Il Ciondolo delle Tre Ametiste
capitolo XI
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- Maledizione!!! - Esclamò irritato Black sventolando a destra e a sinistra la sua bacchetta ormai priva di ogni segno di vita. - Cosa diavolo le sarà accaduto? -
- Hai visto che Lockart aveva ragione? - Rispose Snape sogghignando - … la tua malafede nei confronti della Cooman ti ha punito … -
L’uomo dai lunghi capelli sbuffò, riposizionando la bacchetta nella tasca interna del mantello
- Seeee … in ogni caso mi pare che anche tu abbia fatto qualche commento scettico … o mi
sbaglio ? -
- E’ così … infatti sono stato condannato a dover sopportare la tua molesta presenza fino a tempo indeterminato -
Rispose il professore di pozioni ridacchiando fra se e se, giocherellando distrattamente con una catenella d’oro a cui era appesa una fede d’oro su cui era incastonato un minuscolo, ma prezioso brillante.
Black squadrò il compagno di viaggio con aria indagatrice:
- Perché non lo indossi sulle dita? - Chiese alludendo al cerchio d’oro appeso al collo dell’altro mago.
Snape si bloccò e lo guardò dapprima con aria sorpresa, stringendo forte in mano il gioiello; evidentemente non si era neppure accorto di cio che stava facendo.
- Non sono affari tuoi! - Disse seccamente facendo scivolare l’oggetto in questione sotto gli abiti.
- Cosa c’è … oltre al portafogli vuoi rubarmi anche questo? -
Sirius tuttavia non si lasciò provocare, tanta era la sua curiosità e gli si avvicinò sorridendo.
- E’ un regalo vero? - Chiese osservando soddisfatto il professore di pozioni arrossire vagamente; era evidente che aveva colto nel segno!
- Ti ho detto di farti i fatti tuoi - Replicò l’altro con aria irritata continuando ad avanzare senza neppure guardare in viso l’animagus
- Eddaiiii dì la verità - Insistette Black - … Chi è? … -
- Sei geloso? - Ribattè il professore sempre più scuro in volto
Black ridacchiò allegramente
- Certo che sono geloso - Disse senza smettere di seguire il compagno e fissando lo sguardo sul suo sedere - … Pensare che qualcun altro si fa quel bellissimo … -
- Adesso basta! - Tagliò corto Snape - … Se anche c’era qualcuno, oramai è finita … sarai contento di saperlo! -
Sirius rimase in silenzio ( incredibile ma vero n.d.a. ); non poteva credere che Severus gli avesse fatto una confidenza sulla sua vita sentimentale. Gli aveva fatto il terzo grado per divertirsi a farlo alterare, non certo con l’intenzione né tantomeno la speranza di estrapolare qualche dettaglio privato del professore.
Si era aspettato di ricevere insulti ed eventualmente qualche ceffone, non certo … QUELLO.
Ma le riflessioni dell’ex prigioniero di Azkaban furono interrotte dal verso di un gufo proveniente dalle loro spalle e con grande sorpresa di entrambi i maghi, uno splendido esemplare stava ora volando sulle loro teste.
- Che diavolo ci fa qui un gufo? - Chiese Black rivolto al compagno, che non seppe cosa rispondere
Dopo un’altra memorabile evoluzione in aria, l’animale lasciò cadere una pergamena arrotolata proprio sulla testa di Sirius e se ne andò di gran carriera.
Imprecando l’animagus afferrò il messaggio, immediatamente raggiunto da Snape.
