![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
INTERVISTA A CHARLES MCCREEVY | ||||||||||
NAVA: Commissario, i costi dei conti bancari in Italia sono in media più alti
rispetto agli altri Stati membri. Le stesse banche estere -quando
vengono a operare da noi- sembrano adeguarsi ai nostri prezzi. E' questa
la concorrenza europea?
MCCREEVY: Il modo migliore di far scendere i costi è avere più concorrenza. Ci sono soggetti bancari molto affamati sul mercato, si tratta di soggetti nazionali o esteri. In molti altri Paesi ho visto come non appena soggetti nuovi hanno fatto il loro ingresso sul mercato, i prezzi sono scesi istantaneamente, o nel giro di poche settimane. Ciò di cui abbiamo bisogno è di libera concorrenza e di soggetti affamati e aggressivi, per poter realizzare questo scenario. La Commissione deve garantire l'assenza di ostacoli per l'ingresso di questi nuovi soggetti sul mercato. La fame di questi soggetti guiderà la concorrenza, abbassando i prezzi e favorendo tutti. Per "tutti" intendo non solo consumatori e imprese, ma anche le stesse banche, che incrementerebbero i loro profitti. Lei ha definito la trasposizione concreta delle normative europee sui servizi finanziari come "quasi deplorevole". Qual è il costo per cittadini e imprese di questa mancanza di armonizzazione a livello europeo? Ciò che stiamo provando a fare è concentrarci su una concreta realizzazione delle direttive sui servizi finanziari in poche ma importanti aree. Ad esempio i mutui transfrontalieri, per dare ai cittadini l'opportunità di scegliere non solo a livello nazionale, ma europeo. Detto più semplicemente: il nostro obiettivo è far sì che chiunque possa ottenere un prestito in un altro Paese, da una particolare istituzione, perché lì trova il migliore affare. Nei nostri rapporti abbiamo già evidenziato molti ostacoli in questo settore, la nostra intenzione è abbatterli per consentire la libera circolazione dei servizi in Europa. In tutte le aree. Se ciò accadrà, tutti ne beneficeranno. Il Governo italiano ha dato il via libera a un disegno di legge che riscrive le norme sulle intercettazioni telefoniche, limitandone i casi di applicazione. C'è chi sostiene che questo potrebbe danneggiare le indagini finanziarie. Io aggiungo: potrebbe questo portare a una procedura europea contro l'Italia per violazione della direttiva sull'abuso di mercato? Non sono particolarmente aggiornato sula questione. Ritengo che sia una questione che riguarda il legislatore italiano, non me. Ma potreste -in futuro- esaminare questa legge? No. Commissario, a novembre presenterete in sede Ecofin un rapporto sul sistema bancario europeo e sulle operazioni transfrontaliere. Alla luce dei recenti casi italiani ci può fornire un'anticipazione su cosa scriverete nel dossier? Ci siamo occupati di questo rapporto nell'ultimo anno. Metteremo questa relazione sul tavolo dei Ministri a novembre. Daremo la nostra opinione e aspetteremo gli sviluppi del dibattito. Un aspetto positivo dei casi bancari italiani è che hanno contribuito ad aumentare l'attenzione politica e dei media su questo settore, il che vuol dire che anche il nostro rapporto otterrà maggiore risonanza. Spero che il nostro rapporto incoraggerà tutti a fare progressi in quest'area, progressi che potrebbero realizzarsi nell'arco di uno o due anni. Roma, 16/9/2005 |
||||||||||
![]() |
![]() |
|||||||||
Charlie McCreevy | ||||||||||