Il Ciondolo delle Tre Ametiste

capitolo III

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L’aria era ancora parecchio fredda e la nebbia non voleva sentire alcuna ragione di abbassarsi quando Severus Snape, seguito da Lupin e Black uscì dall’ingresso principale del castello e lanciò uno sguardo inespressivo alla tetra foresta che di lì a poco si sarebbero trovati ad attraversare. Il mago si appoggiò dunque ad una colonna e lanciò un’occhiata spazientita a Black che camminava nervosamente avanti e indietro,starnutendo e tirando su di tanto in tanto col naso:

- Maledizione! - Disse l’animagus - pure il raffreddore mi sono preso -

- La vuoi smettere di agitarti a quella maniera?- Replicò il maestro di pozioni - Tanto non serve a nulla! -

- Severus ha ragione - Replicò Lupin - Mettiti calmo e tranquillo Sirius!…- “ Immaginati quello che mi devo sorbire io…” Pensò poi II lupo mannaro fra se’ e se’ cercando di afferrare Ser Brunello Barbera di Montepulciano, che si era agilmente infilato dal collo della sua tunica cercando di scivolare in basso, per esplorare le parti meno esposte alla luce del lupo mannaro.

- Me lo dite come faccio a stare calmo? Ha detto che si sarebbe preparato APPOSTA per l’occasione … cos’avrà mai in mente? - replicò Sirius inquieto - Vi ricordo che io sono ancora latitante… e se faremo qualcosa da attirare l’attenzione, io sarei di sicuro a rischio di essere scoperto! -

- Insomma Black… ma questa è PARANOIA! - Replicò il ciondolo magico sgusciando fuori dai vestiti di Remus - Nessuno ci noterà! - Poi qualcosa attirò la sua attenzione, poiché rimase a bocca aperta a fissare qualcosa o qualcuno dietro all’ex prigioniero di Azkaban.

- Che mi venga un colpo… -

- Ordunque miei fidi compagni, è dunque giunto il tempo della partenza! - Cinguettò una voce alle loro spalle. Sulla porta stava Lockart stile “ le avventure della tigre della malesia al moulin rouge ”senza più bigodini, ma abbigliato con un SOBRIO abito leopardato, con i polsini e il colletto di vaporosa pelliccia ecologica e con al fianco una bacchetta lunga una spanna portata a ‘mo di scimitarra. Alle spalle portava un piccolo zainetto di pelouches a forma di tartaruga, uno di quelli che a schiacciargli la pancia fanno una strana sottospecie di suono tipo “ Squez “.

- Hai capito perché non mi fido di Lockart? - Sussurrò l’animagus a Brunello, che non osò replicare altro.

- Haem … perdonami Gilderoy… - Disse Severus sconcertato - Ma quella specie di bastone … a che ti servirebbe? -

- Ah! La mia nuova bacchetta magica! - Rispose Lockart con orgoglio - Beh, nuova… per la verità è molto antica, pensa che era appartenuta al mio trisavolo, che la utilizzava per fare non so quale esperimento di magia… -

- Ma l’hai mai usata? - Chiese Sirius titubante

- E’ Funzionante? Materiale usato? Epoca di fabbricazione?... - Si informò Lupin prendendo appunti e valutando il modo migliore per sottrarre l’oggetto a Lockart e a rivenderlo col maggiore guadagno possibile.

- Per la verità non l’ho mai provata, la tenevo per un’occasione speciale… -

- Chiaro, per un’occasione speciale, ci vuole un’inculata speciale - Disse Black che pareva pian piano aver ritrovato il suo proverbiale senso dell’umorismo.

Se Lockart sentì il commento dell’altro, non lo diede comunque a vedere e preso dallo zaino un grosso pettine di legno, cominciò a strigliarsi con aria soddisfatta le bionde chiome; non poteva certo partire per l’avventura più emozionante della sua vita tutto spettinato!

- Allora che si fa? Si parte? - Chiese Severus indispettito

- Aspetta, manca “ zoo di pistoia “ - Intervenne Brunello notando l’assenza della Cooman

- Uffa, scommetto che ci spunterà alle spalle come al solito dicendo… -

- …che mattinata tetra… la nebbia è un chiaro segnale di morte! -

Come al solito tutti si toccarono e Black disse.

- Ma Dumbledore? Possibile che non ci venga a congedare?-

- Bah, la vecchia cariatide avrà bevuto troppo rum di ribes ieri sera! - Replicò l’irriverente Brunello

-Vergogna! Parlare a quel modo del nostro esimio preside, si starà facendo la manicure! - Disse Lockart con aria di rimprovero.

Come al solito tutti lo guardarono

- Ma fa apposta? - Chiese a Lupin il solito Brunello che in tutta la sua carriera di ciondolo magico non era mai capitato in una compagnia più strampalata.

