Le Due Facce della Stessa Medaglia

capitolo IX

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MATTINO DEL 1 SETTEMBRE, Scuola di magia e Stregoneria di Hogwarts

Sirius fu svegliato dall'incantesimo-sveglia che aveva preparato la sera prima. Erano le sette del mattino e Remus dormiva tranquillo tra le sue braccia.

"Remus...Remus dobbiamo andare..." sussurrò.

Remus si mosse nel sonno, poi aprì gli occhi. "Ciao..." disse con la voce roca per il sonno.

"Ciao..." Sirius baciò Remus e si alzò "...avanti, alzati...andiamo a salutare Silente e poi via a casa"

Arrivarono nell'ufficio di Silente quando il resto del castello si stava appena iniziando a svegliare, tutti i professori correvano da una stanza all'altra per preparare tutto per l'arrivo degli studenti.

"Silente, noi stiamo per andare, se Hagrid é arrivato..." disse Srius. "Hagrid?" domandò stupito Remus.

"Si...non preoccuparti vedrai dopo..." rispose Black.

"Oh si si...Hagrid é appena arrivato...mi spiace tanto che non possiate rimanere per vedere Harry...sarebbe stato contento di rivedervi. Ma capite bene che sarebbe rischioso farvi vedere dagli altri ragazzi..."

"Certo Silente...la capiamo benissimo...ora dobbiamo andare" Sirius strinse la mano del Preside, così come fece anche Remus.

"Arrivederci...e buona fortuna" augurò Silente mentre i due uscivano.

"Ora mi spieghi cosa centra Hagrid?" domandò di nuovo Remus.

"Vieni e vedrai..." uscirono dal castello, e fuori, sotto il sole pallido del primo mattino, li attendeva Hagrid con accanto una grossa motocicletta.

"Oh mio Dio Sirius...la tua vecchia moto! Ma come hai fatto...?" disse Remus avvicinandosi al veicolo con gli occhi sbarrati dallo stupore.

"Sono stato io sono stato Professore...Sirius mi ha chiesto di andarci a prendere la sua vecchia moto giù alla sua vecchia casa...va ancora bene, ma però ha bisogno d'un cambio di olio c'ha bisogno..."

"Grazie Hagrid...la rimetterò a posto una volta che saremo a casa...vieni qui vecchio amico" disse Sirius abbracciando l'omone "Ci rivediamo presto...e su non piangere, sei sempre stato troppo sensibile..."

"Ci mancherete molto qui a noi" disse con gli occhi lucidi appena visibili tra i folti capelli e la grossa barba nera "Siete sicuri che non volete che ci dica niente a Harry?"

"No Hagrid non dirgli niente...Sirius gli scriverà presto...e poi abbiamo pensato che potrebbe passare il Natale da noi, se gli fa piacere...abbiamo un sacco di cose da dirgli" disse Remus dopo aver abbracciato anche lui il mezzogigante.

"Oh ma certo che ci fará piacere, ci sarà contentissimo Harry..."

"Bene...addio Hagrid, e salutaci tutti gli altri!" disse Sirius montando in sella e mettendosi in testa il polveroso casco. "Addio Hagrid" disse Remus, e si andò a posizionare dietro Sirius, anche egli mettendosi un grosso casco.

"Sei pronto Remus? Tieniti forte" disse Sirius dopo essersi sistemato gli occhialoni. Remus strinse le braccia attorno al petto di Sirius "Vai!" disse.

Dopo qualche sbuffo la moto partì, ed in men che non si dica volava sopra gli alberi della foresta di Hogwarts come se fosse la cosa più facile del mondo.

Il volo fu molto piacevole. Remus si teneva stretto a Sirius, la testa appoggiata sulle sue spalle, mentre sotto di loro si avvicendavano i campi e i boschi su cui entrambi avevano corso tempo prima, un cane ed un lupo che si rincorrevano durante un notte dì luna piena, per arrivare alla scuola della loro infanzia...

Su una collinetta furono ben presto visibili una chiesa attorniata da alcune lapidi. Remus ebbe un sussulto. "Sirius" gridò, cercando di farsi sentire e di superare con la sua voce il frastuono dell'aria "Guarda là..." indico con un braccio la collinetta "Non é dove..."

