Il Ciondolo delle Tre Ametiste

capitolo XV

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Raggiunti i due compagni, Snape fu assalito da una gran moltitudine di domande, che andavano dal dove era stato, al perché avesse il labbro rotto. Il professore rispose ad ognuna di esse con una specie di grugnito, il quale diede ad intendere a Lupin e alla Cooman, che il mago bruno non aveva nessuna voglia di chiacchierare e tantomeno era dell’umore di fornire loro spiegazioni riguardo alla sua temporanea scomparsa.

Avevano così ripreso il cammino per raggiungere Lockart al loro accampamento di fortuna in religioso silenzio, rotto ogni tanto dai sospiri di Remus, che non smetteva di girarsi e guardarsi alle spalle, con speranza di scorgere l’alta figura di Sirius.

- Chissà dove si sarà cacciato Black … - Riflettè la Cooman individuando i suoi pensieri ( è o non è una grande indovina? Nd Swan )- Ci mancherebbe solo perdere anche lui … -

- Bah … non sarebbe una gran perdita … - Asserì il professore di pozioni, decidendosi finalmente ad uscire dal suo mutismo.

- Sigh … spero solo che non si sia sentito male dopo avere mangiato quella roba cucinata da Lockart … - Rispose Lupin torcendosi le mani con aria ansiosa - … Se gli succederà qualcosa sarà soltanto per colpa tua! - Aggiunse rivolto alla donna, che sghignazzava cercando di non farsi vedere dal lupo mannaro.

Tuttavia le preoccupazioni del lupo mannaro si rivelarono infondate, poiché pochi minuti dopo, sentirono una valanga di imprecazioni provenire da dietro le loro spalle e Sirius Black fece la sua comparsa, emergendo da un mucchio di cespugli spinosi.

- Sirius!!! - Gridò Lupin gettandosi verso di lui

- Dove ti eri cacciato? - Chiese la Cooman - Ormai credevamo che la pietanza di Gilderoy ti avesse definitivamente tolto di mezzo … -

- Con mio sommo piacere … - Aggiunse Sev guardando disgustato Remus e Sirius che si baciavano.

- Eh eh eh eheh …. - Sogghignò Black staccandosi dolcemente dal lupo mannaro e togliendosi alla meglio i numerosi rami impigliatiglisi tra le vesti - … stavo cercando Snape, quando ho trovato un’ altro membro della compagnia … - Rispose con gli occhi che scintillavano.

- Uh? - fecero i tre, guardando l’animagus con aria interrogativa

- spiegati … - Replicò seccamente Snape, temendo che quell’impiastro avesse assistito alla discussione sua e di Lucius. Tuttavia le preoccupazioni del professore si volatilizzarono, quando dalle spalle dell’ex prigioniero di Azkaban vide spuntare la fenice di Dumbledore, che planò con grazia tra i rovi, svolazzando poi allegramente sulle loro teste.

- Fawkes! - gridò Remus tendendo il braccio verso il magico volatile, che gli si posò sulla spalla in cerca di coccole. La fenice strusciò delicatamente la testolina dai superbi colori dorati contro la mano del professore, il quale aveva iniziato ad accarezzarla dolcemente. - Meno male … ti credevo ancora nelle mani dei death eaters! -

La fenice emise un allegro verso e sbattè le ali in segno di gioia: evidentemente neppure a lei andava a genio stare con Peter e la sua banda di pazzi, tantomeno chiusa in una squallida gabbia.

- Allora … vogliamo tornare? Sto crepando di fame - Disse Sirius, che pareva estremamente allegro.

I compagni obbedirono senza replicare altro, mentre l’animagus richiamava la fenice invitandola a posarsi sulla sua spalla.

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In poco tempo tornarono nel luogo dove avevano lasciato Lockart, che indispettito mescolava e rimescolava il suo manicaretto.

