Le Due Facce della Stessa Medaglia

capitolo X

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SETTEMBRE, casa di Remus Lupin

Remus e Sirius arrivarono a casa stremati. Erano zuppi per la pioggia che avevano incontrato non molto prima di atterrare. Si tolsero i mantelli e le casacche bagnate e si misero comodi in accappatoio, mentre fuori la pioggia pomeridiana ancora imperversava. "Preparo del tè" disse Remus.

"Si bravo...io intanto vedo di accendere questo camino, così ci riscaldiamo un po'" rispose Sirius infreddolito, cercando un po' di legna per fare del fuoco.

Ben presto si sedettero a terra davanti ad uno scoppiettante caminetto, con del buon tè fumante tra le mani. Non ci misero molto a riscaldarsi. Ci furono alcuni attimi di silenzio, entrambi fissavano il fuoco con aria assorta.

"Sirius..." esordì Remus "Sirius...tu ci pensi mai a quando James e Lily sono morti...ci pensi a quanto ti ho odiato? Mi sento colpevole..."

"Non pensarci Lunastorta. É tutto passato ormai. Ora siamo qui, insieme, ed é questo che conta" rispose Sirius sorseggiando il suo tè.

"Si, ma...insomma, devi averci pensato almeno una volta...per tutti quegli anni io ho creduto che tu fossi un mostro, che tutto ciò che avevamo condiviso non contasse nulla per te..."

"Davvero Remus, é una cosa che ormai non ci riguarda più. E poi in anch'io ho ucciso James e Lily, in parte..."

"Ma cosa dici...tutto ciò che tu hai fatto lo hai fatto in buona fede..." il tono di Remus era sempre più affettuoso.

"In buona fede già...IO ho messo nelle mani di Pete le loro vite...questo perché non mi fidavo di te, ero troppo codardo anche per fidarmi di me stesso..." Sirius abbassò gli occhi.

"Ti prego Sirius, dimmi che mai una cosa del genere capiterà un'altra volta, dimmi che non dovremo mai più trovarci a dubitare l'uno dell'altro..."

"Non preoccuparti testone...pensi proprio che dubiterei della persona a cui, ogni giorno della mia vita, offro tutto me stesso? Se il nostro legame prima era forte, adesso é assolutamente indelebile...talmente indelebile che neanche Voldemort in persona potrebbe separarci...anche se tutto fosse contro di te, io mi fiderei sempre ciecamente...perché attraverso la luce che brilla nei tuoi occhi posso vedere e capire quanto ti amo e quanto tu ami me...sempre" Sirius si avvicinò e abbracciò Remus forte.

"Grazie Felpato" sussurrò Lupin.

Gli ultimi giorni d'estate passarono lentamente, il tempo era sempre più uggioso ed invogliava i due a starsene nella calda intimità della propria casa. Remus ricominciò a lavorare, e nessuno dei due si preoccupò più di Hogwarts, di Voldemort...passavano le giornate insieme, a riprendersi quei dodici anni che erano stati loro strappati tempo prima...nulla avrebbe potuto ora turbare la loro serenità.

Sirius continuò a ricevere lettere da Harry, e continuò a scrivergli. La vita gli sembrava perfetta ora, non avrebbe potuto chiedere nulla di più.

Ottobre, Novembre e Dicembre portarono tanta neve, che faceva diventare anche più divertenti le notti di luna piena che Felpato e Lunastorta passavano insieme nella foresta.

Natale si avvicinava, e con esso il desiderio di rivedere Harry. Il mattino del venti di Dicembre Sirius scrisse al ragazzo, proponendogli di passare le feste con lui e con Remus.

"Pensi che accetterà? Non vorrà passare le vacanze con i suoi amici?" chiese Remus, mentre era malamente in equilibrio su una scala per appendere le decorazioni. La casa era così ben addobbata che si poteva respirare lo spirito natalizio in ogni angolo.

"Gli ho scritto che se vuole può portare Ron e Hermione. Spero che accetti" Sirius stava preparando il grande albero vicino alla poltrona di Remus.

"Ma ci pensi" disse Remus scendendo dalla scala "passeremo il Natale insieme...erano...erano secoli che non accadeva..."

"Già...quell'ultimo memorabile Natale a Hogwarts...ti ricordi Jim come era imbarazzato?" disse Sirius soffocando una risata.

"Certo che mi ricordo...quell'incantesimo che gli facesti era proprio cattivo..."

"Be' ma lui non si decideva, Lily non lo poteva aspettare per sempre..."

"Però fargli comparire del vischio fluttuante sulla testa ogni volta che era insieme a Lily mi sembrò un tantino eccessivo...a proposito, alza un po' gli occhi..." disse Remus con uno sguardo malizioso.

Un bel ramoscello di vischio pendeva appeso alla parete, proprio sulla poltrona dove Sirius si era seduto.

"Non hai mica bisogno del vischio...." disse Sirius avvicinandosi a Remus "...basta chiedere..." e si baciarono appassionatamente, mentre la neve scendeva candida fuori dalla finestra.

24 DICEMBRE di molti anni fa, Scuola di magia e Stregoneria di Hogwarts

Hogwarts non era mai stata così piena durante le feste di Natale. Tutti gli alunni dell'ultimo anno avevano deciso di restare a scuola per celebrare per l'ultima volta il Natale con i compagni ed i Professori.

Nella Sala comune dei Grifondoro tutti erano in fermento. Ci si scambiavano piccoli regali, ci si preparava per la grande cena che Silente aveva organizzato...per una volta, tutte e quattro le case e tutti i professori allo stesso tavolo.

"Allora James, hai deciso cosa metterti?" chiese Lily impaziente, mentre attraversava la stanza al fianco di Potter.