"Si" rispose urlando Black "Vuoi fermarti?"

"Si...ti prego"

In pochi minuti planarono vicino la chiesa, il luogo era deserto. Si avvicinarono alla lapidi, in cerca di qualcosa..."Eccola" disse Sirius indicando una lapide molto semplice, che se ne stava da sola, separata dalle altre...

QUI GIACCIONO IN PACE JAMES E LILY POTTER

IL CUI CORAGGIO ED AMORE FURONO TALI DA PORTARLI A RINUNCIARE

ALLA PROPRIA VITA PER SALVARE IL LORO BAMBINO

PER SEMPRE RICORDATI DA PARENTI ET AMICI

James Potter Lily Potter Evans

1960-1981

"James...Lily..."disse in un soffio Remus. Una lacrima gli scendeva sulla guancia.

"Hey ragazzi...come state?" disse Sirius rivolto alla tomba, avvicinandosi e posando un braccio sulla spalla di Remus.

Ci fu un momento di profondo silenzio.

"Jim, guarda, hai visto siamo di nuovo insieme, io e Sirius, come ai vecchi tempi...saresti fiero di noi"

"Lily, ti ricordi tutte quelle volte che ti chiedevo di trovare una ragazza per Remus...?"

"Tu le chiedevi di trovarmi una ragazza??" chiese Remus stupito, guardando Black con un'espressione di disapprovo.

"Eh già...tu eri sempre lì tutto solo...io e Lily ci preoccupavamo per te...ehi, ti ricordi Lily, come le respingevo tutte...questa é troppo seria, questa é troppo vivace, questa non gli piacerà...ti facevo disperare...e chi se lo immaginava che le respingevo tutte perché ero geloso..."

"Tu...tu geloso?"

"Si Lunastorta...credo di averti sempre amato...forse ero troppo vigliacco per dirtelo..."

Remus sorrise mentre Sirius ancora guardava la lapide, soprappensiero. "Be'...un po' lo avevo capito sai...quella sera...quel bacio..." disse Remus.

"Già...quella sera" anche Sirius sorrise "Vogliamo andare?" domandò distogliendo lo sguardo, come se fosse riapprodato con i piedi per terra dopo un sogno.

"Si...aspetta solo un momento..." Remus si avvicinò ad un roseto. Colse un fiore e con la bacchetta magicamente lo fece diventare blu. "Ecco Lily...una rosa blu per te...come ti piacevano" disse, posando la rosa sulla tomba.

"Addio ragazzi...alla prossima" disse Sirius.

"Non vi dimenticheremo mai" aggiunse Remus con una lacrima. Si diressero entrambi alla motocicletta, per riprendere il loro viaggio, con il cuore in frantumi e la testa piena di ricordi. Davvero non li avrebbero dimenticati...mai.

NOTTE DEL 31 OTTOBRE di molti anni fa, Godric's Hollow

Sirius fece volare la sua moto come mai aveva fatto prima. Quando vide sotto di lui la bella casetta di Godric's Hollow planò e parcheggiò la grossa motocicletta nel giardino. Nella buia notte senza stelle solo la fioca luce di un lampione illuminava la strada. Sirius spinse la porta, che si aprì con un cigolio. Davanti a lui si profilava un insieme disordinato di mobili in frantumi, mucchi fumanti di legno, vetri rotti.

"Oh Dio..." non ci aveva voluto credere fino a quel momento. Nel salotto un corpo senza vita era steso a terra, la faccia sul pavimento, i capelli rossi sparsi sulla nuca. Attorno, una pozza di sangue.

"Lily..." sussurrò, la voce rotta dal pianto. Continuò il giro della casa. Dietro un angolo, in un corridoi, un altro corpo. James Potter era lì, steso per terra, senza vita, gli occhiali distrutti, la bacchetta ancora in mano.

"James...no" le lacrime gli scendevano copiose. Si abbassò e chiuse gli occhi dei due amici.

Poi sentì un lamento, un pianto. "Harry!" si affrettó a cercare tra il mucchio di stoffa distrutta, dove trovò il piccolo Harry piangente. La fronte sanguinava. Sirius lo prese in braccio e cercò di farlo calmare, curò la sua ferita con la bacchetta, ma neanche la magia poteva fare niente per la cicatrice che si era formata sulla fronte del bambino, a forma di saetta. "Oh Harry...diventerai famoso per questo" disse, stringendo forte il piccolo. "Ti giuro...ti giuro sui corpi senza vita dei tuoi genitori...che vendicherò questo scempio...fosse anche l'ultima cosa che faccio vendicherò James e Lily..."

