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31/3/2005 La Commissione Europea ha proposto di imporre sanzioni in sede Wto contro gli Stati Uniti. Al centro della contesa il controverso "emendamento Byrd", che sovvenziona oltre 4000 aziende statunitensi con i proventi delle misure antidumping. Dazi supplementari del 15% su una vasta gamma di prodotti americani, nei settori della carta, del tessile, dell'agricoltura e dei macchinari. La Commissione Europea torna alla carica contro la legislazione antidumping americana, in particolare contro quell'emendamento Byrd già condannato nel 2003 dal Wto. La stessa Organizzazione del Commercio aveva autorizzato solo pochi mesi fa l'Europa e altri sette Paesi a introdurre misure sanzionatorie. Bruxelles propone di maggiorare i dazi a partire dal primo maggio sui prodotti importati dagli Stati Uniti, per una cifra di poco inferiore a 28 milioni di dollari. L'emendamento Byrd, introdotto con Bill Clinton, favorisce le imprese americane che denunciano pratiche illecite di vendita sottocosto da parte dei concorrenti stranieri, ma introduce un paradosso legale: obbliga l'amministrazione statunitense a sovvenzionare queste stesse imprese con i proventi derivanti dalle misure antidumping. Oltre 800 milioni di dollari sono stati erogati dal 2000. Nonostante la legge sia stata dichiarata illegale, il Congresso americano non l'ha ancora abrogata. 31/3/2005 Via libera dell'Unione Europea al candidato americano alla presidenza della Banca Mondiale Paul Wolfowitz: "credo fino in fondo alla missione di questa istituzione", ha assicurato Wolfovitz, che oggi potrebbe ottenere l'investitura definitiva dal board dei governatori, che si riunisce a Washington. Un incontro "costruttivo e amichevole", come lo ha definito il presidente di turno dell'Unione Europea, Jean Claude Juncker: per Paul Wolfowitz, vicesegretario alla Difesa americano e stratega della guerra in Iraq, la trasferta in Belgio ha segnato un punto a favore in vista della sua nomina al vertice della Banca Mondiale. Accantonati quindi -per il momento- i dubbi e gli interrogativi sollevati al di qua dell'Atlantico in occasione dell'annuncio della candidatura. Wolfowitz ha cercato di togliersi di dosso l'immagine di "falco" dell'amministrazione americana, nell'incontro avuto a Bruxelles con i rappresentanti europei alla Banca Mondiale: ha ammesso di costituire una figura controversa, ma ha anche delineato gli obiettivi del suo mandato, lotta alla povertà e sostegno allo sviluppo su tutti, prima di impegnarsi per una gestione multilaterale dell'istituzione. Nessuna promessa sulla nomina di un europeo alla vicepresidenza della Banca Mondiale: Wolfowitz si è limitato a garantire un team multinazionale alla guida dell'istituzione. Via libera a Wolfowitz anche dalla Commissione Europea. 24/3/2005 I 25 leader dell'Unione Europea hanno varato ieri la riforma della Strategia di Lisbona: crescita economica e maggiore occupazione le priorità di un'agenda per la quale servono "interventi urgenti". L'Europa riparte dall'economia: la due giorni di Consiglio Europeo si è conclusa con il varo di due significative riforme, che puntano a rilanciare altrettanti strumenti, il Patto di Stabilità e la Strategia di Lisbona, le cui difficoltà di attuazione erano ormai evidenti. Il patto rinasce più flessibile, raccogliendo la soddisfazione del premier Silvio Berlusconi, che parla di rilancio in grande stile della politica economica - infrastrutture in testa; mentre la riforma di Lisbona, approvata ieri, scommette su innovazione, investimenti, crescita e occupazione. Scomparsi gli obiettivi di primato economico entro il 2010, l'Europa punta a una maggiore partecipazione degli Stati membri, come spiega il presidente di turno dell'Unione, Jean-Claude Juncker: "abbiamo proposto che ciascun Paese membro stenda un programma nazionale di riforme nei prossimi tre anni, all'interno di linee guida comunitarie", dice Juncker. Poco convincenti però i meccanismi di enforcement. Il tema dell'economia si è incrociato con quello della nuova direttiva che introduce un libero mercato dei servizi: la Francia ha ottenuto di rivederla alla luce dei rischi di dumping sociale e salariale. Chirac spera così di rassicurare un'opinione pubblica preoccupata, che minaccia di bocciare la costituzione europea: un'eventualità che il presidente francese definisce "inimmaginabile". Sul fronte della politica estera, i 25 Stati membri hanno riaffermato il loro impegno per un Libano "sovrano, indipendente e democratico". E' stata anche istituita anche una task force europea per monitorare la cooperazione della Croazia -Paese in attesa di aprire i negoziati di adesione all'Unione- con il Tribunale Penale Internazionale dell'Aja. |
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