INCHIESTA: I GRAVI RITARDI DELLE REGIONI ITALIANE NEI PIANI ANTI-INQUINAMENTO
+++ INCHIESTA +++

E' una situazione grave quella dell'inquinamento atmosferico in Italia: le PM10, il biossido di azoto e di zolfo, il benzene e altri inquinanti sono ormai presenti in quantità elevate -soprattutto nei mesi invernali- nell'aria che respiriamo.
Particolarmente grave la situazione dell'intero bacino della pianura padana, in Emilia-Romagna e nelle grandi città del centro-sud, oltre che nelle aree a maggiore concentrazione industriale.

Quindici regioni italiane su 20 dovevano presentare piani di risanamento dell'aria e abbattimento degli inquinanti entro il 2003, per conformarsi alle direttive europee in materia (in particolare la dir. 96/62), già recepite dalla legislazione italiana (decreto legislativo 351/99 e seguenti).
Secondo dati forniti a Sergio Nava dal Ministero dell'Ambiente, a ottobre 2005 (!) solo quattro l'avevano fatto.

La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro il nostro Paese.

In questa inchiesta a puntate, Sergio Nava denuncia i ritardi e analizza le ultime novità in materia.

6 OTTOBRE 2005: IL CASO LOMBARDIA. UN PIANO QUINQUENNALE DI ABBATTIMENTO DEGLI INQUINANTI NELLA REGIONE DEL GRANDE "CATINO PADANO"

14 OTTOBRE 2005: I RITARDI DELLE REGIONI ITALIANE. UN QUADRO COMPLESSIVO E IL CASO SICILIA. UN CASO CHE FA RIFLETTERE.

1° NOVEMBRE 2005: PUGLIA, CAMPANIA, SARDEGNA, LAZIO E VENETO. CINQUE CASI AL MICROSCOPIO
Il traffico, alla pari del riscaldamento e delle attività industriali, è tra i maggiori responsabili dell'inquinamento atmosferico delle nostre città