La porta si aprì di colpo, Sirius si voltò e sfoderò la bacchetta. Una figura enorme entrò a passi pesanti.

"Hagrid...? Ma cosa ci fai...?" disse Sirius riponendo la bacchetta.

"Sirius, Silente m'ha detto.....oh no..." mormorò vedendo i corpi dei Potter "No..no...no" anche lui piangeva. "Si--Silente mi ha detto di prendere Harry...ci ha trovato una casa, m'ha detto" disse cercando di asciugarsi le lacrime con la manica del pastrano.

"No Hagrid, io sono il padrino di Harry, é compito mio prendermi cura di lui..."

"Silente dice che potesse essere pericoloso...tu sei un mago, Colui-che-non-deve-essere-nominato ti cerca, Harry sarà più al sicuro tra babbani..."

"Come al solito ha ragione Silente..." disse Black con un sorriso "Eccolo Hagrid" continuò porgendo Harry al mezzogigante, che lo accolse tra le sue braccia come se fosse una delicata bomboniera di cristallo "Abbiate cura di lui" aggiunse soffocando un sospiro "Fuori c'é la mia moto volante...prendila, arriverai prima"

"Grazie Sirius...addio e buona fortuna"

"Addio Hagrid...io devo trovare Pete adesso..."

Alcuni giorni dopo i funerali dei Potter portarono a Godric's Hollow una nutrita schiera di strani tipi con il mantello. I cittadini non sapevano cosa fare o pensare...avevano rispettato i Potter, anche se li avevano sempre giudicati persone misteriose...

Remus Lupin faceva parte del corteo funebre. Accanto a lui il Preside Silente, e la Professoressa McGranitt, che si reggeva a mala pena, il fazzoletto sempre sugli occhi lucidi.

"Remus...lei ha saputo cosa é successo qualche giorno fa, vero...?" chiese Silente, cauto.

Lupin aveva un volto che chiaramente esprimeva i suoi sentimenti in quel momento: dolore, impotenza, ma soprattutto...rabbia. Distolse gli occhi ambrati dal trise spettacolo del carro mortuario davanti a lui, e si rivolse al preside.

"Si, lo so Preside..." disse in maniera seria.

"Chi se lo sarebbe mai aspettato..."

"Non io preside, non da parte di Sirius..." la voce fu come rotta da un palpito, ma l'espressione era ancora rigida, severa.

"Vuole parlarne...?"

"Non c'é molto da dire, Preside...ho perso tre amici nel giro di pochi giorni, e quello che credevo il migliore, quello che stimavo ed amavo più di un fratello, be' lui...spero solo che ad Azkaban abbia tutto il tempo necessario per pensare a ciò che ha fatto, per corrodersi l'animo tra i terribili e laceranti rimorsi...io---noi gli avevamo aperto i nostri cuori, e lui ne ha approfittato per piantarci un pugnale dentro..."

"Figliolo, lei é tanto giovane, imparerà a superare, a perdonare..." disse Silente, cercando di confortare Remus.

"No. Mai" disse risoluto "Sirius ci ha traditi tutti...ha tradito la fiducia che gli avevamo dato...che James e Lily gli avevano dato...non merita il nostro perdono"

Continuarono a seguire il corteo fino ad una collinetta, dove i signori Potter furono seppelliti vicino ad una chiesa, in disparte, lontano da occhi indiscreti.

Remus fu l'ultimo a lasciare il cimitero. Prima di andarsene si fermò davanti alla lapide di marmo "James...Lily...sappiate che Sirius pagherà per quello che ha fatto, a voi ed a Pete...non lo perdonerò mai...io...io credevo di...amarlo. Ci ha traditi...mi ha ingannato...ed ora avrà ciò che si merita..."

Si allontanò con la mente piena di odio verso la persona a cui più aveva voluto bene per sette lunghi anni della sua vita. E non sapeva che un giorno, lontano, si sarebbe amaramente pentito di quelle parole.

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