Le Due Facce della Stessa Medaglia

capitolo XI

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MATTINO DEL 21 DICEMBRE, Scuola di magia e Stregoneria di Hogwarts

Già a colazione tutti erano in gran agitazione per le feste di Natale. Molti degli alunni sarebbero partiti.

"Pensa un po' che noia, la mamma va a trovare Charlie insieme a Ginny, Hermione é dai nonni in montagna...Harry, resteremo solo noi qui" disse sconsolato Ron, affondando il cucchiaio nel suo porridge.

"Be' a me non dispiace un po' di tranquillità Ron" un incredibile rumore d'ali echeggio in tutta la sala grande "...ecco...parli della tranquillità..."

Un bel gufo marrone si avvicinò a i due ragazzi, quasi soli alla tavola dei Grifondoro.

"Hey Harry c'é posta...pensi che sia...?"

"Si é lui" rispose Harry emozionato, prendendo il messaggio dalla zampa dell'animale, che intanto si serviva da solo, beccando cereali da una ciotola.

"Andiamo in camera a leggerla" disse Harry, e i due amici corsero nella loro camera, si sedettero sul letto di Ron ed aprirono la lettera.

Harry lesse il breve messaggio tutto d'un fiato, ad alta voce:

Caro Harry,

forse sai che da qualche tempo io soggiorno a casa del Professor Remus Lupin. Ne abbiamo discusso, e ci farebbe molto piacere se tu volessi passare le vacanze di Natale qui da noi. Abbiamo entrambi molta voglia di vederti e di parlarti.

Se vuoi puoi anche portare i tuoi amici Ron e Hermione con te, qui c'é spazio per tutti.

Se deciderai di venire, vai nell'ufficio di Silente e lui ti spiegherà come trovarci.

Il tuo affezionatissimo Padrino, Sirius Black

"CHE BELLO!!!" esclamó Harry pieno di gioia. "Passiamo il Natale con Sirius e Lupin! Tu vieni, vero Ron??"

"Be' non é che abbia di meglio da fare...certo che vengo!"

"Allora prepara i bagagli per entrambi...io vado da Silente!" Harry si precipitò fuori la porta, giù per le scale, ed in un attimo fu nell'ufficio del Preside.

"Oh Harry...che piacere vederti" disse Silente distogliendo lo sguardo dal grande libro che aveva avanti.

"Preside...io...io...ho ricevuto una lettera di Sirius..."

"Bene, Black ha mantenuto la sua promessa...ora vediamo dove l'ho messa..." Silente si alzò e si mise a cercare tra gli scaffali impolverati. "Ah eccola!" esclamó prendendo un barattolo.

"Polvere Volante?" chiese Harry.

"Esattamente. Verrà anche Ron con te, vero? Bene, andate nella sala comune ed aspettate che non ci sia nessuno...poi usate la polvere per andare a casa di Remus Lupin...sai come si usa la polvere, vero Harry?"

"Si certo" disse il ragazzo mentre prendeva il barattolo dalle mani del Preside "Grazie e...buon Natale!"

"Buon Natale anche a te Harry" disse Silente mentre Potter si precipitava di nuovo verso la Torre di Grifondoro. Trovò Ron con i bagagli pronti ad aspettarlo nella Sala comune. "Ron guarda, polvere volante!"

"WOW, e di prim'ordine! Guarda come luccica!" disse il ragazzo esaminando la sostanza magica.

"Sei pronto?"

"Si!"

Come sempre quando si usava la polvere volante, un turbine di voci, suoni e colori scombussolò i due, che alla fine si trovarono seduti sul freddo pavimento di un camino spento. Riaprirono a mala pena gli occhi, e ancora storditi riconobbero le due figure che tendevano le braccia per aiutarli ad uscire.

"Benvenuto Harry!" disse Sirius, battendo con le mani il mantello del ragazzo per togliere tutta la fuliggine. "Salve Harry, ciao Ron" disse la voce di Remus dietro di lui.

"SIRIUS!!!!" Harry corse tra le braccia di Black e lo salutò con affetto, e poi diede cordialmente la mano a Lupin.

Ron era ancora un po' confuso "Ehm...salve signor Black...Professor Lupin..."

"Fermo Ron, prima regola da oggi in avanti: io no sono un tuo professore" disse Remus con un sorriso, aiutando il ragazzo a sedersi "Quindi da oggi in poi io sono Remus e basta, capito? Questo vale anche per te, Harry"

"Ehm..OK..ci proverò, Re-Remus..." disse Ron un po' imbarazzato.

