Le Due Facce della Stessa Medaglia

capitolo VII

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17 AGOSTO, Scuola di magia e Stregoneria di Hogwarts

Bastò un attimo, ed i ricordi di quel pomeriggio speciale balenarono nella testa dei due amanti. Ora finalmente avevano capito cosa aveva voluto dire la Dama in Grigio, sottolineando quelle parole. Ella aveva intuito cosa stava accadendo tra di loro anche prima che loro stessi se ne accorgessero, o quantomeno prima che avessero abbastanza coraggio per ammetterlo.

I ricordi furono interrotti da uno stuolo di omini buffi che, facendo molto rumore, attorniarono Remus e Sirius.

"Cosa desiderate, Signore?" chiese un elfo, ossequioso.

"Noi...vorremmo solo mangiare qualcosa" rispose Remus.

In men che non si dica si trovarono dinnanzi una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di Hogwarts.

Quando Remus si rimise completamente dalla notte precedente, i due lasciarono le cucine. Fuori li aspettava Silente.

"Bene...spero che ora siate abbastanza forti da affrontarli" disse, conducendoli alla sala insegnati. "Aspettiamo solo voi".

Silente entrò, seguito da Remus. Tutti i professori fecero un sorriso al collega che da tempo non vedevano. Tutti tranne Piton.

"Bene...sono sicuro che vi ricordate tutti bene del Professor Lupin" disse il Preside rivolto alle persone sedute attorno ad un lungo tavolo. Remus prese posto accanto alla Professoressa Sibilla Cooman, che lo saluto con un gesto della testa.

"Bentornato Remus" disse in maniera gentile la Professoressa McGranitt, che era seduta vicino ad una grande poltrona vuota, il posto di Silente. "Ora, Professor Silente, se lei si sedesse potremo iniziare..."

"Non così presto Minerva. Ho una piccola sorpresa per voi..."

Remus trattenne il respiro per un momento, sapendo ciò che stava per accadere.

"Prego, vieni avanti..." disse Silente rivolto alla porta.

Timidamente Sirius entrò nella sala. Quando fu sotto la vista di tutti, iniziarono le prime reazioni.

Piton si alzò di scatto in piedi, il viso rabbioso "SILENTE. Come osa..."

"Per favore Professor Piton...lasciatemi prima spiegare" disse Silente, andandosi a sedere e portando Sirius con se.

"Certo che ci deve una spiegazione...a tutti noi" disse la McGranitt in tono preoccupato.

"Cara Minerva...cari colleghi. Sapete fin troppo bene di quanto sia pericolosa e delicata la situazione. Da quando Voldemo--" i professori in sala emisero un piccolo gemito di paura e stupore "da quando Chi-sapete-Voi é tornato, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile. Sirius Black sa molte cose sui Mangiamorte, cose di cui noi non siamo a conoscenza, che lui ha imparato durante la sua prigionia ad Azkaban...dove fu rinchiuso per un crimine che non ha mai commesso!"

Un altro gemito di stupore percorse la sala. "Albus...se lei ci dice ciò...be', sa che noi tutti la rispettiamo e non crediamo che lei avrebbe mai portato un criminale a Hogwarts...forse...forse potremo dargli una chance..." disse la Professoressa McGranitt, pallida in volto, raccogliendo il consenso di tutti. O quasi. Piton si alzò di nuovo, e lanciò un'occhiata iniettata d'odio a Sirius.

"IO non le credo...anche se nutro un enorme rispetto per lei Silente, non mi fiderò mai di quell'uomo. É un criminale, e lei é uno sciocco se crede alle sue fandonie. Non ho intenzione di prendere parte a questa pazzia" uscì dalla stanza a passi pesanti, seguito dallo sguardo di tutti.

"Severus...no, ti prego..." cercò di fermarlo Remus.

"Non preoccupatevi. Severus Piton ha un caratteraccio, ma sotto sotto ama questa scuola. Anche lui ci aiuterà...acetterá la sua presenza" disse, rivolgendo lo sguardo a Sirius.

"No", pensò Sirius, fissando la porta che si era appena chiusa dietro il mantello nero di Piton. "Severus non lo fará mai...non gli sono bastati anni per placare la sua rabbia verso di me, non mi perdonerà mai..."

