incubi:
Scena da romanzo rosa: Io e Remus su una splendida terrazza affacciata sul mare, in un elegantissimo albergo, con tanto di candele rosse accese in ogni angolo; la dolce brezza dell’oceano che accarezza i capelli del mio amato, le coppe di champagne appoggiate sul piccolo tavolo di cristallo posto poco distante da noi …
- Remus io … - Ho tante cose da dirgli ma …
- Sttt - Fa lui mettendomi un dito sulle labbra per zittirmi - Lascia che stanotte parlino le stelle per noi … -
Io allora non mi trattengo più, gli prendo il viso tra le mani e lo bacio con passione: le sue labbra hanno il sapore del raffinato vino francese che ha appena assaporato; Moony mi cinge la vita con le braccia e scivoliamo sul pavimento della terrazza, tra le luci soffuse delle candele, che disegnano ombre incantate sulla sua pelle straordinariamente candida.
Sento le sue mani scivolarmi sotto la camicia, esplorandomi il petto e improvvisamente mi giunge la sua voce, talmente dolce che pare provenire da una fiaba dire:
- Paddy, quando torniamo ti iscrivi in palestra, ok? -
- UUAARRGGHHH!!!! NOOOO!!!! -
Gridai ad alta voce cominciando a mangiarmi le unghie dall’angoscia.
* Maledizione e se questa non fosse una delle mie solite pare? E se a Remus non piacessi? Se rimanesse deluso? *
Preso dal lugubre presupposto di fare la figura dell’imbecille con Moony, quasi non mi accorsi che il nodo che teneva legato l’asciugamano attaccato alla mia cintola, si stava lentamente sciogliendo …
- Tadaaaaa … - La voce di James rimbombò acuta tra le altissime pareti della grande stanza da bagno, facendomi trasalire - Ecco Paddy con le chiappe al vento! -
- James … mi hai fatto prendere un colpo, è il modo di mettersi a gridare?!? … E poi ridammi subito l’asciugamano! - Così preso dai miei pensieri come ero, non mi ero proprio accorto dell’entrata del mio amico, manco fosse stato nascosto sotto il mantello dell’invisibilità!!!
- No! no! - Disse lui con un ghigno
- Prongs, smetti di fare l’idiota e ridammi quell’asciugamano!!! - Insomma … non potevo certo aggirarmi nudo per il bagno!!!
Prongie mi guardò senza smettere di ridacchiare:
- Vientelo a prendere … - Disse con fare canzonatorio
Non me lo feci ripetere due volte e mi fiondai all’inseguimento del mio amico, che continuava a sghignazzare divertito mentre correva da una parte all’altra della stanza.
- Dai James … se venisse qualcuno !!! -
- E chi vuoi che venga a quest’ora? Ci siamo solo noi due alzati! - Rispose l’impiastro girandosi dalla mia parte, purtroppo per lui però scivolò su una pozzanghera d’acqua e cadde disteso sul pavimento. Io mi gettai prontamente sopra di lui bloccandolo a terra.
- Ti ho preso!!! - Dissi ansando … quanto mi aveva fatto correre quell’imbecille!!!
James rise forte
- Va bene, hai vinto! - Disse porgendomi l’asciugamano
In quel momento la porta del bagno si aprì e sotto il nostro sguardo attonito, fece il suo ingresso … MOONY!!! MALEDIZIONE!!!
Rimasi a bocca aperta come un salame, mentre James mi coprì col suo mantello.
- Ehm … scusate - Disse Remus abbassando lo sguardo e diventando rosso come un pomodoro - … Non volevo disturbarvi, ero solo venuto a dirvi che io e Peter scendiamo a fare colazione con gli altri compagni -
Boccheggiai … avrei voluto gridargli che non era come sembrava, che tra me e James non c’era nulla, che era tutto uno scherzo, che … ma dalla mia bocca non uscì un solo suono, rimasi solo lì a guardarlo come un baccalà.
Per fortuna James prese in mano la situazione:
- Si, andate pure, tra un po’ vi raggiungeremo -
- Mi dispiace … Paddy, non ti avevo ancora visto tornare nel dormitorio e mi ero preoccupato - Continuò Remus senza smettere di fissare il pavimento
- E’ colpa mia Remus, se non gli avessi fatto lo scherzo di fregargli l’asciugamano Sirius sarebbe già pronto! E noi tutti saremmo gia nella sala grande a rimpinzarci! - Si affrettò ad aggiungere James con aria imbarazzata; sicuramente si sentiva in colpa e stava cercando di rimediare alla meglio il danno.
- Fate pure … - Concluse Remus con il suo consueto dolce sorriso, anche se nella sua voce mi parve di sentire un leggero tremito… ma forse fu solo una mia impressione.
Guardai il mio Moony uscire mestamente dalla porta e udii i suoi passi allontanarsi di corsa per il corridoio.
Io e James rimanemmo in silenzio per qualche attimo fissandoci negli occhi; mi sentivo malissimo …
- Paddy … mi dispiace, è tutta colpa mia! - Esordì James all’improvviso con aria estremamente colpevole.
Mi sollevai dal corpo del mio amico, con tutto quello che era successo mi ero quasi scordato di essere ancora nudo come un verme e sdraiato sopra di lui!