"Allora ragazzi, volete del tè?" propose Sirius.

"Si grazie...Sirius...ci serve proprio" disse Ron, che solo ora cominciava a distinguere bene la stanza in cui era capitato...

Harry trascorse dei giorni splendidi con il suo padrino, si raccontavano tante cose, e a Ron sia Remus che Sirius iniziarono ad essere simpatici.

La sera del ventitre Dicembre uscirono tutti insieme per fare compre di Natale.

"Harry, io vorrei prendere qualcosa di speciale per...ehm...per...Hermione" disse Ron in un filo di voce. "Ma già le abbiamo preso quel bel libro insieme"

"Si mai io...io ecco...vorrei regalarle qualcosa di speciale, per conto mio..."

"Ron!" disse Harry guardando con stupore l'amico, mentre camminavano per le strade innevate "Dimmi che stai arrossendo perché fa freddo, ti prego..."

"Sembra che il nostro caro Ron abbia una cotta in atto" disse Sirius con una risata.

"No--non Ron e...Hermione. Vero?" chiese Harry all'amico.

"Oh be' Harry perché no?" ormai le guance di Ron facevano concorrenza con i suoi capelli.

"Oh mio Dio, il mondo va alla rovescia..." disse Harry sarcastico.

"Non c'é assolutamente nulla di strano Harry...anche tuo padre e tua madre erano grandi amici prima di scoprire..di essere innamorati" disse Remus, mentre si fermavano davanti ad una vetrina di dolciumi.

"É...strano...però sono contento per te Ron. Ma perché non me lo hai mai detto prima?" chiese Harry.

"Be'...non era mai capitato...e poi avevo vergogna...e comunque neanche Hermione lo sa..."

"Faresti meglio a dirglielo allora" disse Harry.

"E tu, Harry?" chiese Sirius.

"Io cosa?"

"Quando ci presenti la futura signora Potter?"

"Andiamo Sirius..." disse Remus.

"No, non ti preoccupare Remus...qualcuno c'é, vero Harry?" chiese Ron, con un sorriso divertito.

"Ron, io ti uccido" disse Harry secco.

"Avanti Harry!" incitó Sirius.

"Be'...ci sarebbe una ragazza...si chiama Cho Chang..." questa volta fu Harry ad arrossire.

"Ah, é quella bella ragazzina asiatica dei Corvonero, vero?" chiese Lupin.

"Si Remus..."

"Non ti devi vergognare Harry. L'amore é una cosa bellissima" Remus guardò Sirius mentre diceva queste parole...

La cena della Vigilia fu fantastica. I quattro mangiarono a sazietà e poi si sedettero sul tappeto davanti al camino per scambiarsi i regali. Dopo che Ron ebbe aperto il regalo di Harry, un orologio-clessidra della sua squadra di Quidditch del cuore, fu il momento di aprire il regalo che Sirius e Remus avevano comprato per Harry. Il ragazzo aprì il pacchetto e dentro vi trovò il più bel paio di guanti sportivi che avesse mai visto. "Sono...bellissimi!" disse Harry, mostrandoli a Ron.

"Con quelli le mani ti rimarranno incollate alla scopa quando giochi a Quidditch" disse Sirius "Ed ora il mio regalo per Remus..." Sirius prese da sotto l'albero un grosso pacco rosso e lo pose a Remus, che lo scartò in un lampo. Era un libro "'Chi ha paura del Lupo Cattivo? Da Cappucceto Rosso a i Tre Porcellini, storia e gloria del cattivo delle fiabe'.................Sirius......QUANTO sei spiritoso" disse Remus sarcastico, leggendo il titolo del volume. Tutti scoppiarono a ridere.

"Adesso non te lo do più il mio regalo" continuò Remus in tono falsamente offeso.

"Oh andiamo Lunastorta...avanti..."

"E va bene...tieni mascalzone..." gli porse un pacchetto fatto di stoffa nera. Quando Sirius lo aprì rimase a bocca aperta "Io...non...non ci posso credere, ma dove lo hai...?" chiese con stupore mentre ammirava una catenina d'argento con un ciondolo a forma di cane...Harry e Ron guardavano con sguardo interrogativo.

"Vedi qualche settimana fa ho ritrovato la mia..." disse Remus prendendo da una tasca un'altra catenina, con un lupo come ciondolo "E ho pensato che sarebbe stato bello che anche tu riavessi la tua...ricordavo perfettamente come era fatto il ciondolo...così ne ho fatto fare uno uguale"

"Ma ti sarà costato una fortuna...il mio vecchio ciondolo...chissà dove l'ho perso, dopo che fui portato ad Azkaban..."

