![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
NEWS OF THE DAY | ||||||||
![]() |
||||||||
![]() |
27/2/2003 L'Unione Europea e gli Stati Uniti si confrontano oggi a Washington sulla crisi irachena. Il ministro degli Esteri greco George Papandreou e l'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Javier Solana dovranno cercare di presentare all'America una linea unitaria europea. Quello che resta della poltica estera europea si confronta oggi a Washington con un'America ormai sempre più decisa alla guerra contro l'Iraq. Al presidente di turno George Papandreou, all'Alto Rappresentante Javier Solana e al Commissario alle Relazioni Esterne Chris Patten spetta il non facile compito di presentare uno straccio di posizione comune sulla crisi irachena. Ma sembra lontano anni luce quel 17 febbraio, il giorno in cui i 15 leader del Vecchio Continente trovarono una seppur labile posizione comune, salvando -almeno in apperenza- l'Europa da una crisi politica dagli effetti potenzialmente devastanti. L'Unione è spaccata, polarizzata intorno a due blocchi, quello anglo-spagnolo, che vuole una seconda risoluzione dell'Onu, e quello franco-tedesco, che spinge per un rafforzamento delle ispezioni. Così, la troika europea, che incontrerà il segretario di Stato americano Colin Powell e il consigliere alla sicurezza nazionale Condoleeza Rice, dovrà riparare sul Medio Oriente, dove le posizioni dei 15 sul rilancio del processo di pace israelo-palestinese sono più convergenti. 21/2/2003 E' ancora scontro fra Commissione Europea e Italia sul condono delle quote latte. Per il Commissario all'Agricoltura Franz Fischler il nostro Paese ne sta facendo una "guerra santa". Ma il Ministro Gianni Alemanno resta intenzionato a trasferire la questione a livello di Ecofin. E' stato il Consiglio dell'Agricoltura europeo l'ultimo terreno di scontro nel confronto che da qualche settimana vede contrapposte Commissione Europea e Italia in materia di quote latte. Il Ministro dell'Agricoltura Gianni Alemanno si è presentato a Bruxelles con due dossier: il primo, riguardante il futuro regime delle quote in Italia dopo la riforma della PAC. Roma intende chiedere un innalzamento del tetto di produzione nazionale, attualmente fissato al 56% del proprio fabbisogno. Il secondo, ben più controverso, riguardante il condono delle multe agli agricoltori, che in base ai piani del Governo italiano dovrebbero pagare solo il 25% delle sanzioni comminate fra il 1995 e il 2000. Alemanno spera, in questo caso, di trasferire il confronto sul piano dei Ministri dell'Economia, ma il Commissario all'Agricoltura Franz Fischler lo ha avvertito: "l'Italia non fa una buona mossa nel dichiarare una guerra santa del latte". E per rincarare la dose, ha inviato una lettera dai toni critici a Roma. Fra pochi giorni il Governo italiano notificherà a Bruxelles i provvedimenti sul condono. 21/2/2003 La Croazia inoltra oggi alla presidenza di turno greca la richiesta formale di adesione all'Unione Europea. Il candidato numero 14: così il premier croato Ivica Racan definisce il suo Paese, la cui strada verso l'integrazione nell'Unione Europea appare da oggi in discesa. Sarà proprio lo stesso Racan a consegnare la richiesta ufficiale di candidatura ad Atene, nelle mani del presidente di turno dell'Unione Costas Simitis. L'obiettivo dichiarato è quello di entrare in Europa nel 2007, insieme a Bulgaria e Romania. Su questa scadenza Racan è ottimista: "abbiamo iniziato il processo di armonizzazione legislativa due anni fa", ha detto il premier in un'intervista al quotidiano tedesco Die Welt, "siamo una democrazia stabile con un'economia in crescita". L'ostacolo maggiore sulla strada dell'adesione croata sembra al momento rappresentato dalla cooperazione con il Tribunale Penale Internazionale sui crimini di guerra dell'Aja, in passato abbastanza lacunosa. Ma Racan rassicura: "intendiamo collaborare". E le speranze croate sono state recentemente rafforzate dalla presa di posizione del presidente della Commissione Romano Prodi, secondo cui tutti i Paesi balcanici hanno nel loro futuro una prospettiva di adesione all'Unione Europea. 20/2/2003 L'Anas nel mirino della Commissione Europea, per sette contratti stipulati in infrazione della normativa comunitaria. Il primo passo per l'avvio di una procedura di infrazione contro l'Italia. E' quello che ha intrapreso la Commissione Europea, intervenuta contro sette Stati membri, fra cui il nostro, in materia di appalti pubblici. Nel caso italiano l'esecutivo comunitario ha inoltrato una richiesta formale di intervento per sette contratti di lavoro appaltati dall'Anas. Il primo, del 1992, riguarda un contratto di costruzione di una galleria nel porto di Olbia, aggiudicato senza gara di appalto. Gli altri sei contratti sotto accusa riguardano tutti lavori di progettazione della statale 106 in Calabria, risalenti a tre anni fa. La Commissione contesta all'Anas la stipulazione dei contratti, avvenuta lo stesso giorno del lancio del bando di gara. In questo caso l'infrazione non riguarda però i singoli contratti, ma il loro importo complessivo. Insieme all'Italia sono finite nel mirino della Commissione Francia, Portogallo, Spagna e Germania, tutte deferite alla Corte di Giustizia per infrazioni in materia di appalti pubblici. Meno pesante la mano con Irlanda e Finlandia, alle quali l'esecutivo di Bruxelles ha inviato richieste formali di intervento. |
|||||||