Le Due Facce della Stessa Medaglia
capitolo V
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NOTTE DEL 16 AGOSTO, Foresta Proibita nelle prossimità del Castello di Hogwarts
Le due figure canine si muovevano veloci nel buio della foresta. Il rumore ovattato delle loro zampe sul fogliame era coperto dai mille sinistri strepitii provenienti dalle cime degli alberi.
Finalmente la foresta lasciò posto al grande spazio verde che separava la capanna di Hagrid dalla scuola. Davanti agli occhi fiammeggianti delle due bestie si prospettava maestoso e bellissimo il Castello di Hogwarts, con le sue mille finestre. Nessuna di queste era illuminata. L'unico fascio di luce proveniva dal grande portone d'entrata, semiaperto. Più i due si avvicinavano, più si faceva nitido il profilo di un'alta figura incappucciata che si stagliava controluce all'entrata del castello.
Quando arrivarono all'ultimo gradino della grande scalinata che precedeva l'ingresso, la figura si mosse contro di loro: mantello color porpora, lunga barba argentata...era Albus Silente, che osservava i due animali attraverso gli occhiali a mezzaluna, con un dolce sorriso sulle labbra.
Sirius si trasformò rapidamente, riprendendo la sua forma umana. Silente gli si avvicinò e gli strinse la mano "Oh finalmente...mi stavo congelando il naso qui fuori ad aspettarvi...Bentornato a Hogwarts" disse con la sua voce solenne e gentile.
"Venite, venite, entrate pure" continuò, guidando Sirius e Lunastorta all'interno, dove la sala d'ingresso era illuminata da alcune candele sospese a mezz'aria.
"Vedo che il nostro amico Professor Lupin ha imparato a controllare i suoi istinti..." disse indicando il grosso lupo. "Quando é con me, non é pericoloso. Si sente al sicuro..." rispose Sirius, accarezzando dolcemente la testa di Remus.
Salirono lo scalone principale, e si ritrovarono in un grande corridoio al cui termine c'era una porta spalancata. Sirius aveva quasi dimenticato quanto enorme ed imprevedibile potesse essere quel luogo.
"Dormirete qui per questa notte, domani mattina di buon ora avremo una riunione per decidere il da farsi. E potrete assistere anche alla pubblica lapidazione del quipresente da parte dei suoi amatissimi colleghi..." disse Silente ironicamente, con una risata sarcastica. Allora gli altri insegnati non sapevano nulla dell'arrivo di Black. Che vecchia canaglia, pensò Sirius, e osservando il preside che faceva luce nella piccola ma accogliente stanza, non poté che sorridere.
"A parte gli scherzi, Sirius...sono molto felice di riavervi qui...entrambi. Sono tempi duri per noi, é sempre bello ritrovarsi tra veri amici" si allontanò da Black e da Lupin, chiudendosi la porta alle spalle. "Vi auguro buona notte".
Rimasto solo nella camera con Remus, Sirius si tolse il mantello, si distese su uno dei due letti, e con un gesto della mano chiamò a se Lunastorta. Il lupo si accomodò disteso accanto al mago, con la testa placidamente adagiata sul petto di Sirius, il quale gli carezzava dietro le orecchie, osservando il soffitto con aria distratta, la mente immersa in mille pensieri.
Era a Hogwarts. Di nuovo a Hogwarts, e non come fuggiasco questa volta, ma come amico. Ed insieme a lui c'era la persona più importante della sua vita.
Per la prima volta dopo anni Sirius si sentiva a casa. Per la prima volta dopo anni il suo sonno non fu tormentato da orribili immagini di Azkaban, ma allietato da pensieri felici, di lui e Remus, James e Lily, i tempi della scuola quando tutto sembrava più entusiasmante, e poi Harry...finalmente gli incubi avevano lasciato il posto a nuovi sogni...
1 SETTEMBRE di molti anni fa, Scuola di magia e Stregoneria di Hogwarts
Lo spettacolo che si prospettava agli alunni del primo anno era davvero magnifico. Il Castello di Hogwarts si ergeva nella sua cupa maestosità dall'altra parte del grande specchio d'acqua in cui sinistre ombre si muovevano furtive. La serata era tranquilla, il cielo blu era illuminato da un manciata di stelle, non c'era una nuvola ad oscurare la mezzaluna bianco latte.
Remus e Sirius erano rimasti insieme durante tutto il viaggio sull'Hogwarts Express, ed avevano attraversato il lago con delle barche automoventi su cui avevano fatto la conoscenza di Severus Piton, un ragazzo con i capelli neri ed il naso aquilino che non aveva detto una parola durante tutto il tragitto.
"Bel tipo quello" disse Sirius appena usciti dalla barca. "Proprio un simpaticone. Ehi Remus, non sarebbe bello se ci mettessero nella stessa casa?" domandò con entusiasmo cambiando discorso.
"Sarebbe fantastico" disse Remus sorridendo. Per lui non era mai stato facile farsi degli amici. Era troppo timido. Anzi, ora che ci pensava bene, non aveva mai avuto amici. Eppure con Sirius erano bastate solo poche ore per andare d'accordo. Erano così diversi che si completavano a vicenda, come due facce della stessa medaglia.
Dopo la breve traversata in barca, finalmente arrivarono tutti all'entrata del castello. Un uomo dalla lunga barba marrone li attendeva lì.
