Il Ciondolo delle Tre Ametiste
capitolo XIV
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La giornata prometteva di essere davvero splendida, a giudicare dagli squarci di cielo azzurro visibili attraverso i fitti rami degli alberi. Nonostante fosse ormai autunno inoltrato, quell’anno la temperatura non era particolarmente rigida, cosa che secondo il professore di pozioni, si sarebbe rivelata assai favorevole alla riuscita del loro viaggio; Snape infatti prevedeva di passare non poche altre notti all’aria aperta, con l’erba come materasso e il rischio di ritrovarsi quel maniaco di Black come coperta.
Il mago dai capelli corvini ridacchiò fra se al pensiero di quello stupido animagus rincorso dal suo amante; per non parlare della assurda storia d’amore che stava nascendo tra quegli altri due: Lockart e la Cooman. Nonostante il biondo ex collega si ostinasse ad affermare il contrario, era impossibile non notare le languide occhiate che talvolta si scambiavano i due.
I suoi pensieri furono comunque interrotti dalla voce di Brunello:
- Senti Snape … - Esordì il ciondolo - E’ da un po’ che avverto una strana sensazione … -
- Che tipo di sensazione? - Chiese Severus al gioiello magico continuando ad avanzare tra gli alberi
- Beh … sento quasi la presenza di un’altra delle pietre ma … -
Il professore si bloccò e sfilatosi l’amuleto dal collo se lo parò dritto davanti agli occhi
- Vuoi dire che siamo vicini a … -
- Non fraintendermi - Rispose Brunello - Quello che cerco di dirti è che non ne sono sicuro, sento l’energia che emana la pietra ma è come sfuocata e … -
- Farai meglio a impegnarti di più - Affermò il professore interrompendolo - … Desidero che questo maledetto viaggio abbia fine il prima possibile -
- Impossibile, devo prima riuscire a farmi Remus …’fanculo le pietre !!! -
Snape sospirò con aria rassegnata
- Mi ricordi tanto un pervertito di nostra conoscenza … - Disse, riferendosi ovviamente al vivace animagus dai lunghi capelli neri.
Il ciondolo ridacchiò sommessamente e scrutando il territorio attorno al luogo in cui si erano fermati, aggiunse:
- In ogni caso faresti bene a stare all’erta, sento che si sta avvicinando qualcuno -
Il maestro di pozioni aggrottò le sopracciglia e gettò veloci occhiate a destra e a sinistra:
- Ne sei sicuro? - Sussurrò, cercando di tenere il più possibile nascosto Brunello tra le sue mani
- Certamente! - Confermò l’oggetto - Nascondimi sotto il mantello, presto! -
Snape obbedì e lo lasciò scivolare velocemente in una borsa attaccata alla cintura, dove vi erano riposte numerose e minuscole ampolle contenenti diverse pozioni.
In effetti le sensazioni del ciondolo si erano in più occasioni rivelate esatte e c’era la effettiva probabilità che i death eater li avessero ormai raggiunti, perciò il professore ritenne prudente seguire il suo consiglio e stare in guardia.
Uscì dal piccolo sentiero che aveva seguito fino a quel momento e si appostò dietro a una bassa siepe; certo che se i loro nemici fossero veramente stati sulle loro tracce, di sicuro sarebbero sopraggiunti tramite quel passaggio e lui avrebbe potuto sorprenderli con facità dal nascondiglio che aveva trovato.
Snape sospirò; chissà se il signore oscuro aveva dato l’ordine ai suoi seguaci, oltre che di recuperare le pietre e di saperne l’esatto funzionamento, anche di uccidere lui: quello che di sicuro e a giusta ragione, considerava un traditore.
Di certo si …
Improvvisamente, mentre era distratto dalle sue riflessioni, il professore si sentì afferrare brutalmente per le braccia e sollevare in piedi con malgarbo.
- Ti ho trovato finalmente! - Disse una voce a lui ben nota, mentre Severus, ripresosi dalla sorpresa, aveva sollevato il capo per fissare negli occhi il suo assalitore.
- Lucius… - Sussurrò l’ex death eater spalancando gli occhi per lo stupore.
Lockart intanto, aiutato dalla sua sbavante collaboratrice, aveva ormai quasi terminato il suo manicaretto e stava richiamando i suoi compagni.
