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IL CASO "LINGUA ITALIANA" | ||||||||||||||
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IL DECLASSAMENTO DELL'ITALIANO A BRUXELLES | |||||||||||||
Alla fine del febbraio 2005, è esploso il caso del cosiddetto "declassamento" della lingua italiana presso le istituzioni comunitarie. In questo speciale curato da Sergio Nava, una ricostruzione della vicenda aggiornata al 28 febbraio, seguita dal link alla trasmissione di "Radio 24 Il Sole 24 Ore", "L'Utopista". Ospite di Maria Giovanna Maglie, Sergio Nava ha intervistato in diretta sulla questione il vicepresidente della Commissione Europea, Franco Frattini. | ||||||||||||||
Italiano declassato a Bruxelles? | ||||||||||||||
----------------------IL CASO---------------------- L'esclusione della traduzione dell'italiano esplode lo scorso 19 febbraio, con la lettera dell'ambasciatore presso l'Unione Europea Rocco Cangelosi. "Clamore e sconcerto", sono le parole utilizzate da Cangelosi di fronte all'instaurazione -a Bruxelles- di un regime trilingue nella traduzione delle conferenze stampa della Commissione. Su indicazione del capo dei portavoce, Francoise Le-Bail, era stato infatti deciso di utilizzare inglese, francese e tedesco come lingue procedurali della Commissione, tranne il mercoledì, quando la traduzione avviene in tutte le lingue. I motivi addotti sono due: costi eccessivi per l'interpretariato e difficoltà logistiche. Cangelosi raccoglie la denuncia del presidente dell'Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, ma la sua polemica non è un fulmine a ciel sereno: dalla nostra ambasciata erano partite in precedenza ben due lettere, entrambe sullo stesso tema ed entrambe senza risposta; mentre ad aggravare il tutto permane la mancanza di un portavoce italiano nel team della Commissione. Il Ministro degli Esteri Gianfranco Fini - n una lettera- si impegna a rilanciare la nostra lingua, il premier Silvio Berlusconi minimizza, ma la polemica corre: il presidente della Commissione José Barroso nega che esista una discriminazione verso l'italiano, Francoise Le Bail promette una soluzione pragmatica. Col passare dei giorni anche la Spagna si unisce alla protesta dell'Italia. L'ultimo atto venerdì scorso, quando gli ambasciatori dei 25 Stati membri presso l'Unione Europea appoggiano le richieste italo-spagnole: la Commissione appare intanto più disponibile a migliorare il sistema esistente. Francoise Le Bail, contattata ieri, ha confermato che affronterà il problema giovedì con i rappresentanti dell'associazione della stampa europea. "Dobbiamo trovare una soluzione che soddisfi tutti", dice la Le Bail, secondo la quale è ancora troppo presto per ipotizzare una soluzione. |
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LA TRASMISSIONE "L'UTOPISTA" DEL 24 FEBBRAIO 2005, con Sergio Nava e Maria Giovanna Maglie | ||||||||||||||
ASCOLTA LA TRASMISSIONE |