"Non importa, ora che siamo di nuovo insieme...era giusto che i due membri rimasti dei Malandrini avessero ancora quell'oggetto..." Remus guardò intensamente Sirius, che ricambiò lo sguardo con una di quelle occhiate magnetiche dei suoi profondi occhi neri.

"Scusate...cosa sta succedendo?" chiese Harry, sempre più confuso.

"Oh Harry...Sirius, credi che..?"

"Perché no..."

"Ron, ti spiace lasciarci un attimo soli con Harry?"

"Non ho segreti per Ron, ditemi quello che dovete anche con lui qui..."

"Ti prego Harry...se dopo vorrai potrai dire tutto a Ron, ma ora é meglio parlare solo noi tre..." disse Remus in tono serio.

"Non preoccuparti Harry, non fa niente....io vado in camera..." disse Ron alzandosi e recandosi nella camera degli ospiti.

"Allora cosa succede?" chiese Harry spazientito.

"Harry, io e Sirius abbiamo qualcosa da dirti....vedi, da quando noi siamo di nuovo insieme, la nostra amicizia e cresciuta, abbiamo provato tante nuove emozioni..."

"Harry, io Remus siamo amanti" disse secco Sirius, interrompendo Remus.

"Be' ecco...come ha detto lui..." disse Remus sconsolato.

"Siete...COSA?" chiese Harry con gli occhi spalancati.

"Ti capiamo se sei sconvolto, ma..." Sirius cercò di confortare il ragazzo.

Harry era confuso "No---no...no davvero, non sconvolto...stupito, più che altro...voglio dire...voi due...e...be', non so cosa dire.....non ho certo pregiudizi, insomma non posso dire che la cosa mi faccia piacere però...se a voi sta bene...io...chi sono io per dirvi qualcosa?"

"Sapevamo che avresti capito..." disse Remus rasserenato.

"Non é vero, questo testone si stava rodendo il fegato nella paura che tu non ci accettassi..." disse Sirius ridendo, e ricevendo uno sguardo di rimprovero da Remus.

"Be'...insomma, siete una strana coppia...ma siete la mia famiglia" Famiglia. Non ne aveva mai avuta una, non che si ricordasse almeno "Una famiglia maledettamente strana, ma--hey, é sempre una famiglia!" Harry sorrise dicendo queste parole.

I tre si scambiarono uno sguardo d'affetto. Remus e Sirius si erano finalmente liberati di un peso che avevano sulla coscienza fin dal giorno in cui si erano ritrovati. Ora la persona a cui più tenevano li aveva accettati...

31 LUGLIO di molti anni fa, clinica di Godric's Hollow

James era nervosissimo. Ormai Lily era nella sala parto da ore. I signori Evans erano lì seduti vicino a lui, ancora più agitati del loro genero.

"James!" una voce amichevole destò Potter dai suoi pensieri "Jim allora??? Come sta Lily?" chiese Sirius, seguito da Peter Minus.

"Oh Sirius" James si alzò per abbracciare il caro amico "Lily sta bene...ma ormai é dentro da ore...i medici dicono che dovrebbe nascere a momenti"

"Bene! Non vedo l'ora di vedere il mio futuro figlioccio!" disse Black sorridendo, e salutando i genitori di Lily.

"Re-Remus sta per arrivare, ha preso il primo treno del mattino..." disse Pete rivolto a James.

"Grazie ragazzi per essere venuti subito"

"Scherzi? Non mi sarei perso questo momento per nulla al mondo!" esclamó Sirius, che non stava più in se per la gioia.

Passarono una ventina di minuti, in cui chiunque passasse non poteva fare a meno di non notare il bizzarro abbigliamento della comitiva riunita davanti alla sala parto. Certo di persone con indosso mantelli vellutati e cappelli a punta non se ne vedevano molte in giro. Poi finalmente...

"James, Sirius, Pete!" la voce di Remus Lupin echeggiò nel corridoi dell'ospedale.

"Remus!" Potter corse ad abbracciarlo.

I saluti furono interrotti da un'infermiera che, dalla sala parto, richiamò l'attenzione di James.

"Signor Potter...il bambino é appena nato, stanno entrambi benissimo!"

"EVVIVA!! CONGRATULAZIONI PAPÁ!!" urlò Sirius, facendo risuonare la sua voce in tutta la clinica. I signori Evans erano in lacrime, James, confuso ed emozionato, abbracciava chiunque gli capitasse a tiro, sia che fosse uno dei suoi amici, sia che fosse un infermiere che passava di lì...