- Va bene, ci siamo tutti allora? Avanti! - Disse Black stendendo un velo pietoso, ma fu interrotto dalla voce di Remus:

- Aspetta un attimo Sirius, guarda chi arriva -

Sopra le loro teste volteggiò leggiadra Fawkes, la fedele fenice di Dumbledore, che si andò ad adagiare sulla spalla di Snape consegnandogli una lettera. Tutti quanti si avvicinarono all’insegnante di pozioni per sapere perché mai il preside aveva mandato loro una lettera. Severus aprì il dispaccio con apparente distacco, estrasse il foglio contrassegnato dalla inconfondibile grafia del preside, si schiarì la voce e lesse:

Ciao vecchio mio!

Mi è arrivato ieri sera l’avviso che ho vinto il viaggio a Cuba in palio con la raccolta a punti della Rivista “ Calde Vecchie mule e giovenche selvagge ”…A proposito… hai visto la foto della Mac Grannith in topples? Una figata! ). Siccome c’erano già i biglietti allegati alla lettera sono partito subito. Ah carissimo qui c’è un gran gnoccaio!!!! Bhe ora torno dalle mie due cubane, a presto

Il Tuo amico Albus D.

- Hem… credo che questa sia la lettera sbagliata Fawkes, è indirizzata a Vitious - Disse il professore reimbustando il tutto e riconsegnandolo alla fenice che gli porse la lettera giusta e dalla vergogna si incenerì sotto i loro occhi.

- Ammazza! Quando si dice volersi sotterrare dalla vergogna! - Replicò Black

Severus non ribattè altro e si apprestò a leggere il messaggio indirizzato a loro

…. Carissimi ragazzi,

sono dovuto partire per cuba per una … urgenza improvvisa, vi mando Fawkes sia come contatto che come portafortuna ( speriamo che contrasti gli influssi della Cooman! ) , ah, poi ho visto un film babbano che parla di un gruppo di deficien… ehm di eroi come voi che dovevano sconfiggere il male e avevano con loro un anello. Bhe, siccome voi l’anello non ce l’avete, ho pensato di mandarvi Fawkes, così sarete la compagnia dell’uccello! Waahhh ahahahah!!! Non è fantastico? Contenti? Beh, ora il dovere mi chiama. Mi raccomando, mandatemi la fenice nel caso aveste bisogno, anche se data la vostra fedeltà, bontà, coraggiò eccetera eccetera non dovreste avere problemi. Bhe, in bocca al Lupo allora,

Prof. A. Dumbledore

 

Tutti guardarono con sospetto Lupin…

- Haem .. in bocca al lupo in che senso? - Chiese la Cooman

- Non ci provare! - Gli disse Snape con aria molto seria.

Remus imbarazzatissimo tentò di cambiare discorso:

- Ehm… allora siamo la compagnia di che? -

- La compagnia dell’uccello! - Disse Lockart con fierezza

Brunello ridacchiò

- L’ho sempre pensato fin dall’inizio che fossimo una compagnia del cazz…-

- Hey! Basta adesso - Replicò Remus premendogli un dito sulla bocca

- Mi era sembrato di vedere un elfo domestico miscelare qualcosa di strano nella tisana del preside ieri sera - Disse la Cooman fosca - Di sicuro si trattava di un potente veleno! -

- Ehm, scusa Cita… oops Sibilla, ma credo che si trattasse di ben altro! - Disse Severus alzando un sopracciglio.

- COOOSAAA? COOS’ ERAAA??? - Chiese il solito Lockart

Di nuovo tutti lo guardarono….

- C’è anche un post scriptum - Continuò Severus - E’… ah un messaggio per me… mi manda la ricetta di una specie di pozione babbana…dice che è una specie di pastiglia blu che serve per.. ehm … fare il “ ponte levatoio “-

Mentre gli altri erano ancora a bocca aperta, Sirius a cui nel frattempo era peggiorato il raffreddore, si accorse di avere scordato il fazzolezzo ( non c’è nulla di peggio di scordarsi il fazzoletto quando si ha il raffreddore! Nda ) e tentò di soffiarsi il naso nel bordo dello strascico del mantello della Cooman, che purtroppo avvertì le vibrazioni negative sprigionate delle cattive intenzioni dell’animagus e gli partì con un manorovescio fenomenale che il mago evitò con facilità, abituato com’era a schivare i fendenti del suo gelosissimo Moony.