- Che cos’è? … E’ da parte di Dumbledore? - Chiese il professore di pozioni incuriosito
- Un attimo! - Disse Sirius indispettito, aprendo la lettera - … Dunque … viene da … Magical Assicuration, sezione di Hogsmeade -
- Cheeee??? E che vogliono da te? - Chiese Snape esterrefatto
- Un attimo solo, come sei sempre impaziente! …Gentile cliente - lesse Sirius - … siamo spiacenti di informarla che, data la sua inadempienza nel pagare l’assicurazione sulla bacchetta magica per il 15° anno di fila; la stessa verrà oggi sospesa da ogni suo possibile impiego fino a data da destinarsi. Ci riserviamo di tenerla in custodia all’ufficio CIEDI e di restituirvela previo versamento al Magopost di 10000 zellini d’oro; si prega l’interessato di presentarsi recando con se la ricevuta con l’importo versato.
Distinti Saluti, Il direttore Gustavo La Gnocca… ma che nome è?!!!?? -
- Umh …. Non mi preoccuperei tanto di quello mio caro- disse Snape perplesso guardando Black mentre rileggeva la lettera grondando litri di sudore - … ma del fatto che sei senza un’arma … adesso siamo proprio a posto! -
- UAAHHHHHHHHH!!!!!!!!! …. SONO ROVINATOOOOOO!!!! - Gridò l’animagus con le lacrime agli occhi - … E adesso dove li trovo diecimila zellini d’oro per riavere la bacchetta???!!! -
- Non guardare me … - Replicò Severus con uno sguardo assassino - Comunque la bacchetta ce l’hai ancora e il gufo se n’è gia andato, come faranno a ritirarla? …sei sicuro di avere letto bene? -
- Certo che ho letto bene, c’è scritto proprio … - Ma proprio mentre finiva la frase, la bacchetta si mosse da sola e dopo averlo colpito fortemente in mezzo al cranio, sparì in una nuvola di fumo nero, mentre contemporaneamente la lettera si bruciava, finendo in cenere.
- Ahia! - Disse Black massaggiandosi la testa - Maledizione… ruberò quei maledetti soldi e poi andrò in questo CIESS CIEFF … che roba è? -
- CIEDI! - Lo corresse Snape - …lo conosco, ci lavorava un mio amico … -
- Tu hai sempre amici intrigati dappertutto, sei peggio di un mafioso! - Sbuffò Black - Che roba è questo CIEDI? -
- Beh … è l’ufficio per Clienti inaffidabili e delinquenti irrecuperabili -
- … -
- Dai, non prenderla così … piuttosto, torniamo sui nostri passi, ti sei forse scordato di Remus? - Chiese il professore di pozioni al compagno che annuì in silenzio
- Andiamo - Disse l’animagus seguendolo nell’oscuro corridoio ora rischiarato dalla bacchetta dell’ex mangiamorte.
Nel frattempo Remus era ancora alle prese con il conte e Minus, che cercavano in tutti i modi di metterlo alle strette.
- Non puoi negare Remus, ho le prove che voialtri sapete come utilizzare questa pietra!!! - Disse Minus con la sua nocetta acuta
- E quali sarebbero queste prove? Vorrei tanta vederle! - Esclamò il licantropo irritato; sicuramente quei due erano venuti a sapere qualcosa al riguardo, ma non era detto che conoscessero qualcosa a riguardo dell’esistenza del ciondolo su cui dovevano essere incastonate le ametiste.
Meglio continuare a mentire …
- Guarda cos’ho pescato qua nei dintorni - Rispose Peter prendendo qualcosa da dentro a una picolla credenza:
- Fawkes!!! - Gridò Remus sorpreso; dalle ante del mobile, il suo ex amico, aveva estratto una piccola e stretta gabbia contenente la fenice di Dumbledore.
La povera bestiola, fissato lo sguardo sul lupo mannaro, emise un suono che manifestava tutto il suo dolore per il fatto di essere stata scoperta da quei due energumeni.