"Congratulazioni James!" disse Remus stringendo la mano a Potter, cosa che fece anche Minus. "E congratulazioni anche a voi, signori" disse rivolto ai genitori di Lily.

L'infermiera uscì di nuovo "Ora potete entrare...ma solo due alla volta" i primi a precipitarsi dentro furono James e la signora Evans.

"Ma pensaci Remus, siamo zii!!" disse Sirius rivolto a Lupin, entrambi avevano un sorriso smagliante sulle labbra.

"Sirius, noi NON siamo zii..."

"Be' ma é come se lo fossimo, testone d'un guastafeste..." disse Sirius, facendo quella sua smorfietta infantile.

"Come hanno deciso di chiamarlo?" chiese Peter.

"Henry James..." il signor Evans entrò nella conversazione.

James e la mamma di Lily uscirono, il padre e Peter entrarono.

"Oh Sirius, Remus...Lily non é mai stata così bella..non vede l'ora di vedervi!" disse James, con gli occhi lucidi.

"Anche noi non vediamo l'ora di vederla.." disse Remus.

"...e di vedere il bambino!!" aggiunse Sirius "ti hanno detto quando...?"

"Tra poco, non appena sarà trasferito nel nido..." rispose la signora Evans, anticipando la domanda di Sirius.

Finalmente fu il turno di Sirius e Remus. Entrarono nella sala, e videro Lily stesa su un letto. Era stremata, i capelli rossi spettinati, ma c'era qualcosa di magico nei suoi occhi verdi e luccicanti, qualcosa che la rendeva incredibilmente bella.

"Ciao mamma!" disse Sirius, prendendole la mano.

"Remus, Sirus..." Lily cercò di mettersi seduta, parlando con un filo di voce.

"Stai giù, non devi affaticarti" disse Remus, stringendole l'altra mano.

"É bellissimo..." disse Lily.

"Non lo abbiamo ancora visto, ma sappiamo già che é stupendo...se somiglia a te, perché se somiglia a Jim allora..."

"Sirius...!" ammonì Remus.

"Ora lasciatela sola, ha bisogno di riposare" disse un infermiere.

I due salutarono Lily ed uscirono. Appena fuori furono praticamente assaliti dai signori Evans, James e Pete, che li trascinarono nella sala nido, dove finalmente potettero vedere il bambino: una minuscola creatura che piangeva a dirotto, e sulla culla un foglio con scritto "Henry Potter".

"Ciao Harry!!" disse Sirius, appiccicando il naso contro il vetro che separava i visitatori dai bambini.

"Oh no Sirius, non Harry...io e Lily abbiamo deciso di chiamarlo solo Henry, niente diminutivi..." disse James.

"Ma dai, Harry é un nome delizioso" disse Remus, anche lui spingendosi in avanti verso il vetro per vedere il piccolo.

"Be'...vedremo" disse James, con tono rassegnato.

"Vivrai una vita felice e piena di bei momenti" si augurò Remus rivolto al bambino, mentre i nonni continuavano a piangere per l'emozione.

Sirius era rapito da quell'esserino così piccolo "Ehi Harry Potter...sei destinato a fare grandi cose!"

GENNAIO, casa di Remus Lupin

Anche Natale, con tutte le emozioni che aveva portato, era passato. La vita continuò tranquilla nella piccola casa vicino alla foresta. Silente non si era fatto più sentire, probabilmente tutti gli incantesimi che proteggevano Hogwarts avevano fatto effetto, almeno per ora. E per quanto riguarda Harry, era divento tutto più semplice da quando Sirius e Remus gli avevano detto la verità. Ora le lettere di Sirius al suo figlioccio potevano essere scritte senza alcuna inibizione, senza la paura di scrivere qualcosa che potesse provocare imbarazzo per il ragazzo. Insomma, ora Sirius e Remus erano tornati a concentrarsi l'uno sull'altro. Ormai tutto era stato chiarito tra loro. O quasi.

Le giornate fredde passavano lente, la neve e la pioggia donavano alle ore diurne un aspetto malinconico, romantico.

Al mattino Remus scriveva, mentre Sirius faceva lunghe passeggiate nei boschi, per non disturbarlo. Alle prime ore del pomeriggio, quando il sole già iniziava ad oscurarsi, Remus si alzava dal suo tavolo, e si andava ad accoccolare tra le braccia del suo amato, che se ne stava seduto sulla poltrona vicino al camino, a leggere un libro.

