LE NUOVE PROSPETTIVE FINANZIARIE DELL'UNIONE EUROPEA: INTERVISTA A MICHAELE SCHREYER
Passando all'Italia, quale atteggiamento si aspetta dal Governo in merito alla questione del limite di budget? Potrebbe sostenere i sei Stati membri refrattari a elevare il limite oltre l'1%?

Innanzitutto lasciatemi dire che la proposta contenuta nella lettera dei sei Stati membri è irrealistica: da un lato questi individuano numerose priorità politiche per il prossimo periodo, dall'altro però chiedono di limitare il budget comunitario a un tetto che significherebbe una reale riduzione di denaro nell'Europa a 27. Il fatto che l'Italia non abbia firmato questa lettera è un'indicazione che il vostro Paese è più realistico degli altri.

L'Italia perderà due regioni nel settore dei fondi strutturali, ma -dando un'occhiata alla vostra proposta- in quali altri settori delle politiche comunitarie potrebbe beneficiare? Lei ha già citato l'area del controllo delle frontiere...

Io penso che per l'Italia i temi dell'educazione e della ricerca sia molto importanti: in queste aree, quelle maggiormente collegate alla crescita, noi avanzeremo proposte per sostenere i nostri sforzi. Anche il settore delle reti transeuropee offre un programma molto importante per l'Italia. Infrastrutture e cooperazione nella ricerca rappresentato settori importanti per il vostro Paese.

Ci sono indiscrezioni che fanno supporre che proporrete un'estensione del cosiddetto "rimborso" sulla spesa per il bilancio comunitario, di cui gode da vent'anni la sola Gran Bretagna?


Il rimborso alla Gran Bretagna fu introdotto nel 1984. E' una buona idea che le contribuzioni nette meno eque siano evitate. In un periodo nel quale le differenze tra gli stati membri stanno crescendo, è positivo che i contributori netti siano rassicurati sul fatto che nessun Paese debba pagare contributi eccessivi. non posso però rispondere alla domanda "chi beneficerà da questo meccanismo?". Dipende infatti anche dall'ammontare della spesa, ma penso che la nostra sarà una proposta importante nell'assicurare un trattamento equo dei contributori netti.

Numerosi analisti sostengono che le spese del bilancio europeo siano troppo rigide, e non sempre indirizzate verso quelle politiche che si rivelano effettivamente più efficienti a livello comunitario, come l'agricoltura. Lo stesso Sapir Report non ha risparmiato critiche in tal senso: lei è d'accordo?


Sulla politica agricola si possono avere diverse posizioni e opinioni. Ma il suo bilancio di spesa è già stato fissato. La Commissione prende atto della decisione del consiglio, secondo cui l'agricoltura costituirà un enorme blocco di spesa già fissato anche per la prossima prospettiva finanziaria. Ma il Sapir Report diceva anche che occorre rafforzare le politiche collegate alla crescita. Questa proposta l'abbiamo fatta nostra, e faremo in modo di sostenere gli sforzi degli stati membri per raggiungere l'obiettivo di competitività e dinamismo dell'economia europea nel 2010. Questo è il nostro obiettivo.

26 gennaio 2004