- Forzaaaaaaaa!!!!! E’ ora di pranzo!!!!!! - Gridava il vanesio mago battendo le mani -Sibilla, vai a chiamare gli altri, non vorrei che tutte queste leccornie diventassero fredde! -
La donna guardò sorridendo la strana sbobba marroncina che ribolliva nella pentola, mentre una piccola goccia di sudore le rigava la tempia.
- Emh … certo Lockartuccio vado subito -
- … Anzi no, aspetta un attimo! - La trattenne il mago rivolgendole un largo sorriso - Visto che sei stata tanto gentile da aiutarmi, a te l’onore del primo assaggio … dimmi se è cotto a puntino! - Aggiunse poi intingendo un mestolo dentro il pentolone e porgendolo alla donna, che visibilmente preoccupata, diede fondo a tutto il suo sconfinato bagaglio di fantasia per sfuggire all’ingrato compito.
- Ehm, ma Gilderoy caro … sai che oggi è il giorno numero undici e … -
- Si, e con questo? -
- Emnm …. Vedi ….il fatto è che … -
- Cosa? - Chiese il mago incupendosi
- Se sommiamo aritmanziamente i numeri corrispondenti a ogni lettera del mio nome otterremo un numero che comparato con la data di oggi assolutamente non può essere messo in un rapporto positivo … -
- EHHHHHHH????? - Chiese il mago grattandosi la testa
- Ehm … in pratica oggi non posso assolutamente intraprendere nessuna cosa per prima, altrimenti potrebbe succedermi qualcosa di orribile! - Buttò lì la donna, senza sapere che altro dire.
- Ah capisco - Disse il mago con ammirazione - Ahhhh ….quanto sei sempre preparata sulla tua materia, e sentiamo, secondo te chi potrebbe assaggiare allora le mie leccornie per primo? -
La donna finse spudoratamente di formulare chissà quali calcoli e infine con un sorriso sinistro disse:
- I miei calcoli dicono che Sirius sarebbe la persona più adatta eh eh eh eh … -
- Ah bene … ma perché ridi? -
- Eh? Ah no caro, è un tic nervoso che mi viene quando sono molto dispiaciuta per qualcosa … quanto avrei voluto fare da assaggiatrice per le tue emh … succulente pietanze! -
- Non preoccuparti Sibilla cara, dopo potrai abbuffarti quanto vorrai - Concluse il biondo mago porgendo il mestolo alla Cooman, mentre questa cercò di mascherare un conato di vomito con un colpo di tosse.
Black e Lupin nel frattempo avevano fatto pace e si stavano scambiando effusioni poco distante:
- Mmmmmmm Mooooonyyyyyy …. - Sospirò l’animagus accarezzando in maniera intima il lupo mannaro che gemette abbracciando strettamente il suo compagno.
- Chiudi gli occhi e baciami … - Gli disse Remus e l’ex prigioniero di Azkaban non se lo fece ripetere due volte: scostatosi i capelli dal viso, serrò le palpebre e socchiuse la bocca per ricevere quella del proprio compagno, ma al contrario di quanto si era aspettato, anziché la calda e soffice consistenza del suo compagno, si ritrovò a inghiottire mezza spanna di mestolo e un’abbondante cucchiaiata di una strana poltiglia molliccia.
A rendere ancora più sinistro il tutto si aggiunse anche il sogghigno della Cooman, che accucciata tra lui e Moony, lo osservava con aria sadica, tra lo stupore del lupo mannaro ( visibilmente indispettito per l’improvvisata della strega ) e l’angoscia dell’animagus, che immaginò la provenienza del materiale che era stato spinto ad ingoiare a tradimento.
- UAAAAAAARRRGHHHHHH!!!!!!!! - Gridò l’uomo dai lunghi capelli corvini alzandosi in tutta fretta
- Allora? Fa schifo? - Chiese la strega impaziente
- Sirius!!!! Sirius!!! - Strillò Moony preoccupatissimo ponendosi al fianco del proprio amante - Ti prego …non morire !!!!!! -
Ma l’animagus smise improvvisamente di gridare e anzi, parve rasserenarsi, iniziando a masticare il cibo con tranquillità.