Si alternavano momenti in cui parlavano di tutto a lunghi silenzi, in cui bastava uno sguardo per capire i sentimenti e le emozioni dell'altro. Talvolta stavano lì per ore solo a guardarsi negli occhi, a scrutare tra i pensieri che potevano trasparire attraverso l'ambrato delle pupille di Remus, o il nero di quelle di Sirius. Riuscivano a capirsi a vicenda in maniera straordinaria, a leggersi dentro l'anima.

Un pomeriggio di fine Gennaio Remus era particolarmente pensieroso. Così assorto nei suoi pensieri che neanche Sirius riuscì a capire cosa lo affliggesse. Questo lo faceva stare male, perché mai prima d'allora era accaduta una cosa del genere.

"Hey Lunastorta" iniziò Sirius mentre guardava intensamente Remus, seduto sulla poltrona accanto "Un galeone per i tuoi pensieri"

"Come? Dici sempre che per te io non ho segreti..."

"Non oggi. Chissà, forse é per via della luna piena..."

"No non é quello...forse non riesci a leggere dentro di me perché neanche io riesco a capire i miei stessi pensieri..."

"Cosa c'é che non va?" disse Sirius alzandosi ed avvicinandosi.

"Nulla..direi che il problema é opposto...Sirius...tutto é così perfetto, non ero mai stato tanto felice dai tempi della scuola...anzi, con tutta l'esperienza ed i dolori che abbiamo entrambi subito, direi che forse sono anche più felice adesso, qui con te...io...non riesco ad immaginarmi felice, per sempre..."

"Ecco perché ho scelto Lunastorta come nome per te..." disse Sirius sorridendo.

"Sirius..."

"Si?"

"Sai c'é qualcosa a cui penso da un po' di tempo...insomma, io mi sono innamorato di te dal primo istante in cui ti ho visto...ma innamorasi di te non é difficile...sei la persona più straordinaria che abbia mai conosciuto, non ti arrendi mai, sei ostinato, affettuoso, leale...ma io...Sirius...come hai fatto ad innamorarti di me?"

"Testone" sussurrò Black con un sorriso.

"Avanti rispondi"

"Come ho fatto...be' non lo so...ci é voluto un po' per capire quanto tenessi a te...Remus...anche tu sei una persona straordinaria, anche se la maggior parte della gente non lo capisce. Tu hai una potenza interiore che non ha pari, tu solo sai capire la mia vera personalità...prima hai detto che tu non hai segreti per me...ebbene é vero anche il contrario...Tu mi hai mostrato una parte di te che nessun altro conosce...La tua dolcezza, la tua posatezza...il tuo sguardo malinconico...ecco perché ti amo...noi ci completiamo a vicenda, ricordi? Le due facce della stessa medaglia..." Sirius strinse le mani di Remus "...ora e per sempre"

"Ora e per sempre" ripeté Remus. Sirius si avvicinò e baciò delicatamente il suo Remus, con una dolcezza che faceva ben capire tutto l'amore che provava.

Arrivò il tramonto. La trasformazione di Remus avvenne, puntuale. Quando anche Sirius ebbe assunto la sua forma animale, i due si diressero verso la foresta.

La pioggia era cessata, il cielo era terso. Miriadi di stelle si riflettevano sui cristalli di neve che ricoprivano gli alberi, dando al bosco un aspetto surreale.

Lunastorta e Felpato corsero sui sentieri resi argentati dalla neve e dalla luce della luna piena. Giocarono, si rotolarono nel terreno, finché, esausti, si gettarono l'uno sull'altro, potendo sentire la sensazione dei i corpi caldi, i battiti veloci. Gli alberi intorno a loro erano avvolti in un silenzio mistico, tutto ciò che poteva essere udito era il loro respiro affannato. L'aria era intrisa di profumo di foresta. Di magia. Di pace. Di amore. Il cane ed il lupo, insieme, per sempre.

Puoi sentire l'amore stanotte?

La pace che la sera porta con se

Il mondo, per una volta, in perfetta armonia

Con tutte le sue creature

Puoi sentire l'amore stanotte?

Non hai bisogno di cercare troppo lontano

Rubando tra le incertezze della notte

L'amore é dove loro riposano

É già abbastanza per questo vagabondo senza posa

Solo di essere con te.*

FINE

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* "Can You Feel the Love Tonight", musica di Elton John, testo di Tim Rice, interpretata da Sally Dworsky e Joseph Williams, dal film "Il Re Leone" (The Lion King di Roger Allers e Rob Minkoff)