INTERVISTA A JOSE' BARROSO
NAVA: Parliamo di economia e di Italia: possiamo considerare l'Italia di nuovo sul giusto binario sul fronte dei conti pubblici, con l'ultima manovra finanziaria? Aggiungerei anche il necessario rilancio dell'economia attraverso le riforme strutturali e le liberalizzazioni. L'"Economist" oggi potrebbe definire ancora l'Italia come il vero malato d'Europa?

BARROSO:
L'Italia sta andando nella direzione giusta. La situazione è difficile, ma si vedono progressi importanti in termini di riforme, in particolare per quanto riguarda la strategia di Lisbona. Lo dovremmo riconoscere. Anche in termini di finanze pubbliche, gli ultimi dati sono incoraggianti. E' possibile per l'Italia riportare il deficit sotto il 3% nel 2007. Se accadesse, sarebbe un grande risultato. Spero di vedere progressi in questo settore, e sto incoraggiando il vostro Governo ad andare avanti.

Quali sono questi aspetti?

Direi in termini di apertura di alcune aree, e anche in termini di maggiori investimenti nell'innovazione e nella ricerca: in questi settori vorremmo vedere sforzi maggiori da parte dell'Italia.

Presidente, l'Italia si è formalmente lamentata con lei per la scarsa presenza di nostri funzionari nelle posizioni di primo piano alla Commissione Europea. Lei si impegna ad elevare il numero di italiani nel ruolo di Direttori Generali?

L'Italia è un Paese indispensabile in Europa. Fin dai Trattati di Roma è stata al centro del progetto europeo. Non è quindi corretto affermare che soffra di un qualsiasi tipo di discriminazione. Al contrario abbiamo un grande rispetto per l'Italia e per i funzionari italiani. Ciò che accade è che nelle normali rotazioni di funzionari abbiamo a volte persone che chiedono di passare a livelli di responsabilità maggiore, e queste persone possono essere originarie di un Paese o di un altro. Succede sempre, Romano Prodi lo sa molto bene: quando era Presidente della Commissione Europea riceveva sempre delle recriminazioni dai Paesi che si sentivano sottorappresentanti nelle posizioni più importanti. Recentemente abbiamo nominato alcuni italiani in posizioni importanti. Uno di loro è passato alla Corte di Giustizia. Voglio quindi rassicurare tutti gli italiani sul mio rispetto nei confronti del loro apporto: sicuramente saranno rappresentati in termini di equilibrio geografico.

Resta il fatto che la Francia ha sei direzioni generali, la Germania sette: l'Italia tre come l'Irlanda...

Il fatto è che alcuni Commissari mi hanno chiesto di avere queste posizioni. Dobbiamo capire che la selezione del personale per queste posizioni molto alte è basata sul merito e sui desideri dei singoli Commissari. Non posso fare imposizioni: può accadere quindi che in alcune posizioni ci sia un italiano in più, o un francese in più, o un tedesco in più. Ma posso dirle che in generale l'Italia non è per nulla in secondo piano, al contrario.

Bruxelles, 11/12/2006

Il Presidente della Commissione Europea José Manuel Durao Barroso