Capodanno ad Eastbourne
capitolo VI
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Velocemente io e James ci precipitammo nella sala grande dove il resto dei nostri amici stava gia pasteggiando con ogni genere di leccornie.
Appena fummo entrati nella sala, i miei occhi si mossero in cerca di Remus: il mio dolce licantropo era seduto al suo solito posto e accanto aveva Peter, che a quanto pareva, si era impuntato sul fatto di mostrare al gruppetto degli altri grifondoro, quanto era diventato bravo a trasformare la spremuta d’arancia in burrobirra.
…. Figurarsi, proprio lui!!! … Neanche Lily Evans ci riusciva, ed era la migliore del corso di incantesimi!
Mi avvicinai al mio Moony, che ora stava ridendo delle imprecazioni lanciate dallo stesso Peter, che proprio non riusciva a capacitarsi di non riuscire nell’ardua impresa di accompagnare le succulenti salsicce presenti sul tavolo a un fresco calice di burrobirra.
* Bene … * Pensai * .. Sembra che Moony non l’abbia presa poi così male, sicuramente avrà pensato ad uno scherzo! .. *
Ma stavolta il mio ottimismo parve essere malriposto, perché non appena mi vide arrivare, Remus mutò completamente l’espressione allegra che aveva, fino a pochi attimi prima, dipinta sul volto: i suoi bellissimi occhi ambrati s’ incupirono e
distolse velocemente lo sguardo, tornando a interessarsi degli insuccessi magici di Peter.
* … NOOOOO!!! E’ incazzato nerooooo!!!!! …. * Pensai con il cuore in gola: in genere quando arrivavo in ritardo per i pasti, ma soprattutto a lezione ( molto spesso in verità, specie alla mattina! ), lui si voltava sempre facendomi un piccolo segno di saluto … senza poi risparmiarmi una ramanzina non appena appoggiavo il sedere sulla seggiola; … lo adoravo quando assumeva quell’aria da maestrino! Sigh! … Lui era sempre così preciso, al contrario di tutti noi!
Ahhh!!!! Moony … quanto ti amo … Che viso dolce, che pelle sublime, che … ehm, meglio che per il momento non mi occupi di queste smancerie!
James mi lanciò uno sguardo d’intesa e si andò a sedere vicino a due suoi compagni della squadra di quiddich; evidentemente voleva che io chiarissi le cose con Moony e non voleva essere d’impiccio; grato per la sensibilità del mio migliore amico, presi posto alla sinistra di Remus, biascicando un:
- Siamo arrivati … -
Ma il mio amico parve non sentirmi e continuò a sghignazzare
* ……………… Non mi caga proprio …………… * Pensai abbattuto
- Hem … Remus … - Dissi esitante; non sapevo proprio come cominciare il discorso: se gli avessi spiegato che quello che era successo nei bagni poco prima era solo un gioco tra me e James e lui mi avesse risposto con un “ chissenefrega” o peggio con uno sguardo sprezzante, come a volermi dire che io non sono al centro della sua vita e dei suoi pensieri, che sono solo un amico come un altro … dubito che mi sarei più ripreso.
Io desideravo essere speciale per lui … la persona più speciale di questo mondo.
Remus si girò finalmente dalla mia parte:
- Oh, scusa Paddy - Disse con il suo consueto sorriso - Non mi ero accorto del tuo arrivo … -
Lo fissai dritto negli occhi; volevo notare in quei frammenti d’ambra la presenza di un sentimento, uno qualsiasi: fosse anche risentimento, rimprovero, rabbia … qualcosa che mi potesse confermare che Remus era rimasto toccato da cio che aveva visto, così come aveva sostenuto James… ma nelle iridi del mio amico non vi era altro che il solito cortese distacco.
Allora Remus … non provava nulla per me? Era possibile? Ma se le cose stavano davvero così perché era scappato a quel modo non appena aveva visto me e James addossati l’uno all’altro? … Imbarazzo? Disgusto? … No, Remus era una persona discreta, ma non un bigotto, inoltre sapeva benissimo quanto io e Prongie ci divertissimo a prenderci in giro e a farci scherzi scemi a vicenda. James aveva ragione: sicuramente le sue ragioni dovevano essere state ben altre … e io dovevo scoprirle ad ogni costo, nel bene o nel male.
- Moony - Iniziai con un’aria talmente decisa che sorprese anche me stesso - … Ho bisogno di parlarti, puoi uscire fuori … nel corridoio? -
Remus assunse un’aria sorpresa, ma acconsentì con un semplice cenno del capo. Ci alzammo dunque dai nostri posti lasciandoci alle spalle la folla vociante dei nostri compagni che incitava Peter a portare a termine il suo esercizio di magia; bisognava dire che anche se il nostro amico biondo non era tra i migliori maghi al mondo, di certo aveva costanza e cocciutaggine! … Due qualità che ho sempre apprezzato nelle persone e così anche Moony e James, per questo Wormy era riuscito ad accattivarsi le nostre simpatie entrando a fare parte della nostra combricola segreta dei Marauders.
