Il Ciondolo delle Tre Ametiste

capitolo XIII

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Remus sbadigliò, fregandosi con la mano affusolata gli occhi ambrati, fortemente arrossati a causa della notte insonne. Il lupo mannaro era seduto sul fresco tappeto di muschio di cui era tappezzato il folto bosco dentro al quale avevano trovato rifugio, appoggiato stancamente al tronco di uno degli enormi alberi che li circondavano. Sirius, anch’egli steso sull’erba col capo appoggiato beatamente sul grembo del compagno, pareva dormire di un sonno profondo e senza sogni.

Erano fuggiti il più velocemente possibile dalla città dove avevano passato la movimentata notte precedente, nella quale purtroppo avevano ricevuto la pessima notizia che il signore oscuro era al corrente della loro missione.

L’incontro con il conte e Minus, si era rivelato tuttavia molto più proficuo del previsto, in quanto proprio grazie ai due, lui e i suoi compagni erano entrati in possesso di una delle tre pietre che cercavano. Dal collo del licantropo infatti, spuntava Brunello, il loro indisponente ciondolo magico, sulla cui fronte era ben visibile la scintillante pietra violacea.

Remus rimase per pochi attimi a fissare il gioiello animato curiosamente: i suoi occhi dorati erano chiusi strettamente e dalla bocca sembrava provenire un suono molto simile ad un lieve russare. Il lupo mannaro ridacchiò tra se, chiedendosi se anche i ciondoli magici potevano dormire … evidentemente si.

Poco distante, Lockart si mosse lievemente nel sonno, abbracciando acora più strettamente il suo zaino tartaruga, mentre con la bocca biascicava poche e incomprensibili parole. A pochi metri dal vanesio mago, Snape stava facendo bere alla Cooman uno strano intruglio da una bottiglietta blu.

- Mamma mia … che tremendo mal di testa - Stava dicendo la donna, la quale aveva davvero una pessima cera a constatare dal colorito cereo e dai pesanti cerchi neri che le contornavano gli occhi.

- Ci credo … - Fu il commento di Snape - Con quello che ti sei bevuta … -

Lupin ridacchiò ricordando la scena della Cooman ubriaca, in mezzo alla passaporca e alle sue amiche, ridotte ancora peggio di lei.

- Come và Sibilla? - Chiese alla strega, che per risposta mugolò qualcosa di incomprensibile.

- Come vuoi che vada?... Come una che si è scolata litri di vino …- Rispose Brunello, ormai sveglio, in vece della donna

Snape intanto estrasse da una borsa appesa alla cintura un’altra bottiglietta, stavolta gialla - … Bevi questo, ti farà passare la nausea - Disse seccamente rivolto alla collega.

Lupin lo osservò con aria compiaciuta; Snape faceva tanto il burbero, ma in fondo era un uomo molto generoso, anche se poco incline alla compagnia.

Il licantropo sentì Sirius muoversi piano, coprendosi gli occhi con un braccio:

- Ahhhh …. Volete smetterla di fare salotto? - Disse indispettito l’ex galeotto - Qui c’è gente che vuole dormire! -

- Faresti meglio a tirare su le chiappe, Black - Ribattè il professore di pozioni senza neanche degnarlo di uno sguardo - Abbiamo gia perso abbastanza tempo … -

- Hai ragione - Rispose Sirius sogghignando - Non perdiamo altro tempo! ... Diamo sfogo ai nostri istinti!!!! - E alzatosi da terra, si precipitò sull’ignaro professore di pozioni gettandolo a terra e intrufolando le mani in luoghi di non facile esplorazione, rimediando un forte schiaffone dall’ex death eater e una bastonata in testa da un arrabbiatissimo lupo mannaro.

Nel frattempo anche Lockart si era svegliato e frugando dentro al suo super zaino aveva estratto alcune scatolette e una teiera in rame.

- Ragazzi miei - Esordì il vanesio mago predisponendo tutto il materiale - …Gioite, avrete l’opportunità di assaggiare le deliziose pietanze preparate dall’autore di uno dei libri di cucina più famosi nel mondo della magia! -

- Oh no, ricomincia con i suoi maledetti libri … - Sussurrò Brunello a un sospirante Lupin

- Emh … possiamo fidarci Gilderoy? - Chiese Snape con aria dubbiosa, osservando con aria critica l’ex collega ingrandire con la magia una pentola dalle piccolissime dimensioni e gettarvici dentro il contenuto di una scatola di dubbia natura.

