UN ANNO D'EUROPA 2003
OTTOBRE

Il 4 ottobre Roma ospita l'inizio dei lavori sulla Confereranza Intergovernativa. Nella capitale confluiscono i leader di 25 Paesi europei, per dare inizio ai negoziati costituzionali. Viene sottoscritta la Dichiarazione di Roma, che ribadisce la centralità del trattato: viene stabilito anche un calendario di riunioni, otto in tutto, per spianare la strada ai negoziati finali del Consiglio di dicembre. La presidenza italiana inizia la sua missione più difficile. Il 16 e 17 dello stesso mese il primo vero banco di prova: il Consiglio Europeo di Bruxelles. In cima all'agenda il piano d'azione per la crescita.

A Bruxelles l'Europa discute anche di immigrazione, con l'accordo sull'Agenzia per il coordinamento delle frontiere, e si confronta su Iraq e Medio Oriente. Progressi si registrano anche sul fronte della Conferenza Intergovernativa. A fine mese la presidenza italiana propone una Carta del Dialogo Interreligioso.

NOVEMBRE

Il 6 novembre Roma è blindata per il vertice tra Unione Europea e Russia. Il summit si chiude con una dichiarazione congiunta e due accordi di strategia globale, in campo scientitifico e di cooperazione di polizia. Ma a far discutere sono alcune dichiarazioni del premier Berlusconi, che difende Vladimir Putin sulla Cecenia e sul caso Yukos. Due settimane dopo l'Europarlamento censura Berlusconi, con una risoluzione che ne deplora
le dichiarazioni.

Ma novembre lascia anche un segno profondo nella storia italiana: il 12 un camion bomba esplode nella base di Nassirya, in Iraq. 19 connazionali, militari e civili, perdono la vita. L'Europarlamento rende omaggio solenne alle vittime.

Sul fronte economico, la fine del mese riserva brutte sorprese al patto di stabilità, che vive ore drammatiche: l'ultima riunione dell'Ecofin boccia le nuove raccomandazioni della Commissione contro Francia e Germania per lo sfondamento del tetto del 3% nel rapporto deficit/pil. L'Europa è spaccata, i piccoli e medi Paesi insorgono, la stessa presidenza italiana finisce nel mirino delle critiche per la gestione della crisi.

Il Commissario agli Affari economico monetari Pedro Solbes commenta:
''Continueremo ad applicare le regole previste nel Patto di stabilita' ''. Per Solbes, la decisione del Consiglio Ecofin non può essere condivisa dall'esecutivo comunitario.

Gli strascichi della crisi arrivano fino al Conclave di Napoli, in programma il 28 novembre. I 25 Ministri degli Esteri si riuniscono per trovare un accordo sulla futura costituzione: l'obiettivo è sgombrare il tavolo negoziale del successivo Consiglio Europeo, chiudendo tutti i nodi minori ancora irrisolti. Alla fine dei lavori il Ministro Frattini sottolinea come resti ancora una grande questione irrisolta, il voto a maggioranza.

Ma Napoli segna anche il punto d'arrivo della nuova Europa della difesa, grazie a un accordo tra Francia, Germania e Gran Bretagna.

DICEMBRE

Il vertice Euromed apre il mese di dicembre, teatro di frenetiche trattative per giungere a un accordo sulla costituzione. Il rush finale è in programma al Consiglio Europeo di metà mese. Il risultato, per certi aspetti, è clamoroso: dopo un solo giorno di negoziati, i 25 prendono
atto che non c'è consenso per varare un testo costituzionale.

Il fallimento è doppio: i leader europei non riescono neppure a fissare una data per la ripresa dei negoziati. Ma il Consiglio registra anche importanti progressi: l'Unione approva il piano d'azione per la crescita, che prevede investimenti miliardari nelle infrastrutture e in ricerca e
innovazione; definisce la prima difesa comune dell'Unione; registra avanzamenti nel coordinamento nelle politiche migratorie; fa il punto sulla situazione irachena e mediorientale; e adotta una dichiarazione sulle relazioni transatlantiche. In extremis, viene anche raggiunto un accordo sull'assegnazione delle agenzie europee: a Parma spetta quella alimentare.

L'Europa che si affaccia al 2004 è un'Europa che si pone precisi interrogativi sul proprio futuro: le speranze di riannodare il filo costituzionale sono ancora vive, ma il tradizionale asse franco-tedesco guarda oltre, e intende già dettare il ritmo di una Unione a due velocità. E' l'Europa dei paradossi: il continente si riunifica, si allarga, vara piani miliardari per il rilancio della crescita, elabora una difesa comune, piega gli Stati Uniti nelle guerre commerciali; ma poi si divide, in politica estera come sulla costituzione, e soprassiede alle regole, come sul patto di stabilità. Tra successi e fallimenti, il 2003 è stato un anno vissuto pericolosamente. Il 2004 porterà con sé le presidenze irlandese e olandese, le elezioni europee, l'allargamento, il rinnovo della Commissione. Scadenze importanti, che segneranno il futuro dell'Unione. L'Europa è a una svolta. O intraprende scelte coraggiose, o rischia di rimanere ancora a lungo un nano politico.

by SERGIO NAVA
20/12/2003