UN POMERIGGIO DI MARZO di molti anni fa, Scuola di magia e Stregoneria di Hogwarts

Minus e Potter affrettarono il passo quando si accorsero che Severus Piton li stava seguendo, cercando di carpire tutte le loro parole. Uscirono dalla scuola e si recarono a passo veloce verso la serra dove li aspettava una lezione di erbologia con tutti i Grifondoro. Solo quando furono ben certi che Piton non era più alle loro spalle ripresero a discorrere.

"Quel Piton...é diventato proprio impossibile. Non credo che Remus riuscirà a nascondersi ancora per molto. Ci ha preso di mira ormai..." disse James preoccupato.

"Non riesco a capire...perché ci odia tanto. Noi non gli abbiamo fatto niente" disse Peter.

"Ci odia perché sospetta che nascondiamo qualcosa...ed ha maledettamente ragione. E se trovasse il modo per farci espellere...allora attirerebbe tutta l'attenzione su di se...é questo che cerca, la nostra rovina e la sua fama...é invidioso..."

"Ormai sa benissimo che Remus esce di notte, e chissà se ha già capito che é solo durante le notti di luna piena..."

"Spero di no, sarebbe disastroso" rispose James, ed i due entrarono, andando a sedersi vicino a Remus e Sirius, che li aspettavano dentro.

"Ragazzi...stasera dobbiamo parlare del problema Piton..." disse James a voce bassa, cercando di non farsi sentire da nessuno, mentre curava la sua pianticella dai poteri curativi.

"James...stasera c'é luna piena..." disse Sirius.

"Oh mio Dio...me ne ero scordato. Dovremo far andare Remus da solo..."

"NO. É fuori discussione, potrebbe farsi del male..." disse Sirius con tono risoluto.

"Non parlate di me come se non fossi presente, per favore...Sirius, dovete discutere di questo problema. E lo farete questa notte. Io...io posso andare nella vecchia Stamberga, lì sarò al sicuro"

Il pomeriggio passò in fretta. Poche ore prima del tramonto Remus in compagnia di Sirius si recò al Platano Picchiatore, per poi entrare nel passaggio segreto. Prima di scomparire tra i rami Remus lanciò un'occhiata a Sirius. "Fai attenzione...ti prego" disse quest'ultimo, preoccupato. Tornò in fretta al castello e trovò James a Peter che lo aspettavano nella Sala Comune.

"Saliamo in camera" disse James. Quando furono al sicuro da occhi indiscreti, potettero rilassarsi e cominciare a parlare del loro problema.

"Piton sta diventando pericoloso...dobbiamo trovare un modo per fermarlo." esclamó James risoluto.

"Si, ma come?? Se scoprisse il nostro segreto...sarebbe la fine" disse Sirius.

"Io...io forse avrei un'idea" esordì Peter timidamente "Alcune settimane fa ero in biblioteca a consultare dei libri per i compiti di Incantesimi...su un vecchio libro c'era un incantesimo di persuasione...forse...forse noi potremo fare l'incantesimo su Piton e convincerlo a non perseguitarci più"

"É un ottima idea, Pete! Speriamo solo che l'incantesimo non sia troppo complicato...andiamo a cercare il libro, Sirius?"

"Andate voi, io vorrei andare a dare un'occhiata a Remus..."

"Va bene, saremo qui con il libro presto" disse James, uscendo dalla camera con Minus.

Sirius restò solo nella stanza per alcuni secondi, senza fare nulla. Avvertiva un senso di disagio. Da quando era riuscito a trasformarsi in cane, aveva acquistato una specie di sesto senso, un...qualcosa che gli faceva fiutare i pericoli, proprio come fanno gli animali. Nella stanza non era solo. E l'ospite indesiderato non tardò molto a farsi vedere. Da dietro uno dei pesanti baldacchini sbucò un muso allungato e un naso aquilino.

"PITON. COSA DIAVOLO CI FAI QUI?????" urlò Sirius.

"Sono venuto a spiarvi...ovvio. Ed ora so per certo che voi quattro avete qualcosa da nascondere. Parla, dov'é Lupin?"

"Non sono cose che ti riguardano e...ma come diavolo sei entrato???"

"Io sono abile, Black...so muovermi nell'ombra...é stato uno scherzo carpire la parola d'ordine ad un gruppetto di ragazzine del primo anno..." rispose con la sua solita voce melliflua.