- Severus, mi offendi … seguirò alla lettera una delle ricette del mio libro… - Rispose il biondo frugando di nuovo dentro lo zaino ( ma come fa a starci tutta quella roba?!? O__o nda ) - … Ecco qua … -

- E questo libro, come si intitola? - Si informò Brunello sogghignando - “ L’avvelenatore “ ? -

- Scommetto che invece si chiama “ A pranzo con la morte “ - Intervenne Sirius

- Macchè … quello era “A Merenda con la morte” - Lo corresse la Cooman guardando Lockart con occhi dolci - … Conosco tutta la produzione di Gildy alla perfezione -

- GILDYYYYYYY????!!!!!! - Chiesero gli altri in coro mentre sia Lockart che la Cooman arrossivano furiosamente.

- Ora basta! - Tagliò corto il vanesio mago estraendo il volume - Non si tratta ne dell’uno né dell’altro … il titolo ufficiale è “ A tavola con Gilderoy “ -

- …Che nome insulso…- Disse Sirius con aria delusa.

- Già, era meglio l’avvelenatore …-

- Io lo trovo adorabile …-

- Nessuno ha chiesto la vostra opinione! - Commentò il biondo mago - In ogni caso adesso fuori dalle scatole , lo chef ha bisogno di spazio! … emh, Sibilla, vorresti farmi da assistente? -

- Certo! - Cinguettò la donna tutta contenta affrettandosi al fianco dell’ex professore di difesa.

- Siamo a posto - Sussurrò Severus a Remus che annuì con aria grave, mentre Sirius lo abbracciava da dietro,mordicchiandogli sensualmente il collo.

- Moony, visto che non credo sopravviveremo al pranzo di Lockart, che ne dici di passare le nostre ultime ore in modo lieto? - Disse l’ex prigioniero di Azkaban al proprio amante con aria seducente-

- Sirius … - Sussurrò il licantropo cercando di svincolarsi dalla presa dell’altro - Smetti … -

- Dai … - Continuò l’uomo dai lunghi capelli, mentre Snape distoglieva lo sguardo con aria irritata; se c’era qualcosa che odiava fare, quella era proprio reggere il moccolo!

- Beh … mentre voi come al solito perdete tempo, io vado a dare un’occhiata qui nei dintorni - Disse il professore di pozioni - … Non è detto che Minus, il conte e gli altri non siano riusciti a mettersi sulle nostre tracce! -

- Perché non rimani a giocare un po’ con noi? … Come ieri sera … - Ridacchiò Black alludendo chiaramente al loro “ incontro ravvicinato” avvenuto sulle scale.

- Stupido! - Ribattè Severus voltando le spalle ai due, per non dare la soddisfazione a quel maledetto animagus di vederlo arrossire.

Sirius rise di gusto, senza accorgersi che il proprio compagno aveva assunto un’aria decisamente cupa

- Perché? …- Chiese il lupo mannaro livido in volto - … Cosa sarebbe successo ieri sera a mia insaputa? -

Sirius si accorse in un attimo di aver fatto un commento decisamente infelice …

- EMH …. NIENTEEEE!!!! - Si affrettò a rispondere, mentre grondando litri di sudore, cercava di assume un’aria il meno possibile colpevole.

- La tua faccia non mi piace per niente - Commentò il licantropo a cui cominciavano a prudere le mani.

- Ma amore … -

- Non chiamarmi amore! - Sibilò il mago dagli occhi ambrati estraendo pericolosamente la bacchetta e puntandola contro il compagno.

- Remus, ti giuro che … SEVERUS ! Diglielo tu che non è accaduto nulla -

- Io mi astengo! - Si limitò a rispondere l’interpellato allontanandosi tra gli alberi

- Sei sempre il solito PORCO! Chissà che hai combinato mentre io rischiavo la vita nelle mani di quei due pazzi!!! - Stava ora dicendo Lupin sparando schiantesimi contro l’animagus che, cercava di sfuggirgli scappando a zig zag.

- Uffa, ecco che ricominciano! - Disse una voce proveniente da sotto il mantello del licantropo.

In mezzo a tutta quella confusione Brunello saltò via dal collo del lupo mannaro, deluso dal fatto che con tutta probabilità non avrebbe assistito clandestinamente a un altro incontro intimo tra i due marauders, come era avvenuto la scorsa mattina.

Saltellando, il ciondolo magico raggiunse Snape, che raccoltolo da terra, se lo infilò al collo in uno dei suoi rari sorrisi.

- Vengo a tenerti compagnia Snape - Sbuffò il gioiello animato - Qui non c’è più niente di interessante da vedere! -

- Sono d’accordo - Commentò il professore di pozioni sparendo nel folto del bosco, seguito dalle urla dell’animagus e dagli improperi lanciati da Lupin.

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