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POLITICA ESTERA: PARLA BENITA FERRERO-WALDNER |
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Iran, Medio Oriente, Iraq, servizio diplomatico europeo i temi al centro dell'intervista di Sergio Nava con l'austriaca Benita Ferrero-Waldner, Commissario Europeo alle Relazioni Esterne, alter-ego dell'HR Javier Solana. Di seguito pubblichiamo alcuni estratti dell'intervista realizzata a Bruxelles. RUOLO UNIONE EUROPEA NEL MONDO FW: "Penso ci siano molte questioni importanti che la politica estera europea deve affrontare: citerei in particolare la questione dell'energia e quella dell'immigrazione. Problemi comuni che ci troviamo ad affrontare tutti e che possiamo affrontare solo insieme. A 25 possiamo fare di più rispetto a quello che può fare un solo Paese". SERVIZIO DIPLOMATICO UE FW: "La nostra proposta è di essere pragmatici: occorre lavorare insieme -tra le diverse istituzioni- in questo momento di sospensione della Costituzione. E occorre farlo in un modo più efficiente, coerente e visibile. Noi abbiamo 130 delegazioni nel mondo: proponiamo -per il futuro- di aprire queste nostre delegazioni a rappresentanti del Consiglio e degli Stati membri, per creare una sorta di osmosi, in cui ciascuno impari dall'altro e comprenda l'altro. Tengo a precisare che questa proposta rientra nel quadro istituzionale attuale, al di fuori cioè dello schema della Costituzione". IRAN FW: "L'Unione Europea sta facendo tutto il possibile per mostrare all'Iran che la via diplomatica è l'unica percorribile. Sosteniamo fortemente la strategia portata avanti dal Gruppo delle sei nazioni, e presentata da Solana. Spero che gli iraniani considereranno seriamente questa offerta, e tornino al tavolo negoziale. Pensiamo che questo sia nell'interesse di tutti: cosa potrebbe altrimenti fare l'Iran? Scegliere l'isolamento? L'offerta sul tavolo è eccellente, fornisce a Teheran molte possibilità: spero che l'Iran la accetti. E' anche importante il fatto che gli Stati Uniti abbiano sostenuto questa proposta". IRAQ FW: "C'è assolutamente un impegno europeo in Iraq: come Commissione abbiamo cominciato a lavorare con l'Iraq fin dall'inizio della fase post-conflitto. Ciò che vogliamo fare è stabilizzare il Paese: il Ministro degli Esteri iracheno Zebari è stato qui alcuni giorni fa, e gli abbiamo spiegato qual è il nostro impegno per il suo Paese. Abbiamo definito una strategia, un piano di aiuti: abbiamo già versato 518 milioni di euro, e per quest'anno ne abbiamo aggiunti altri 200 milioni. Questo per cinque obiettivi: costruire la democrazia, superando le divisioni interne; promuovere lo stato di diritto; sviluppare i servizi base; sostenere le riforme nell'amministrazione pubblica; aiutare la ripresa economica, lavorando con gli specifici ministeri. E faremo ancora di più in futuro". RITIRO ITALIANO DALL'IRAQ FW: "Penso che ogni Stato membro debba decidere autonomamente sulle proprie truppe. La cosa importante è che l'Italia proceda al ritiro in modo negoziato con gli iracheni e con un approccio in più fasi, affinché loro stessi possano supplire con le proprie truppe. Stando alle informazioni in mio possesso, anche la Romania ha promesso di offrire un ricambio alle truppe italiane. Non sta a noi commentare il ritiro dei vostri militari: ma ritengo che l'Italia si sia mossa dialogando con gli iracheni, negoziando con loro e con un approccio graduale. Penso che questo lasci tempo per una sostituzione delle vostre truppe". |
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La Commissaria Europea alle Relazioni Esterne Benita Ferrero-Waldner |
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LEGGI LA SECONDA PARTE DELL' INTERVISTA |
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