- EH eh eh! - Ridacchiò il conte, avevo avuto l’ordine di tenervi d’occhio, così appostandomi all’estermo ho notato questo strano uccello volare intorno alla locanda … ho capito subito chec’era qualcosa di strano e infatti dopo averlo catturato, ho notato che recava con se qualcosa di molto interessante -
Remus fremette vedendo il mago frugare il una delle tasche ed estraendone una lettera già aperta
- State a Sentire quanto è scritto, signor Lupin … poi vedremo se avrete ancora il coraggio di negare…- disse l’affascinante mago guardando il lupo mannaro con un ironico sorriso, schiarendosi poi la voce - … Cari ragazzi, sono ancora qui in … emh missione segreta a Cuba, ma nonostante gli improrogabili e prostranti ( sapete, alla sua età ^__^ … nda ) impegni, il mio pensiero corre a voi, che vi state sbattendo per la salvezza dell’intero mondo della magia; bravi! Io ovviamente faccio il tifo per voi, dateci dentro e fate vedere quanto siete tosti! … vorrei … ecco … vorrei tanto essere con voi ma sapete … l’ordine dell’uccell… ehm … della fenice… gli impegni … non pensate che voglia scaricare il barile su di voi però eh? Eh eh eh!!! Comunque, a parte questo scrivo anche per consegnarvi una carta di credito che, haimè … ho indebitamente sottratto a Vitious mentre era ubriaco, dato che Severus mi ha detto di avere perso il magomat. Fatene buon uso anche perché la scuola non ha i soldi per pagarvi lo stipendio e quello passa il convento. Mi raccomando, trovate le ametiste e poi lasciate fare tutto a Brunello. Arrivederci miei cari!!! Prof. Albus Dumbledore -
Remus era senza parole … voleva dire … voleva dire che … STAVANO LAVORANDO SENZA STIPENDIOOOO?????
- Emh … scusi conte … non è che mi può ripetere il pezzo dove si parla del nostro onorario … please? … -
- Non continuare a prenderci in giro Remus! Sapete bene delle ametiste!!! E ora dicci che è questo Brunello al quale dovete consegnarle!!! E’ un estraneo? O magari è un nome in codice per indicare uno di voi? AVANTI PARLA!!! -
Ancora arrabbiatissimo il lupo mannaro aprì bocca per imprecare, quando dal soffitto si udì un grande boato e l’aitante figura di un Lockart munito delle inconfondibili vesti della Cooman precipitò sui due malviventi tramortendoli.
- Ahi ahi ahi … - Disse il biondo mago massaggiandosi energicamente il capo - … la mia pettinatura sta peggiorando ogni minuto di più … -
- Gilderoy! - Gridò Remus con gioia; non avrebbe mai immaginato di essere un giorno così felice di vedere quell’impiastro! - Avanti, liberami! -
L’ex professore si guardò intorno con aria smarrita
- AHHHHRRGGGGG!!!! DUE CADAVERI!!!! - Gracchiò allontanandosi in fretta e furia dal conte e da Minus, ancora a terra privi di sensi.
- Ma che stai vaneggiando sciocco?!? - Disse con impazienza il licantropo - Slegami piuttosto! -
- AH! Remus, ma che ci fai lì imbalsamato? -
- Aiutami invece di fare domande stupide! - Sbottò Lupin guardando inquieto il conte muovere una mano -… prima che quei due si riprendano! -
- Oh, si scusa - Rispose Lockart imbarazzato ed estratta la sua bacchetta maxi recitò - Svinculis! -
Improvvisamente le corde si slacciarono dai polsi di Remus andando però a stringerglisi intorno alla gola
- L..Lock…art se sopr..avvi..vo qu..esta vo..lta ti ammaz… - Riuscì a balbettare il mago dagli occhi d’ambra, mentre si sforzava con le mani di tenere a bada le corde gli ostruivano la gola.
- OOOPPSSS scusa, è che non sono molto bravo in questo tipo di incantesimi ehehehe -
Remus avrebbe voluto ricordargli che in realtà faceva schifo in ogni sorta di incantesimo, ma preferì risparmiare fiato per cercare di salvarsi la pelle
- Ehm … svinculum! - Disse questa volta il biondo, guardando soddisfatto il compagno che cadeva a terra stremato, ma con il collo libero.