Poteva sembrare un po’ goffo e timido, ma in fondo Peter era un bravo ragazzo e si era dimostrato un grande amico per il fatto che aveva saputo mantenere il terribile segreto sulla vera natura di Remus. ( Sirius non ti fidareee!!! Nda ).
Uscendo dalla sala lanciai uno sguardo a James, il quale ricambiò con un rapido cenno della mano e mi sorrise ammiccando verso Moony.
- Cosa vuoi dirmi Paddy? - chiese il mio amico dai capelli ramati mentre finivamo in un corridoio deserto.
- Volevo spiegarti cosa è successo oggi … - Risposi addossandomi al muro retrostante e incrociando le dita affichè la cosa potesse almeno minimamente interessare Remus.
Moony parve molto colpito e fissò su di me i grandi e bellissimi occhi: sembrava sorpreso e non soltanto, ma anche in un certo qual modo spiazzato; forse non si aspettava che andassi diritto al sodo in maniera così rapida.
Lo vidi chinare il capo imbarazzato, mentre un lieve rossore gli colorava le guance:
- Io … - Azzardò, per poi bloccarsi e rimanere in silenzio, senza smettere di fissare il pavimento; evidentemente eravamo in due a non sapere come affrontare il discorso… questo era consolante e mi diede coraggio, inoltre dalla espressione di attesa che aveva sul volto si capiva che stava attendendo con impazienza cio’ che gli dovevo dire.
- Io ero sotto la doccia quando James è arrivato e mi ha preso i vestiti per farmi uno scherzo; l’ha fatto perché credeva che nessuno sarebbe entrato … - Dissi tutto d’un fiato - … Io allora l’ho inseguito finchè non sono scivolato e non gli sono finito addosso … tutto qui -
Guardai Remus per appurare l’effetto sortito dalle mie parole e con mio grande sollievo, vidi che aveva sollevato lo sguardo e stava sorridendo apertamente: ma stavolta non più in modo freddo e falso, ora sembrava raggiante.
- Bhe, ecco … - disse imbarazzato - … mi dispiace se con il mio comportamento vi ho offeso, non so che mi è preso … davvero! Spero che non siate arrabbiati con me! -
Strabuzzai gli occhi guardandolo allibito
- … E perché mai dovremmo avercela con te? - Chiesi esterrefatto
- Beh … - Tentennò Moony - Vi ho trattati come se steste combinando chissà che cosa e invece … - Remus scosse la testa ridacchiando nervosamente - … Invece com’era ovvio stavate solo scherzando tra di voi -
Sorrisi, senza riuscire a togliere gli occhi di dosso al mio lupacchiotto: era bellissimo, così imbarazzato e con le guance ormai rosse come due prelibate ciliegie.
Lo scopo del nostro dialogo era stato raggiunto, ma io volevo di più, sentivo che in quel momento avrei anche potuto dichiarargli i miei sentimenti … desideravo ardentemente sentire il suo corpo contro il mio e il suo calore pervadermi completamente, diffondendosi in ogni angolo più remoto del mio essere, come il sole fa con la terra…
Si, Moony era proprio questo per me: il mio caldo e splendente sole.
- Posso farti una domanda? - Chiesi al giovane dinnanzi a me, sentendo che il cuore cominciava a battere a mille.
Remus si avvicinò di qualche passo: sembrava molto sollevato rispetto a prima. Si, senza dubbio quello era il momento giusto per dirgli di cio che provavo per lui, il problema era approcciarmi al mio amico nella maniera più delicata possibile … quella che stavo per fare era una cosa dannatamente rischiosa, se le cose non fossero andate bene mi sarei ritrovato con il cuore spezzato e con James a prendermi in giro o a consolarmi a seconda dell’umore, ma soprattutto stavo rischiando l’amicizia di Moony; non importava se non avesse ricambiato i miei sentimenti, me ne sarei fatto una ragione prima o poi, ma non avrei assolutamente accettato il fatto di perderlo almeno come amico!
- Certo - Disse lui con aria allegra … era tornato il Moony di sempre.
Feci un grosso sospiro e mi schiarii la voce
- Io … cioè tu … ehm … - Mi morsi le labbra;Accidenti! Non volevo dare un’immagine di me così insicura!
Remus sorrise
- Io cosa? - Chiese giovialmente
- … Praticamente quello che ti volevo chiedere era se … beh ecco … se … -
- Se? … - Fece lui con aria curiosa; chissà cosa si aspettava che io gli dicessi?