- Non hai nessuna colpa - Dissi sospirando - … Stavamo giocando, non l’hai certo fatto apposta, poi sono stato io a saltarti addosso, no? -
Mi avvicinai al mio armadietto, estraendo i vestiti e un pettine; era meglio darsi una mossa o Remus avrebbe frainteso oltremodo.
- Cacchio Paddy, sono davvero desolato, mi sento troppo in colpa … - Continuò James senza fare caso alle mie parole, poi d’un tratto si illuminò e disse con entusiasmo - … Però hai visto come ci è rimasto male? Mi gioco quello che vuoi se questa non è la reazione di una persona innamorata! -
- E se fosse stato semplicemente imbarazzato?- Replicai - … Dopotutto mettiti nei suoi panni, come ci saresti rimasto se avessi trovato … che ne so, io e Peter a rotolarci nel bagno nudi? -
- Beh … - Rispose James pensoso - Di sicuro avrei pensato che hai dei pessimi gusti in campo amoroso! -
- Prongie, parlo sul serio! -
- Senti Sirius, sicuramente anche io mi sarei sorpreso e di certo mi sarei sentito in imbarazzo, ma nei suoi occhi c’era più che imbarazzo! -
- Ah si? E che cosa c’era? - Chiesi dubbioso al mio amico
- Era ferito, maledetto stupido che non sei altro FE - RI - TO!!! Ma si può sapere dove hai gli occhi??? Si vedeva lontano un miglio che ci stava male! -
Fissai James con aria incredula; se era davvero così, allora avrebbe potuto avere qualche chance con il suo Moony.
- In effetti … - Dissi piano - …Quando ieri durante il pranzo gli ho detto che avremo passato il capodanno nella stessa cittadina mi era sembrato molto felice… -
James annuì sorridendo - Appunto, sicuramente anche lui era entusiasta all’idea di stare insieme a te! -
- … O magari era solo contento perché almeno non sarebbe andato in un’altra città completamente solo - Obiettai rivolto più a me stesso che al mio amico di fronte - lo sai quanto è timido, può avere pensato che grazie a me sarebbe stato più facile fare nuove amicizie! -
- Ma insomma!!! - Prongs diede un pugno al muro con rabbia - … Non lo vedi che ti porti Jella da solo??!! Ma ti ci vuole tanto per recepire che anche lui è cotto e stracotto di te? -
Chinai il capo e sospirai profondamente, evitando lo sguardo infuocato che il mio migliore amico mi rivolse.
- Ascoltami bene Sirius Black … - Continuò James irritato - … Se questa volta ti farai sfuggire di nuovo l’occasione di concludere qualcosa ti prenderò a calci nel sedere tanto che ti si consumeranno le chiappe … e questa è una promessa! -
James aveva ragione; perfettamente ragione, ma non poteva capire cosa sentivo dentro. Remus era diventato davvero un chiodo fisso nella mia mente, un pensiero folle e allo stesso momento dolcissimo che non mi abbandonava mai, in nessun momento della giornata.
… Ed era una tortura doverlo vedere tutti i santi giorni a lezione, a pranzo, a cena, durante le nostre festicciole a quattro e dover fingere a tutti i costi di essere nient’altro che un buon amico… sforzandomi di non mostrare né a lui né agli altri il fuoco che mi bruciava dentro ogni volta che i suoi occhi incrociavano i miei.
Il pensiero che un’altra persona potesse avere un così forte ascendente su di me mi eccitava e mi spaventava allo stesso tempo: ero certo che avrei potuto fare qualunque cosa se soltanto quel ragazzino dagli occhi ambrati me lo avesse chiesto.
Dopotutto ero addirittura riuscito a diventare animagus per lui, per non lasciare solo il mio splendido Moony nelle terribili notti di luna piena, in cui si tramutava uno spietato e fatale lupo.
Non avrei mai potuto lasciargli affrontare tutto quel dolore in solitudine, MAI… Né io, ne gli altri marauders ovviamente: io, Moony, Prongs e Wormtail eravamo davvero una grande squadra.
- Vedrò cosa riuscirò a combinare - Risposi finalmente a James sorridendo - … Ma ora sarà meglio avviarsi, non vorrei che Remus pensasse chissà che cosa … dopo quello che è successo avrò un bel da spiegare! -
- Non ti preoccupare, conoscendoci non farà fatica a credere che era tutto uno scherzo - Replicò James ridacchiando.
Mi sentii decisamente meglio; parlare con James mi faceva sempre molto bene, non sapevo né come né perché, ma quel ragazzo aveva il potere di sollevarmi da tutte le ansie, forse per via del suo innato ottimismo. Probabilmente non esisteva nessun altro al mondo che sapesse capirmi quanto lui e sopportare le mie pare!!! Non per nulla era il mio amico più caro.
Annuii sollevato e richiuso l’armadietto,uscii dalla stanza seguito da Prongs. Il mio amico aveva ragione: Moony conosceva bene quanto amavamo farci stupidi e imbarazzanti scherzi tra noi e sicuramente avrebbe creduto del tutto alle mie spiegazioni … magari ci avrebbe anche riso sopra!
Mi ripromisi di parlargliene durante il tragitto in treno verso Londra; da soli, in una cabina, senza la solita calca di studenti alla ricerca di uno scompartimento libero, avremmo potuto discutere tranquillamente di tutto cio che ci passava per la testa.
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