- Però …E’ buono … - Asserì soddisfatto
- Davvero? … Ma dici sul serio o ci prendi in giro? - Chiese la Cooman dubbiosa
- Ecco!!! - Urlò Remus con le lacrime agli occhi - E’ impazzito per lo shock!!! -
- Ma no, dico sul serio, questa roba è ottima!!! Sembra una specie di stufato di legumi - Confermò Black senza scomporsi
Gli altri due lo fissarono: la donna dubbiosa e il lupo mannaro con apprensione, finchè la strega non prese di nuovo la parola guardandosi intorno curiosa.
- In verità ero venuta a chiamarvi per il pranzo - Disse - … Ma dov’è Snape? -
- Sicuramente sta cercando di nascondersi dal manicaretto di Lockart - Rispose Remus ridacchiando
- Vi ripeto che è buono! Una volta che lo scemo fa qualcosa di positivo bisogna pure rendergliene merito -
- Sarà - Replicò Sibilla incrociando le braccia - … Ma in ogni caso sarà meglio recuperarlo, non è bene rimanere separati col rischio di un agguato da parte dei death eater -
- Sono d’accordo - Convenne Remus - Dividiamoci e cerchiamolo, così faremo prima -
Gli altri annuirono in silenzio, così poco dopo, i due maghi e la strega si inoltrarono nella foresta.
Intanto, in un luogo non molto distante dai suoi compagni, Severus si trovava contro il tronco di un grosso albero, tenuto strettamente immobilizzato da Lucius Malfoy che lo guardava con un’espressione furiosa.
- A che gioco stai giocando? - Sibilò il biondo death eater fissando i glaciali occhi grigi dentro quelli del professore.
Severus sentì le forze venirgli meno
- Lucius - Non trovò di meglio che ripetere, mentre Malfoy sempre più fuori di sé lo prese per il bavero della nera giacca, sbattendolo violentemente contro l’albero, tramortendolo leggermente.
- Gira voce… - Continuò il mago dagli occhi chiari - … Gira voce che sei diventato uno sporco traditore e che sei passato al servizio di quel maledetto preside di Hogwarts … -
- Ti ha mandato il signore oscuro? - Sussurrò il mago bruno, sentendo la testa che gli girava per il forte colpo.
- Questo non ha importanza … - Disse bruscamente il biondo - Voglio sapere che cosa ci fai in mezzo a quegli schifosi servi di Dumbledore e voglio saperlo ora, dalla tua bocca -
Snape tacque per pochi attimi, doveva soppesare bene le parole: Lucius non era di certo uno stupido e qualunque cosa avesse detto doveva essere ben architettata.
- Faccio cio che ho sempre fatto … - Rispose con l’aria più convincente che poteva - … Faccio la spia per conto del padrone -
Lucius strinse ancora di più la presa attorno al collo dell’altro uomo, fin quasi a soffocarlo.
- Perché non ti sei ancora fatto vivo con il nostro signore allora?... Perché da quando è tornato non sei ancora apparso al suo cospetto? - Incalzò il death eater avvicinando il viso a quello del professore.
- Ragiona Lucius … - Disse Severus con voce strozzata - Se fossi … se fossi venuto, sicuramente Dumbledore se ne sarebbe accorto! Anche se lui si fida di me non è detto che non mi abbia fatto controllare … -
Lucius parve riflettere e allentò la stretta attorno alla gola di Snape, che sentendosi di nuovo libero di respirare normalmente, si accasciò stancamente lasciandosi scivolare tra le braccia dell’altro uomo.
- Ok, voglio crederti …non sei un traditore … - Asserì il biondo mago un po’ più calmo, ma ugualmente furioso - … Ma almeno potevi farti sentire con me; sono passati mesi dall’ultima volta che ci siamo visti … MALEDIZIONE! Ma riesci a capire in che stato ero? Non potevo sentirti, non potevo vederti … gli altri dicevano che ci avevi abbandonato … ho passato un inferno! -
E detto questo il biondo avvicinò il viso a quello dell’altro, con la chiara intenzione di posare un bacio sulle sue labbra.
Severus però chinò il capo distogliendo il volto da quello dell’altro uomo, rifuggendo il bacio. Anche se le parole di Lucius lo avevano colpito profondamente, non poteva lasciarsi incantare un’altra volta; ormai la sua decisione l’aveva presa e non aveva intenzione di tornare indietro.