- … Se ti sarebbe dispiaciuto nel caso io e James …cioè… nel caso tra me e James ci fosse stato … qualcosa -
Il volto di Remus mutò completamente espressione: i suoi occhi mi fissarono talmente sgranati che per un folle attimo pensai che gli sarebbero usciti dalle orbite; le sue labbra tremarono un poco mentre assumevano una strana posizione, un misto tra un sorriso forzato e una smorfia di nervosismo; forse non riusciva a capire se il mio era uno scherzo o se stavo parlando seriamente.
- … Dico sul serio … - Intervenni fissandolo dritto negli occhi ambrati - … Ti prego, voglio che tu mi risponda sinceramente -
Remus rimase muto ancora per qualche attimo, poi le sue labbra finalmente si schiusero
- Cosa devo rispondere Paddy? -
Mi irrigidii; mi sarei aspettato qualsiasi tipo di risposta o di reazione … ma non questa.
- Solamente cio che pensi davvero, nient’altro … - Dissi sperando di aver trovato le parole giuste
Remus abbassò lo sguardo:
- Io … - Cominciò per poi bloccarsi per qualche secondo - Non so … vorrei capire … vorrei capire perché mi hai fatto questa domanda … - Continuò poi in un sussurro.
Lo guardai sospirare stringendo i pugni e mi parve di vedere apparire qualcosa di lucido agli angoli dei suoi occhi.
Maledizione … quale era la cosa migliore da dire? Come potevo fargli capire che avrebbe dovuto fidarsi di me? Che non stavo giocando con lui né per scherzo né tantomeno per metterlo in imbarazzo.
- Vorrei semplicemente sapere se la cosa ti avrebbe dato fastidio, nient’altro - Esordii con voce calma e pacata
Moony si morse le labbra e fremette quasi impercettibilmente; seguì un altro lungo e nervoso silenzio, al termine del quale il mio dolce amico alzò finalmente lo sguardo su di me.
- L’unica cosa che mi sento di dire, per il momento, è che tu … mi sei caro … molto caro e … -
Un rumore di passi interruppe il discorso di Moony e dal fondo del corridoio spuntarono le inconfondibili figure di Severus Snape e Lucius Malfoy.
- EEEccccììììì - Finse di Starnutire Severus - Scusa Lucius, deve essere allergia - Disse scoccando a me e a Moony uno sguardo sprezzante
- Ti capisco Sev, anche a me sembrava di sentire un pizzicorino al naso, forse c’è qualche sporco grifondoro babbanofilo in giro - Gli fece eco Lucius senza neanche degnarsi di guardarci.
Mi sentii montare la rabbia, ma cercai di calmarmi, non volevo di certo rovinare quel bel momento, anche se in effetti ci avevano già pensato quei due impiastri.
- Bene, adesso che avete detto le vostre spiritosaggini potete anche togliere il disturbo! - Li rimbeccai
I due rompiscatole si guardarono vicendevolmente e mi rivolsero un sorrisetto di superiorità
- Certo che ce ne andiamo - Disse Lucius - E di corsa anche … non penserete vorrei che la nostra allergia peggiorasse -
- Gia! - Intervenne Snape - Inoltre dobbiamo ancora sistemare un sacco di cose, se non vogliamo perdere il treno …-
- Passate le vacanze a casa? - Chiese nervosamente Moony, il quale, dall’aria che aveva, mi sembrò indeciso se ringraziare o maledire i due slatherin per la loro improvvisata -
Lucius alzò il capo ostentando superiorità … un gesto che era solito fare nei confronti di tutti e che a me faceva assolutamente imbestialire!
- Tsè … Non crederete che i maghi provenienti da famiglie nobili perdano il loro tempo partecipando alle sciocche feste che si tengono in questa scuola -
- Ben detto Lucius, quelle sono per i sempliciotti come voi … - Ridacchiò Snape, mentre Moony mi teneva stetto per impedirmi di gettarmi addosso a quel lurido verme e spaccargli il naso …gli avrei fatto pure un favore: magari era la volta buona che glielo ricostruivano decente!
I miei due odiati compagni si allontanarono senza smettere di sghignazzare come iene … ma guarda che stronzi! Chi si credevano di essere???!!!
Mi voltai verso Moony, aspettando il seguito del suo discorso, interrotto da quei due importuni, ma questi mi rivolse uno straordinario sorriso e mi prese per mano dicendo:
- Torniamo nella sala … gli altri ci staranno aspettando -
Annuii ricambiando il sorriso: dalla sua espressione capii che il nostro discorso era soltanto rimandato; avremmo avuto tutto il tempo per discutere durante le vacanze in quella cittadina sconosciuta … in ogni caso potevo ritenermi soddisfatto: ora sapevo che lui teneva a me e questa era la cosa più importante.
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