Remus ruppe il silenzio:

- Ummm… direi che effettivamente il preside ha bisogno di un periodo di.. uhm ..riposo. Suggerirei di chiamarlo solo in caso di stretta necessità -

- Sono d’accordo - Replicò Snape - Ma insisto per chiedere a Dobby cosa mette di solito nella tisana serale del preside… -

- Concordo! - Disse Brunello - Ma ora dovete ascoltarmi tutti … sento la presenza di una delle ametiste a una cinquantina di chilometri da qui, ma … argh! - Continuò facendo una strana smorfia e emanando strani gorgoglii - è davvero difficile… -

- Cos’hai? Ti scappa la cacca? - Chiese Lockart

Il ciondolo magico lo fulminò con uno sguardo

- In che direzione si trova la pietra? - Chiese Remus

- Ah! E’ davvero difficile,… ma se mi dai un bacetto magari potrei… -

- Smeddida di impordudare Moony bruddo porco - Intervenne Sirius ancora alla frenetica ricerca di un fazzoletto

- Soffiati il naso vergognoso! - Replicò Brunello seccamente ciondolando indispettito dal petto di Remus al quale era attaccato tramite la fine catenina d’oro.

- Remus.. dod ti azzaddade a soddisfade le perversioni di queddo coso! - Sbraitò Sirius che aveva tagliato un quadrato dal mantello leopardato di Lockart mentre quello si stava spalmando di terra abbronzante.

Il lupo mannaro guardò il compagno con commiserazione.

- Allora - Incalzò Severus che si stava spazientendo - Da che parte dobbiamo andare? -

- Un bacetto o niente! - Si impuntò il pestifero ciondolo, facendo linguacce a Black che sbuffafa e grugniva un po’ per la raffreddatura e un po’ per la rabbia; purtroppo il povero ser non ebbe i riflessi pronti:

- E va bene! Mi sacrificherò io! - Disse la Cooman avventandosi sull’impotente Brunello, che in men che non si dica si trovò dritto in bocca tre metri di cotoletta alla milanese… profumata all’aglio!

- UMF…UUUMMMFFF… AAARRGGGHHHH!!!!!!! - Gridò il malcapitato cercando di liberarsi - Ma che ti sei fagocitata??? -

- L’aglio scaccia i vampiri e protegge dalle maledizioni e dal malocchio - Replicò tetra la donna estraendo la suddetta cotoletta ( Cotolettaaaa? Nd Lockart )

- Tua madre non lo aveva mangiato quando sei nata, vero? - Chiese Severus crudelmente

Lei non replicò, ma gli indirizzò strani gesti; ovviamente Sirius si prestò gentilmente a scacciare la sfortuna per lui toccandogli il cavallo dei pantaloni ed era così intento a sfondare le difese del maestro di pozioni che stavolta non riuscì a schivare il candelabro che Moony gli parcheggiò sul cranio.

- Ma sei davvero malato? Mi sembri piuttosto vispo invece! - chiese il lupo mannaro al suo compagno

- Effettivamente è strano che tu stia male, secondo un famoso proverbio i cretini non si ammalano mai,… guarda Lockart, scoppia di salute! - Ribattè Severus guardando prima l’animagus e poi il bel Gilderoy che si stava passando un po’ di lacca sui capelli con la consueta espressione ebete.

- Nessuno è tanto idiota da non ammalarsi con un freddo del genere - Disse la Cooman - Sarà meglio andare, qualcosa mi dice che questo luogo sarà presto infestato da un’epidemia! -

- IO sono stato infestato!!! - Disse Brunello che stava ancora facendo risciacqui con il collutorio “ SANALIT FAST “

- EHHH! Quello l’ho pubblicizzato ioooo!!! - Disse Lockart gasatissimo

- Si, però tu nella pubblicità ti ciucciavi con una super gnocca, non con “gorilla nella nebbia” ! - Ribattè il ciondolo indispettito

- Chi sarebbe gorilla nella nebbia? - Chiese la strega in un sibilo

- Insomma, addoda vuoi didci dode si va? - Chiese Sirius tastandosi il bernoccolo che gli era appena spuntato.

- Ok facciamola finita prima che Cita ci riprovi! Si marcia verso sud! - Esordì il ciondolo con tono che non ammetteva repliche.

- Si ! Si!!!! Dai!!! Che bello! - Esclamò Lockart col suo solito entusiasmo - Avanti tutta compagnia dell’uccello!!! -

Tutti si girarono verso di lui

- Lockart! - Chiamò Severus fosco

- Siiii??? -

- Ho trovato un metodo per utilizzare la tua maxi bacchetta! -

- Davverooo??? E qualeeee ???? -

Il maestro di pozioni si inoltrò nella foresta senza replicare nulla, seguito da tutti gli altri e per ultimo da Lockart che strillava

- A cosa serve Dimmelooo …. -

Infine i cinque compagni, in compagnia di Brunello e della fenice sparirono tra i fitti rami della foresta proibita.

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