Lockart gli corse appresso, accertandosi del suo stato
- Tutto bene Lupin? - Chiese aiutandolo ad alzarsi
- Si, ma ora dobbiamo fuggire! -
- Brunello è con te? -
- Sssttt … - Tagliò corto il lupo mannaro; Il conte si era oramai alzato e li stava osservando con un’espressione trionfante.
- Ah! Allora avevo visto giusto! - Esclamò - Chi è questo Brunello? Di chi si tratta? Ditemelo se non volete finire male -
- AH! Brunello, è un maledetto cio… - Remus aveva ammutolito Lockart tappandogli la bocca con la mano e appropriatosi della bacchetta del compagno, aveva scagliato contro l’avversario un fascio d’energia, che l’altro aveva evitato abilmente, ma che aveva dato al lupo mannaro il tempo per scagliarsi sul corpo ancora esanime di Minus, riappropriandosi della sua bacchetta.
Il conte intanto stava frugando sul pavimento alla ricerca dell’ametista, che gli era sfuggita dopo la caduta per opera di Gilderoy.
In tutto quel trambusto, Lockart deciso a nascondersi da qualche parte, inciampò in qualcosa di non identificato:
- OH! Un sasso colorato proprio qui! - Disse raccogliendo una pietra viola di straordinaria bellezza e alzandosi da terra.
Il conte si girò verso di lui con gli occhi fiammeggianti, mentre Remus si portò le mani ai capelli; sperando che l’ottuso mago non ne combinasse un’altra delle sue proprio ora che una delle ametiste era in mano loro.
- Dammi subito quella pietra! - Gridò il conte avvicinandoglisi minaccioso
- Non se ne parla nemmeno - Disse Lockart stizzoso - L’ho trovata io per primo e sarà un bellissimo dono per la mia Sib … ehm … per la professoressa Cooman; già me l’immagino la sua gioia quando mi spiegherà tutti i modi con cui potrà predire disgrazie con questo gingillo … sigh - Disse l’uomo sospirante, mentre Remus si sentiva montare la pelle d’oca al pensiero di una simile eventualità.
- Dammela ho detto! - Grido il nobiluomo estraendo la becchetta e puntandola contro al biondo avversario.
Lupin cercò di scagliare una maledizione all’altro, ma fu bloccato da Minus, che gli scagliò un incantesimo a sua volta.
- Non ci sfuggirete Remus! - Esclamò Minus sogghignando - Stavolta saremo noi death eater a vincere! -
Il licantropo fremette sentendosi ormai in trappola, ma improvvisamente Brunello da sotto il suo mantello si dimenò, finchè non riuscì a sbucare fuori dalle sue vesti.
- Smettila di perdere tempo Remus, dì a quell’idiota di lanciarti la pietra -
- Stai nascosto! - Gli disse Lupin fra i denti - Vuoi che ti scoprano? -
- Taci sciocco! E fai cio che ti ho detto -
Senza troppa convinzione Remus si rivolse quindi a Gilderoy, sperando che lo svampito mago accogliesse la sua richiesta.
- Lockart!!! Lanciami la pietra! - Gli gridò con tutto il fiato che aveva in gola.
Per quella volta, vedendosi alle strette con il conte, il vanesio mago non trovò nulla da ribattere e rivolgendo a Lupin uno sguardo spaventato, gli gettò velocemente lo scintillante oggetto
- Accio pietra! - Gridò Minus cercando di intervenire, ma oramai Remus dopo avere saldamente afferrato il gioiello tra le mani, lo aveva incastonato in uno degli spazi sulla fronte di Brunello.
In pochi secondi si scatenò nella stanza una grande luce bianca. Minus e il conte rimasero abbagliati mentre Remus ne approfittò per afferrare Lockart e fuggire dalla stanza con la velocità del fulmine.
Dovevano ricongiungersi il più in fretta possibile ai loro compagni prima che quei due chiamassero rinforzi.
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