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CIPRO:RIUNIFICAZIONE MANCATA | |||||||||
I negoziati per la riunificazione di Cipro si sono arenati nella notte di mercoledì 31 marzo. La parola passa ora al referendum indetto dall'Onu nelle comunità greca e turca il prossimo 24 aprile. Sergio Nava ha chiesto a Michael Emerson, analista del Ceps, quali sono i possibili scenari futuri. "I sondaggi suggeriscono un probabile sì nel nord e un no nel sud. Ma dovremo anche vedere gli sviluppi della campagna referendaria. La Turchia ha già segnalato il suo favore al piano Annan, appoggiata dal premier della parte turco-cipriota. Il governo greco cipriota probabilmente inviterà la popolazione a non appoggiare il piano. Se tutto questo si rispecchiasse nel risultato referendario, ci troveremmo in una situazione completamente nuova e interessante. Mi spiego: il piano Annan non entrerebbe in vigore, ma il problema successivo sarebbe: quale rapporto tra Unione Europea e Cipro Nord? Le simpatie politiche in Europa si sposterebbero verso la parte turca di Cipro. Così sorgerebbe un ulteriore problema: cosa succederebbe se Bruxelles decidesse di normalizzare le proprie relazioni con la parte turco-cipriota, magari togliendo l'embargo commerciale? Cipro nord si troverebbe in una situazione incredibilmente favorevole: vedrebbe le proprie relazioni commerciali con l'Unione normalizzate e potrebbe tenersi tutta la terra in proprio possesso. Questo è uno scenario possibile, e potrebbe, alla fine, convincere i greco-ciprioti ad appoggiare- seppur in modo riluttante- il piano Annan. [...] Nel caso di due voti positivi nel referendum, allora sorgeranno problemi molto complicati per la ratifica del trattato di adesione, soprattutto per il livello di legislazione riconoscibile nei termini del piano Annan. E' una questione estremamente compicata, che dara lavoro a molti avvocati e giudici, ma sono certo che sarà risolta col tempo. In caso di una doppia bocciatura de referendum, le cose rimarrebbero semplicemente come stanno. Ma in caso di un'approvazione del referendum nella parte turca e di una bocciatura in quella greca -come i recenti sondaggi fanno pensare- allora sorgerebbero considerazioni ulteriori sul piano legale. Poniamo infatti che l'Unione Europea, sull'onda del segnale di apertura di Cipro Nord, decidesse di rimuovere l'embargo commerciale verso la parte turca: Bruxelles dovrebbe trovare una base legale per farlo. Ma la domanda a quel punto diventa: Bruxelles sarebbe in grado di trovare unanimità al proposito in Consiglio, o si rischierebbe un veto greco o cipriota? Questi sono temi abastanza ovvi, ma figurano a malapena nell'agenda politica: i leaders e le istituzioni hanno preferito ignorarli per ora, sperando in un doppio sì al referendum." Milano, 1° aprile 2004 |
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Michael Emerson (CEPS) |
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