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INTERVISTA A OLLI REHN | ||||||||||
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Le preoccupazioni dei cittadini europei sul possibile afflusso di centinaia di migliaia di immigrati rumeni e bulgari dopo il primo gennaio e la situazione nelle trattative di adesione della Turchia all'Unione Europea sono state al centro dell'intervista di Sergio Nava con il Commissario Europeo all'Allargamento Olli Rehn. REHN: Posso capire le preoccupazioni dei nostri cittadini, se consideriamo che in molti Stati membri abbiamo ancora -sfortunatamente- una disoccupazione troppo alta. Comunque, allo stesso tempo, studi economici mostrano che quei Paesi, come Irlanda e Gran Bretagna, che hanno scelto di liberalizzare tre anni fa la mobilità dei lavoratori dai nuovi Stati membri, ne hanno tratto benefici, anche a livello di crescita economica. Dall'altro lato, è pur vero che ogni Stato ha il diritto di decidere come usare le clausole di salvaguardia sulla mobilità dei lavoratori o le relative misure di restrizione. NAVA: Con la Turchia come è definibile la situazione negoziale? Di crisi, di paralisi? REHN: Il processo di adesione della Turchia non è né in crisi né paralizzato. Abbiamo preso una decisione molto attenta e calibrata. Da un lato abbiamo reso chiaro alla Turchia che ci saranno conseguenze se non ottempererà ai suoi obblighi legali, dall'altro -allo stesso tempo- abbiamo reso possibile la continuazione del processo di adesione, mantenendolo vivo e in movimento, anche se non certamente alla velocità di un proiettile. Ma il processo è ancora sui binari, il che è importante per continuare il lavoro. NAVA: Commissario, sempre parlando di Turchia, l'impressione è che dopo il congelamento dei capitoli negoziali a dicembre le trattative di adesione siano comunque un po' ferme... REHN: La presidenza tedesca ha intenzione di aprire alcuni capitoli nella prima metà del semestre. Mi aspetto che il capitolo su impresa e politica industriale possa essere aperto a marzo, dopo preparazioni molto attente. Poi altri capitoli potrebbero seguire entro giugno. Ciò dimostra come i negoziati di adesione siano vivi e facciano passi avanti. Milano, 17/1/2007 |
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Il Commissario Europeo all'Allargamento Olli Rehn | ||||||||||