- Mi era sembrato di essere stato chiaro l’ultima volta - Disse il mago dai capelli corvini cercando di dare alla voce un’intonazione dura e decisa - … Tra noi è finita -
Lucius gli prese il volto tra le mani e lo costrinse a guardarlo negli occhi
- Se è la verità, allora dimmelo guardandomi negli occhi … avanti … dimmi che non mi ami più -
- Lucius smettila, non siamo più due ragazzini! - Disse Severus indispettito - Ho detto che la nostra relazione è finita. Chiuso. -
- Se è così … - Insistette il biondo mago con gli occhi che pareva ardessero - … Se davvero non te ne importa più nulla di noi, allora perché porti ancora la fede che ti ho regalato? - E con una mano afferrò la catenella dorata che spuntava da sotto l’abito del professore di pozioni. Severus, tra se e se, maledisse se stesso per avere lasciato il colletto della sua casacca slacciato, lasciando così bene in vista la gola e allo stesso tempo ringraziò Brunello per avergli suggerito di nascondere ciondolo e pietra altrove.
- Questo non c’entra … - Rispose il mago dagli occhi scuri, notando l’altro incupirsi ulteriormente dopo avere posato lo sguardo in un punto ben preciso del suo collo.
* Che diavolo gli sarà preso? * Pensò il professore prima che l’altro non lo afferrasse brutalmente per i polsi strattonandolo.
- Che cosa significano quei segni che hai sul collo? - Sibilò il biondo incenerendolo con lo sguardo
In principio Severus non capì, poi si ricordò della sera prima e dello stupido scherzo che l’animagus gli aveva fatto sulle scale … in effetti quell’idiota di Black lo aveva baciato e mordicchiato proprio in quella zona; probabilmente gli aveva lasciato uno degli inconfondibili segni che lasciano i baci.
Il primo istinto del professore fu quello di negare, ma poi decise che in fondo quella era proprio la scusa di cui aveva bisogno per troncare definitivamente, bastava fare credere a Malfoy che aveva una relazione con qualcun altro… magari proprio con quel cerebroleso di un canide.
- Hai davvero bisogno che te lo dica? - Chiese Severus con foga - Davvero non lo immagini da solo? -
Veloce e inaspettato, il braccio del biondo mago si abbattè contro il professore colpendolo al volto con un tremendo ceffone.
Snape cercò di divincolarsi e sfuggire alla presa dell’altro, ma fu raggiunto da un altro colpo che lo raggiunse tra il mento e la bocca, rompendogli un labbro e facendolo cadere a terra.
- Chi è? - Chiese Lucius con le mani che gli tremavano, fissando l’altro mago rialzarsi e tamponarsi la bocca con un lembo del mantello. - Chi è il tuo fottuto amante? -
Il maestro di pozioni si sentì stringere il cuore distogliendo lo sguardo; non poteva sopportare che Lucius lo guardasse a quel modo: come se lo stesse odiando.
E in effetti, probabilmente in quel momento lo stava detestando davvero.
- Sirius Black … - Biascicò deciso comunque ad andare fino in fondo - …è lui il mio compagno -
Malfoy rimase per qualche attimo immobile, quasi non riuscisse a capacitarsi di cio che aveva sentito.
- Molto bene - Riuscì a sussurrare, prima che le voci di due persone a Severus ben note, li raggiungessero: Remus e Sibilla erano oramai prossimi al luogo in cui si trovavano i due ex amanti.
- Vado a informare il signore oscuro che sei ancora dei nostri - Disse il desth eater voltando le spelle a Snape - … Tu cerca di non fare passi falsi e inoltre … - Continuò girando il capo e guardando intensamente l’altro mago, che lo fissò negli spendidi occhi color ghiaccio - … Non credere che questa storia sia finita qui -
Detto questo Lucius sparì velocemente, trasportandosi lontano.
Severus portò una mano al viso e rimase per pochi attimi a fissare il proprio sangue colorare le dita.
Lucius l’aveva ferito … Lucius lo odiava …
Ma dopotutto era meglio così.
Sentì qualcosa muoversi attaccato alla cintola e il professore ricordò di avere lasciato Brunello sepolto nella borsa con le pozioni, così si affrettò a liberare il ciondolo, che appena lo vide lo osservò insistentemente.
- Hai un fidanzato piuttosto violento Snape - Commentò con aria cupa
- Non è il mio fidanzato - Si affrettò a rispondere Snape, il quale velocemente raggiunse la Cooman e Lupin che lo chiamavano a gran voce.
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