COMUNICATO STAMPA
IL PRESIDENTE DI TURNO DELL'UNIONE EUROPEA MATTI VANHANEN
A RADIO 24:

"IRONICHE LE AFFERMAZIONI DI VLADIMIR PUTIN SULLA MAFIA"

"Quando critichiamo la Russia in un dibattito a cena, è abbastanza normale che anche il presidente Vladimir Putin risponda, usando espressioni colorite, per comunicare i suoi sentimenti. Io penso sia stato anche un po' ironico nello spiegare il suo punto di vista". Il presidente europeo e primo ministro finlandese Matti Vanhanen, in un'intervista esclusiva concessa a Radio 24 nel suo ufficio di Helsinki, smorza così le polemiche innescate dalle indiscrezioni di stampa sui commenti di Putin circa la mafia italiana e la corruzione spagnola, pronunciati durante il Consiglio Europeo informale di Lahti, venerdì 20 ottobre.
Per Vanhanen, "quando ci si trova in un dibattito aperto e franco, occorre avere una tolleranza sufficiente: se critichiamo la controparte russa, dobbiamo saper anche ascoltare i commenti che vengono fatti nei nostri confronti. Spero possiamo accettare questo tipo di critiche". Il presidente europeo riconosce comunque che il tipo di confronto e discussione avuti a Lahti non sono stati tipici dei dibattiti pubblici. Ma afferma di non condannare le dichiarazioni di Putin.
Sugli esiti del Consiglio Europeo, il premier finlandese (secondo cui non bisognerebbe parlare troppo di "crisi" dell'UE), si dice abbastanza soddisfatto dei risultati raggiunti: "dopo Lahti siamo vicini a trovare una posizione comune sulla dimensione esterna della politica energetica". Ma non si fa illusioni sul futuro: "spero fortemente che l'unità europea sul dossier energetico rimanga. Il primo test lo avremo nelle settimane precedenti il vertice UE-Russia di novembre. Prima di allora dovremo trovare una posizione comune sui negoziati con Mosca. Ancora questa posizione non esiste: nelle prossime settimane avremo bisogno di trovare l'unanimità in Consiglio". A differenza del primo ministro Romano Prodi, Vanhanen ritiene tuttavia difficile la firma di un protocollo sull'energia con la Russia entro marzo. "Vladimir Putin", sostiene Vanhanen, "ha spiegato che -in linea di massima- può accettare i principi già contenuti nella Carta dell'Energia, ma non tutti i punti presenti in questo Trattato. Ora è il momento di negoziare e discutere tali dettagli".
Vanhanen non si sbilancia sulla questione cruciale delle forniture di gas russo all'Europa per il prossimo inverno: "sul lungo periodo", afferma, "la garanzia è rappresentata dallo sfruttamento dei bacini dell'Artico. Ma ci vorranno non meno di cinque anni per questo. Sul breve periodo, invece, è un problema tra le compagnie produttrici e distributrici. Ciascuna azienda energetica deve siglare accordi con la controparte russa. Ma sappiamo pure che le infrastrutture russe sono sempre più vecchie, mentre Mosca non investe abbastanza per l'ammodernamento. Questa è un'area dove le compagnie europee possono trovare una coincidenza di interessi con la Russia. Ma prima di procedere a questi investimenti necessitiamo di regole e principi chiari sulla cooperazione. Una cooperazione che dovrà essere basata sul mercato e sulla reciprocità, e che dovrà garantire alle compagnie russe e a quelle europee gli stessi diritti".
Sulla politica comune di immigrazione, altro tema del vertice, Vanhanen non entra nel merito delle misure che l'UE prenderà al summit di dicembre: "abbiamo bisogno di politiche comuni, non solo per il contrasto dell'immigrazione clandestina, ma anche per l'immigrazione legale". Il premier finlandese non risparmia una velata tirata d'orecchie alle sanatorie dei clandestini (pur non citando direttamente la Spagna): "dobbiamo considerare il caso di quei Paesi che negli ultimi anni hanno assorbito nel loro mercato del lavoro una grande quantità di clandestini. Anche loro dovranno pensare a qual è la strada intraprendere, poiché la risposta migliore al fenomeno migratorio è l'immigrazione legale. Avremo sempre più bisogno di immigrati e di forza lavoro nel futuro, ma ciò dovrà avvenire in un contesto di legalità". Vanhanen insiste sulla necessità di utilizzare i fondi comunitari per affrontare il problema migratorio, non si dice favorevole a una guardia costiera europea ma chiede standard comuni per le forze di polizia nazionali alle frontiere.  E osserva: "provo un grande senso di solidarietà per i Paesi del Mediterraneo, quello dell'immigrazione è un settore nel quale abbiamo bisogno di cooperazione tra gli Stati membri".
Sulle trattative per l'adesione della Turchia all'UE il presidente europeo si mostra preoccupato: "attualmente la direzione dei negoziati porta verso una crisi. Stiamo cercando di risolvere il problema, anche se io definirei la situazione come "seria". Ovviamente l'esito dei negoziati dipende da molti fattori: dipende soprattutto dalla Turchia, da come intende soddisfare gli impegni presi con l'Unione".
Il presidente di turno dell'Unione Europea Matti Vanhanen