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LE NUOVE REGOLE DEL PATTO | |||||||||
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QUESTI I PRINCIPALI CAMBIAMENTI APPORTATI DALLA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITA' E CRESCITA | |||||||||
A livello generale i Paesi con un deficit eccessivo avranno
piu' tempo per rientrare sotto il tetto del 3% del rapporto deficit-pil,
vi sara' maggiore flessibilita' nella valutazione delle situazioni di
deficit elevato, verranno considerate in maniera significativa le
riforme strutturali (in particolare quella delle pensioni) e non vi
sara' alcun inasprimento riguardo alle procedure di riduzione del debito
pubblico. IN PARTICOLARE: - PIU' TEMPO PER RIENTRARE SOTTO IL 3%. Per rientrare da una situazione di deficit eccessivo i paesi potranno avere anche piu' di tre anni. In caso di ''circostanze speciali'', infatti, potra' essere concesso ''un anno in piu'' rispetto ai due previsti dalla tempistica attuale. Nel caso in cui, durante la procedura per deficit eccessivo, si verifichino inoltre ''eventi economici avversi e imprevisti'' che abbiano ''grandi effetti sfavorevoli sui conti'', la nuova procedura indica che i tempi per ritornare sotto il 'tetto' del 3% possono essere ''rivisti e allungati''. Ma solo a patto che il paese abbia preso le misure correttive adeguate. - PIU' PESO A RIFORMA PENSIONI. La nuova versione propone di considerare ''attentamente'' uno sfondamento del 'tetto' del 3% provocato da ''una riforma delle pensioni che introduce un sistema previdenziale a piu' pilastri''. Quanto alle altre riforme strutturali, si precisa che verranno prese in considerazione ''solo le riforme piu' importanti che hanno un effetto di riduzione dei costi diretti sul lungo periodo, in grado di aumentare il potenziale di crescita, e il cui impatto sulla sostenibilita' a lungo termine sulle finanze sia positivo e verificabile''. - CONTRIBUTI UE E COSTI RIUNIFICAZIONE TRA FATTORI RILEVANTI. Fra ''tutti i fattori rilevanti'' di cui tenere conto nel valutare un deficit eccessivo, si cita anche il contributo degli stati membri ''a migliorare la solidarieta' internazionale e a raggiungere gli obiettivi della politica europea''. E' scomparsa la lista contenente le famose 16 eccezioni, ma viene lasciata comunque molta discrezionalita' agli Stati membri, che potranno invocare ''qualunque altro fattore'' che sia ''rilevante'' per valutare la situazione di deficit eccessivo. Tra questi vi sono le politiche di riforma dell'Agenda di Lisbona, le spese in ricerca, sviluppo e innovazione, gli sforzi di consolidamento delle finanze nei periodi di crescita economica, l'andamento del ciclo economico, il tasso di crescita potenziale. Il testo cita anche ''l'unificazione europea , se ha avuto un effetto negativo sulla crescita e l'andamento dei conti pubblici di un Paese''. - INVARIATA PARTE SU RIDUZIONE DEL DEBITO. La parte sul debito resta invariata e non e' passata l'idea di avviare procedura per deficit eccessivo verso paesi con alto debito. La sorveglianza sul debito deve essere ''rinforzata'', si spiega, adottando il concetto di ''diminuzione sufficiente che tende al valore di riferimento (60% del pil, ndr) con un ritmo soddisfacente'' in ''termini qualitativi''. Inoltre, bisogna tenere conto delle ''condizioni macroeconomiche'' e delle ''dinamiche del debito'', inclusa la tendenza a conseguire ''surplus primari a livelli adeguati'', cosi' come ''altre misure per ridurre il debito complessivo e strategie di gestione del debito''. |
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