- Ma dove vi eravate cacciati? E’ la terza volta che scaldo il pranzo … - Li accolse con aria accigliata

- Scusa Gildy caro - Cinguettò la Cooman

Così tutti i membri della compagnia si sedettero a terra consumando con sospetto le pietanze consumate dal biondo mago, che a sorpresa si era rivelato un ottimo cuoco, anche se le sue creazioni culinarie non erano tanto belle alla vista quanto buone al gusto.

Dopo pranzo, si decise di rimettersi nuovamente in marcia, fissando la direzione di marcia verso nord, su consiglio di Brunello, che era stranamente rimasto al collo di Severus senza fare le solite storie per starsene appiccicato a Remus col fine di attentare alle sue virtù. In compenso il lupo mannaro era marcato stretto da Sirius, che avanzando tra gli alberi, gli cingeva la vita con un braccio, lasciando scivolare di tanto in tanto la mano verso il bel sedere del compagno.

Più indietro, Lokart stava intrattenendo la Cooman con una delle sue solite carrellate di battute e freddure, tratte dalla raccolta completa del suo ormai famoso libro “ Io simpatico Umorista “. La Cooman fingeva spudoratamente di ascoltarlo, mentre continuava a leggere con attenzione quello che sembrava un compendio sull’interpretazione divinatoria dei tarocchi.

A circa una decina di passi da loro avanzava Snape, con al collo Brunello.

- Allora, si può sapere cosa mi devi dire che non possa essere ascoltato anche dagli altri? - Chiese il professore di pozioni con nervosismo; non sapeva spiegarne il motivo, ma avvertiva che il ciondolo magico doveva dirgli qualcosa a proposito di Lucius, ossia proprio l’ultima persona della quale avesse voglia di parlare.

- Senti Snape … - Iniziò Brunello esitante - Non ho detto che gli altri non lo devono sapere, ho semplicemente puntualizzato che volevo che tu fossi il primo a saperlo dato cio che ho visto

prima … -

- Sapere che cosa? - chiese Severus sempre più agitato - Parla chiaro, non mi piacciono gli

enigmi! -

Il ciondolo sbuffò seccato

- Tsè … io mi preoccupo per te e tu invece …. che razza di atteggiamento! -

- Conoscendo la tua solita indole, questa tua improvvisa sensibilità mi pare alquanto sospetta … - Ribattè il professore; in effetti non era certo da Brunello una simile finesse verso uno dei propri compagni.

- E’ proprio per lo stesso motivo che voglio parlare prima con te, mio caro … visto che so come sei fatto - Ribattè Brunello arrabbiato

- Taglia corto e vai al dunque -

- Bene … - Rispose il ciondolo - Si tratta della prossima pietra … se ti ricordi, mentre eravamo nella foresta da soli, ti dissi che ne avvertivo la presenza … ma era in qualche modo sfuocata … -

- Si … dunque? - Chiese Severus sentendosi stringere lo stomaco - … Secondo te, la pietra è qui intorno? In questo bosco? -

- Non mentire - Rispose Brunello guardandolo con occhi indagatori - hai capito benissimo a cosa mi sto riferendo, altrimenti non avrei voluto parlarti da solo . -

Severus si fermò sul posto, incapace di muovere un altro passo. I suoi timori, dettati dall’istinto, si erano infine rivelati fondati.

- Vuoi … vuoi dire che Lucius possiede la seconda pietra ? -

Il ciondolo annuì e in quel momento Lockart si girò verso il professore di pozioni, gridando

- Ehy Severus!!! Non rimanere indietro!!! -

- Arrivo! - Ribattè l’interpellato rimettendosi in marcia - Ma no … non è possibile - Replicò poi rivolto al magico gioiello - Questo vorrebbe dire che Lucius è a conoscenza di tutta la storia! -

- Non necessariamente - Replicò Brunello - Anzi, è molto più probabile che possieda cio che cerchiamo senza esserne consapevole; sono certo che quando l’abbia incontrato non portasse addosso la pietra -