"Sei un serpente!"

"Forse...ma sono vicino alla vittoria, e voi invece siete così vicini alla sconfitta che potete sentire il baratro che si apre sotto i vostri piedi...avanti, ormai non avete più nulla da perdere..."

"Sei un farabutto...ESCI IMMEDIATAMENTE DI QUI"

"Altrimenti che fai...chiami un professore? E come spiegherai l'assenza di Lupin?" i suoi occhi erano freddi come il ghiaccio.

"Io ti..." disse Sirius, avvicinandosi minacciosamente a Severus.

"Non provare neanche a toccarmi, o ne subirai le conseguenze" disse alzando una mano verso Sirius, lentamente. "Cosa c'é, sei talmente attaccato a quel...pezzente che rischieresti l'espulsione? É una nullità, Black...unisciti a me e non avrai niente a che fare con questa..."

"ADESSO BASTA" urlò Sirius lanciandosi verso Piton, prendendolo per il collo e sbattendolo al muro "DI TUTTO QUELLO CHE TI PARE SU DI ME, MA NON TI AZZARDARE A PARLARE DI REMUS A QUEL MODO" gli occhi neri erano lividi di rabbia e guardavano Severus con odio profondo. In quegli anni lui aveva sempre difeso Remus, da tutto e da tutti.

Allentò la presa, lasciando andare Piton, la mente più lucida ma la voce ancora nervosa ed arrabbiata "Sai...sai cosa ti dico? Vuoi scoprire dove é Remus, vero? Allora te lo dico io dov'é...nel parco, al Platano Picchiatore, lo conosci, no? Bene, vai lì, premi il grosso nodo al centro ed entra in un passaggio segreto che si aprirà...segui il tunnel...lì troverai Remus, e allora sarai contento, vero?"

Gli occhi di Piton si illuminarono, un sorriso maligno sulle labbra "Bene, finalmente hai ceduto. Grazie Black. Inizia a preparare i bagagli". Uscì dalla stanza.

Circa una mezz'ora dopo Potter e Minus tornarono nella camera, e trovarono Sirius inginocchiato per terra, le mani al volto, piangente.

"Sirius, santo cielo, cosa é successo, Remus sta bene?"

"James..." disse Black disperato, alzandosi ed andando verso gli amici "Io....io ho ucciso Piton...Remus non me lo perdonerà mai...un momento di rabbia...sono un pazzo..."

"Sirius, Sirius cosa stai dicendo?" domandò James preoccupato, stringendo le spalle dell'amico e scotendolo.

"Piton era qui, si era nascosto...é uscito fuori quando voi siete andati via...ha detto della cose orribili, io ero arrabbiatissimo...gli ho detto dove si trova Remus...oh mio Dio James, l'ho ucciso...Remus lo avrà sbranato..." spiegò, ancora in lacrime.

"Sirius, calmati, forse é ancora vivo...presto Pete, prendi la bacchetta e vieni con me...tu resta qui e non fare niente...e che il cielo ci assista"

Minus e Potter uscirono in fretta dalla camera. I venti minuti in cui Peter e James stettero via sembrarono un'eternità. Il pensiero di essere stato la causa della morte di un uomo lo terrorizzava. E il pensiero di Remus che sbranava un uomo lo faceva stare male anche di più. Remus non lo avrebbe mai perdonato.

Finalmente Pete e James tornarono, sfiniti. Sirius corse da loro.

"Cosa é successo? COSA É SUCCESSO?"

"Calmati Sirius...Piton é vivo. Quando siamo arrivati era appena arrivato alla Stamberga...Sirius, ha visto cosa Remus é davvero...James lo a preso e lo abbiamo portato nella sua camera. É tutto a posto Sirius, é tutto a posto"

Sirius si sedette sul letto, incredulo. Un terribile peso gli liberò la testa, il cuore. Restò senza parole per alcuni secondi, gli occhi persi nel vuoto.

"Cosa...cosa ha detto Severus?"

"Sirius...credo proprio che tu ti sia fatto un nuovo nemico. Non credo che ti perdonerà mai" disse James, sedendosi vicino all'amico.

"Purtroppo, Jim, credo che tu abbia ragione...e dopotutto é colpa mia, é solo colpa mia..."

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