"Ma Lily...mi devo mettere qualcosa di speciale?"

"Certo, questo é il nostro ultimo Natale a Hogwarts!"

"Ehi Lily, Jim venite qui!" disse Remus, che era seduto sulla sua poltrona preferita vicino al camino. Vicino a lui c'erano già Sirius Black e Peter Minus.

"Cosa c'é Remus?" chiese Lily sedendosi.

"Ho dei regali per voi" rispose Lupin.

"Oh Remus no, avevamo detto niente regali quest'anno, i soldi ci servono, stiamo per iniziare una nuova vita..." disse James, con tono di rimprovero.

"Lo so mi spiace...ma li ho visti in una vetrina a Hogsmeade e non ho potuto resistere" disse Remus mentre cacciava dei pacchettini da sotto il mantello.

"Vuol dire che ti compreremo qualcosa anche noi..." disse Sirius, mentre riceveva il bel fagottino nero a lui destinato.

"No assolutamente no...e poi guardate ho preso qualcosa anche per me...consideratelo un regalo di fine anno scolastico, più che di Natale. Ci tenevo proprio"

Tutti aprirono i pacchetti contemporaneamente. Contenevano delle catenine d'argento, con un ciondolo, diverso per ognuno di loro: un piccolo cervo per James, un topolino per Pete, un cane per Sirius, una rosa per Lily. A quello che Remus aveva preso per se era appeso un piccolo lupo.

"Oh Remus...sono bellissime!" esclamó Lily, allacciandosi la sua al collo.

"In questo modo, anche se prenderemo strade diverse una volta finito quest'anno di scuola, ognuno potrà ricordarsi dell'altro...basterà guardare il proprio ciondolo e i vecchi Malandrini torneranno nella nostra memoria..." disse Remus, con un tono un po' nostalgico.

"Non me ne separerò mai" disse Sirius "Oh e adesso mi sono ricordato che anch'io ho qualcosa...solo per James e Lily però..."

"Sirius, non vorrai..." chiese Remus intimorito.

"Oh certo che voglio"

"Cosa state architettando?" chiese James un po' sospettoso.

"É solo un piccolo incantesimo che durerà fino a domani a mezzanotte. Ragazzi, ormai tutta la scuola sa che state insieme, e ancora non vi siete baciati, mai..."

"A--a cosa vuole arrivare?" chiese James rivolgendo lo sguardo a Remus.

"Aspetta e vedrai" disse Lupin con un sospiro di rassegnazione, puntando gli occhi ambrati a Sirius con aria sconsolata. "Non cambierà mai" pensò.

"Allora..." Sirius alzò la bacchetta verso Potter e pronunciò alcune parole in latino..."Ecco fatto. Ora almeno avete un pretesto"

"Ma cosa..." disse James stupito..."James, guarda sulla tua testa!" disse Lily, ridendo a crepa pelle.

"No...no Sirius questo non lo dovevi fare..." disse Potter, fissando il ramoscello di vischio che era comparso fluttuante sulla sua testa.

"Non preoccuparti, rimane lì solo finché sei vicino a Lily...poi scompare" disse Remus.

"PERÓ mentre é lì non puoi non rispettare la tradizione...quindi fateci vedere di cosa siete capaci, ragazzi" disse Sirius, il sorriso mascalzone sulle labbra, mentre si sedeva comodo come se dovesse assistere ad uno spettacolo.

"Oh sei crudele..." disse James fissando Sirius. "Avanti Jim, non fare il timido..." disse Lily mentre gli si avvicinava. Finalmente le loro labbra si unirono, per la prima volta.

"Oh! Bravi!" rise Sirius, battendo le mani. Cosa che fecero praticamente anche tutti gli altri nella sala, che si erano girati a guardare la scena. James e Lily arrossirono come mai avevano fatto prima nella vita.

"Su adesso andiamo, la cena ci aspetta" intimò Peter, ancora sorridendo per l'imbarazzo dei due amici...

La cena fu davvero memorabile. Mai il castello era stato così bello. Dodici grandi alberi decoravano le stanze di ingresso, adornati con ghiaccio e cristalli. Nella grande sala una tavola enorme era imbandita con i colori di tutte le case, e le candele a mezz'aria illuminavano un meraviglioso notturno stellato, in cui si potevano facilmente distinguere tutte le costellazioni.

"Ehm...Lily..é meglio che tu non ti sieda vicino a James..." disse Remus.

"Oh...pensi che se gli sto di fronte potrebbe capitare qualcosa?"

"No non credo...dovrebbe bastare per non far comparire il vischio"

Quando tutti presero posto sulla tavola comparirono le più prelibate pietanza Natalizie, che furono accompagnate da giochi, scherzi, finché a mezzanotte tutti brindarono e gustarono un buon dessert.

Silente prese parola quando tutti ancora erano immersi con la testa nel dolce "Cari ragazzi...per la maggior parte di voi questo é l'ultimo Natale a Hogwarts, quindi ho preparato per voi uno spettacolo speciale. Se volete togliere il naso da quest'ottima torta di fragole e puntarlo sul soffitto..."

Tutti alzarono gli occhi al cielo stellato. Silente alzò la bacchetta, da cui partirono colorate scintille, che una volta arrivate sul soffitto esplosero in meravigliosi fuochi d'artificio, di tutte le forme e dimensioni, che illuminarono la sala di splendenti toni di blu, giallo, viola, porpora, verde.

"É magnifico..." disse Remus a Sirius, che era seduto vicino a lui "Sai, mi mancherà la magia di questo posto..."

"Anche a me..."

Entrambi distolsero lo sguardo dal cielo ed i loro occhi si incontrarono. Sapevano che ciò che davvero sarebbe mancato a tutti e due era la persona con cui condividere quella magia...

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