- Ma come può essere? Allora come hai potuto … -

- E’ semplice, tutte le gemme hanno attorno a loro un campo di energia molto potente che si trasmette a qualsiasi cosa o persona le tocchi o viva in stretta simbiosi con esse. Di certo l’ametista si trova molto vicina a Malfoy … a casa sua magari, celata da qualche parte … oppure nascosta in qualche suo oggetto personale … insomma, se talloniamo il tuo ex fidanzato, è certo che troviamo la pietra! -

- Si chiama Lucius … - Ribattè Severus infastidito dal modo in cui Brunello aveva appellato il biondo mangiamorte. - In ogni caso … hai qualcosa da chiedermi, no? -

Il ciondolo lo osservò con sospetto

- Di che parli? - Chiese

Severus sbuffò, sorridendo amaramente

- Andiamo … so benissimo qual è la tua idea; tu vuoi che io vada da Lucius per cercare la pietra … è ovvio, altrimenti perché mi avresti parlato in privato? -

- Non essere sciocco - Rispose il ciondolo, facendo trasalire il professore per lo stupore - Se ti ho voluto parlare è proprio per il contrario! Avevo immaginato che una volta saputo di Lucius, ti saresti precipitato a fare l’eroe da solo … e questo devi assolutamente evitarlo, la compagnia non deve dividersi, abbiamo bisogno dell’impegno di tutti per raggiungere il nostro scopo! -

- Se io andassi, sarei certo di riuscire … - Disse Snape - conosco bene Malfoy Mannor e … -

- Non metterti in testa strane idee … ho visto che cosa è successo prima con quel pazzo del tuo amante … non vorrai andartene da solo nella tana del nemico e poi … -

- Smettila … - Ruggì Severus - Ti ho detto che io e quell’uomo non stiamo più insieme ! -

- Ecco, proprio questo … - Ribattè Brunello irritato - Tu sei ancora cotto come una pera di quel tipo, altrimenti non gli avresti permesso di trattarti a quel modo; se andassi da lui solo, chissà che combineresti ! -

- Ah! Ecco! - Gridò il professore arrabbiato - La verità è questa: non ti fidi di me, Pensi che io sia una spia del signore oscuro! non è così? E’ per questo che non vuoi che vada solo! -

- Questo non è assolutamente vero, ho piena fiducia in te e la stessa cosa vale per tutti gli altri! Sei un elemento fondamentale per il nostro gruppo, se fossi scoperto verresti di certo ucciso e questo non possiamo permettercelo! … -

- Tsk … mi stai prendendo in giro ! - Disse Severus sogghignando

- Non ti sto prendendo in giro - Rispose il ciondolo - E’ la pura verità … e mi pare che se c’è qualcuno che non si fida, quello sei tu! -

Snape a quella affermazione tacque; in effetti Brunello non aveva tutti i torti, in fondo tutti quanti i suoi compagni si erano comportati in maniera molto amichevole con lui … era stato lui stesso a cercare di tenerli il più possibile lontani.

Chiudere il suo cuore e la sua anima … da quanto tempo non faceva altro che tenersi al di fuori di ogni rapporto di amicizia? Tanto … Troppo …

Le uniche persone con le quali riusciva ad essere veramente se stesso erano Dumbledore e … Lucius.

- Senti Snape … - Continuò Brunello - Non sono qui per criticarti, ma per chiederti di non fare cazzate ok? Più tardi parlerò agli altri di tutta la questione e tu collaborerai senza colpi di testa, Ok?

- Ok … però non azzardarti a raccontare quello che hai visto; nessuno deve sapere cosa c’è stato tra me e Lucius! - rispose Severus con aria mentre Brunello lo fissava con sospetto, deciso a tenere d’occhio il professore. - … Ora raggiungiamo gli altri … -

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Poco dopo, Brunello chiamò a raccolta gli altri e li informò sul luogo in cui con grande probabilità si trovava la seconda ametista.