"Benvenuti...o bentornati a Hogwarts. Sono Albus Silente, Preside della Scuola. Prego, alunni del primo anno, entrate pure"
Tutti i ragazzi più grandi fecero passare per primi i nuovi iscritti, che entrarono nel castello un po' impauriti, con tanta curiosità. Attraversarono una grande sala d'entrata in cui spiccava un enorme scala, e poi entrarono in una camera che era attraversata da quattro enormi tavoli con i colori delle quattro case: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Sulla parete in fondo c'era un'altra grande tavola, dove erano seduti tutti quelli che dovevano essere gli insegnati.
"Oh mio Dio Sirius...guarda!" esclamó Remus indicando il soffitto, e dando un colpetto alla spalla dell'amico.
Sirius alzò la testa e nel vedere ciò che lo sovrastava, deglutì. Non c'era soffitto, ma solo altissime mura che si confondevano con il cielo. Non un cielo qualsiasi, però. Costellazioni, pianeti, nebulose, stormi di stelle cadenti. Era uno spettacolo mozzafiato.
"Non é vero sapete, é un cielo magico. In realtà lì c'é un soffitto" disse una voce dietro loro. I due, che erano stati per alcuni secondi con il naso all'insù, non badando alla massa di gente che spingeva dietro, si voltarono, e videro un ragazzo magro, con i capelli neri e scombussolati, e con grandi occhiali tondi. "L'ho letto sulla guida di Hogwarts. Scusatemi, mi presento: mi chiamo James Potter"
"Io sono Sirius Black" e nel dire ciò Sirius diede la mano a James e fece il suo solito sorriso smagliante.
"E io sono Remus Lupin, molto piacere"
"Su andiamo, la cerimonia sta per iniziare" consigliò James.
Tutti gli alunni del primo anno furono disposti davanti alla tavola degli insegnati, mentre gli altri prendevano posto alle tavolate delle rispettive case. Silente fece un breve discorso che i nuovi arrivati trovarono un po' bizzarro, e poi chiese ad una donna alta e con i capelli neri, la Professoressa McGranitt, di portare il Cappello Parlante.
La..."creatura"...eseguì il buffo rito della canzone di benvenuto, mentre tutti i ragazzini che aspettavano di essere smistati tremavano per l'emozione.
"Bene, ora leggerò i vostri nomi. Verrete qui a sedervi sullo sgabello, e quando il Cappello avrà scelto la vostra Casa di appartenenza, vi andrete ad unire con i vostri nuovi compagni" disse la McGranitt con una voce ripetitiva, severa.
Alcott, Louise May...Tassorosso! Urlò il cappello. Ed una bambina con i capelli biondi e l'aria sollevata andò a sedersi alla tavola dei Tassorosso, con un applauso dei ragazzi lì seduti.
Black, Sirius.
Sirius deglutì, strinse la mano di Remus e si andò a sedere sullo sgabello. Il pesante cappello fu posizionato sulla sua testa, e ci volle un attimo solo perché questo urlasse "Grifondoro", con relativo applauso degli alunni di quella casa. Il ragazzo fece un grosso sorriso in direzione di Remus e si andò a sedere.
Altri ragazzi e ragazze si avvicendarono sullo sgabello...Evans, Lily...ed una ragazza con i capelli rossi fu assegnata a Grifondoro. "Carina però" bisbigliò Potter a Remus che era seduto vicino a lui.
Finalmente arrivò il turno di...Lupin, Remus. Il ragazzino si andò a sedere sullo sgabello. Il cappello era pesante e logoro, e nell'istante in cui gli fu posto in testa Remus sentì come un contatto mentale con quella cosa viva. Gli pareva quasi di sentirne la voce..."Uhm, un cuore leale e coraggioso...ma un mistero racchiuso dentro...un tipo riflessivo e solitario..io direi Corvonero..."
"No ti prego!" pensò Remus
"E perché mai...?"
"Sirius..." e nel pensare ciò Remus mandò uno sguardo preoccupato al suo amico seduto tra i Grifondoro.
"Oh. Capisco. La forza dell'amicizia...una giovane amicizia, ma già fondamentale per entrambi" era come se il cappello potesse leggere nei suoi più reconditi pensieri..."Al fato non si può sfuggire, ma gli si può sempre dare una mano...ti dono questa opportunità, ma sta attento a non sprecarla...."
Grifondoro! Finalmente urlò il cappello. Remus fu alleggerito da quel terribile peso che sentiva nello stomaco, e con il più gioioso dei sorrisi si andò a sedere vicino a Sirius, che si congratuló buttandogli un braccio intorno alle spalle "Evviva, siamo insieme!Pensa come ci divertiremo!" Esclamó felice scotendo con gioia l'amico.
Altri nomi e poi...Malfoy, Lucius, che fu subito assegnato a Serpeverde. "Toh guarda, il nostro amico" esclamó Sirius con un sorriso sarcastico.
Potter, James fu assegnato a Grifondoro, con gioia di Remus e Sirius...mentre Piton, Severus fu assegnato a Serpeverde, con gioia anche maggiore per i due amici "Meno male, non ci dovremo sorbire quella specie di avvoltoio" disse Sirius con un sospiro di sollievo.
Dopo che tutti furono smistati, sulle grandi tavolate apparve ogni sorta di cibo e bevanda. La lauta cena fu condita da risate, presentazioni, e tante domande da parte dei nuovi arrivati.
"Pensa che bello" iniziò Remus a fine cena "questo é l'inizio di una nuova vita per noi. Non sei emozionato?"
"Ma certo che lo sono. Chissà quante cose ci accadranno durante questi sette anni, quante avventure...e noi le affronteremo insieme, vero?"
"Si...insieme" rispose Remus, ed un sorriso gli illuminò il viso.
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