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DAZI: PARLA MANDELSON | |||||||||
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NAVA: Al di là di quelle che vengono definite "guerre commerciali", come definirebbe -lei- i rapporti tra Europa e Cina? MANDELSON: Io descriverei la Cina come una grande sfida per noi. Vediamo il sorgere -in quel Paese- di una grande capacità manifatturiera e di export. E' proprio l'export che spinge la crescita cinese. L'impatto di Pechino sul sistema commerciale mondiale, nonché sui nostri mercati, è forte. Ed è destinato a crescere, anche in altri settori. Ma rappresenta pure un'opportunità: la Cina ha un mercato molto ampio e in crescita, nel quale l'Europa può vendere beni e servizi. L'Italia, per esempio, è il terzo maggiore esportatore europeo verso la Cina. Molte aziende italiane hanno già delocalizzato parte della produzione in Cina, per sfruttare i minori costi produttivi. C'è quindi un quadro molto più equilibrato rispetto a quello che qualche volta viene descritto. La Cina è un'opportunità e una sfida, che molte aziende italiane ed europee stanno sfruttando. Proprio come conseguenza di questo boom economico nell'Estremo Oriente, lei prevede una crescita dei contenziosi commerciali con Pechino, o pensa che -nel lungo periodo- si possa arrivare a un rapporto più disteso tra le due potenze? Un'economia grande e crescente come quella cinese causerà inevitabilmente frizioni e dispute commerciali. La domanda è piuttosto: come gestire queste dispute senza danneggiare le nostre relazioni con la Cina nel lungo termine? Io sono determinato a far sì che mentre apriamo i nostri mercati alla Cina e alle altre potenze emergenti, anche queste facciano lo stesso con i nostri prodotti e servizi. Occorre un commercio equilibrato e leale: un commercio che rispetti le regole internazionali. E' anche importante che Paesi come Cina e India rispettino la proprietà intellettuale europea, combattendo la pirateria. Sono temi importanti, sui quali io rappresento l'Europa con posizioni molto dure. Ma non mi considero un disfattista: non credo che l'Europa debba proteggere i propri mercati dal resto del mondo, come pure voglio che gli altri mercati si aprano ai nostri prodotti e servizi. E' il principio del libero commercio, che ci ha garantito -per generazioni- crescita e prosperità. Ed è questo il principio che ci deve guidare in futuro. Milano, 5/4/2006 |
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Il Commissario Europeo al Commercio Peter Mandelson | |||||||||