- Coooosaaaa??? - Chiese Remus - Dobbiamo andare a Malfoy Mannor??? Ma è un suicidio! -

- Non ti preoccupare tesoro, ci sarò io a difenderti! - Esclamò Sirius platealmente, abbracciando il lupo mannaro e approfittandone per palparlo generosamente in qua e in là.

- Ehy, ci sono anch’io!!! - Esclamò Brunello saltando dal collo di Snape addosso a Remus, che in breve si trovò la faccia dorata del ciondolo proprio di fronte.

- Remuuuusssss … finalmente potrò assaggiare le tue dolci labbraaaa!!!! -

- EEEKKKKKK -

Ma invece della calda consistenza del lupo mannaro, il ciondolo maniaco si ritrovò a baciare Sirius, che si era interposto tra se e il compagno.

- Puahhhhgggggg che schifoooooo ho baciato quell’idiota di Blackkkkk!!!! - Gridò Brunello svincolandosi e finendo nella tasca del mantello del mago dagli occhi ambrati, che fissava la scena allibito.

- Pua … saliva di ciondolo … - Commentò Black prima di ricevere un potente colpo in testa da parte del lupo mannaro che lo fissava assai scuro in volto.

- Moony, ma … -

- PORCO! - Replicò l’altro arrabbiatissimo - anche con Brunello mi tradisci ! Mi fai schifo SCHIFO!!!! -

-IO!!!!! … Veramente è lui lo schifoso! - Gridò Black cercando di difendersi dai colpi del compagno, mentre dal suo nascondiglio Brunello ridacchiava …

- Oh, andiamo ragazzi, non litigate! - Prese parola Gilderoy - Per rallegrare l’atmosfera racconterò una magnifica barzelletta … -

- NOOOOOOOOOOO - Gridarono in coro tutti quanti, precipitandosi addosso al biondo per tappargli la bocca, ma ormai era troppo tardi …

- Sapete cosa dice una svedese dopo 30 rapporti sessuali??? Stoccolma … ah ah ah ahh!!!! Capita??? Sto- colm-- WAAAAHAHAHAHAHAHHAHAHAHA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! -

Dopo qualche attimo di shock, tutti gli altri membri della compagnia si ripresero e con un rapido incantesimo legarono e imbavagliarono il malcapitato mago, lasciandolo per aria a testa in giù, utilizzando un incantesimo levitante

- Per un po’ lo trascineremo con la magia ok???? -

- Ohhhh!!!! Finalmente un po’ di pace! -

- A proposito, Moony adesso possiamo fare paceeee???? ( Black sbavante ) daiiiiii -

- Neanche per sogno, abbiamo un sacco di strada da fare -

- Lupin ha ragione, Black, sei sempre il solito pervertito! - intervenne Brunello emergendo dalla tasca di Moony, che lo prese appendendoselo al collo

- Senti chi parla … - Disse la Cooman con uno strano ghigno; sembrava piuttosto eccitata all’idea di avere Lockart, davanti a se, legato e imbavagliato.

Snape la guardò fregarsi le mani, ringraziando Merlino di non essere nei panni del vanesio mago; mentre sospirando pensava a come avrebbe potuto insieme a quell’improbabile banda, eliminare il signore oscuro.

- Bene, allora se non si scopa, tanto vale andare - Esordì Black prendendosi un altro ceffone da Moony e attirando nuovamente sulla sua spalla la fenice di Dumbledore con l’ausilio di un biscotto.

Cosa che non passò inosservata al professore si pozioni, che trovò alquanto sospetta la strana e improvvisa affezione dell’animagus al variopinto pennuto … Il mago si ripromise di tenere d’occhio Sirius … chissà che aveva in mente?

Dopodiché l’intera compagnia si mosse nuovamente verso nord.

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